IL "SARDEGNA STORE" A BERLINO: DOPO TANTE POLEMICHE FINALMENTE L'INAUGURAZIONE NELLA CAPITALE TEDESCA

è riconoscibile nella foto, Alexandra Porcu, Presidente del "Sardisches Kulturzentrum" di Berlino


redazione Tottus in Pari

A Berlino è stato inaugurato il “Sardegna Store”, la struttura al centro di vivaci polemiche sul come la Regione spende i soldi per promuovere l’immagine dell’Isola, affidando la gestione a un raggruppamento di imprese siciliane e trascurando totalmente la qualificata presenza di un’organizzazione efficiente e inserita come il Circolo Sardo di Berlino e.V. Per l’inaugurazione di questo “store” (chissà cosa sarebbe costato chiamarlo negozio o, meglio, per dargli una qualificazione identitaria “bottega”) sono arrivati dalla Sardegna oltre all’assessore del Turismo Luigi Crisponi, l’assessore della Programmazione Giorgio La Spisa e il suo staff al completo (il capo Gabinetto, Giampiero Lavena, il direttore del Centro Programmazione, Gianluca Cadeddu, il vicedirettore, Francesca Lissia, il collaboratore del direttore Massimo Carboni e Alessandra Pagani). La delegazione sarda il giorno precedente aveva partecipato all’apertura della Borsa Internazionale del Turismo di Berlino. La Spisa e Lavena, per parlare della promozione della Sardegna si sono messi in contatto con la dinamica e combattiva presidenza del Circolo Sardo di Berlino. Erano stati gli articoli di Alexandra, pubblicati da “Tottus in pari” e da “Il Messaggero online”, a far esplodere le polemiche sul “Sardegna Store”. Alexandra Porcu (presidente del circolo), accompagnata dalla vicepresidente Ida Maria Murgioni e dalla segretaria Georgia Valeria Fehler, ha incontrato l’assessore e la delegazione sarda nel loro albergo. Senza mezzi termini le dirigenti del circolo sardo di Berlino (un misto di caparbietà sarda, innestata con intransigenza teutonica) hanno detto all’assessore che ritenevano la vicenda del “Sardegna store” una porcheria, rimarcando il disappunto per il fatto che lo store era chiuso otto mesi. Le spiegazioni (che in questi otto mesi la Regione non ha pagato niente e che le spese sono state anticipate dal direttore) e che il problema era una porta che non chiudeva, insomma, non hanno convinto Alexandra Porcu e le sue collaboratrici. Nel corso dell’incontro l’assessore La Spisa ha comunicato che la Regione vuole appoggiarsi al circolo per realizzare un programma di iniziative previste da “Sardegna promozione”. Il “Sardegna Store” ha un altro scopo. Non vuole aggregare i sardi e far promozione culturale, ma vuole veramente inserirsi nell’ambito turistico. Per fare quest’operazione però, si deve essere pieni d’idee e soprattutto conoscere Berlino e i berlinesi. Non voglio che soldi pubblici che paga tua sorella, mia nonna e la suocera di chissà chi, vengano sprecati a vuoto, solo perché qualcuno ha avuto una buona idea che però poi alla fine non venga sfruttata al massimo. Non vogliamo che l’Isola sia rappresentata male. Non vogliamo che qualcuno possa criticare qualsiasi cosa sarda che esiste a Berlino perché gli emigrati sardi di Berlino sono troppo sinceri e troppo bravi. Infatti, proprio per questo motivo, la rappresentanza del Circolo Sardo di Berlino ci è stata all’inaugurazione del Sardegna Store. Riteniamo ogni singola iniziativa che riguarda la Sardegna a Berlino sia utile e la sosteniamo, se lo merita. Lo Store è stato inaugurato il giorno precedente alla inaugurazione della nuova sede del circolo, cioè un giorno dopo l’incontro con la delegazione sarda. Allora, parliamo di fatti. “Il Sardegna Store” è stato aperto più tardi del tempo pianificato. Ma comunque è stato inaugurato e si tratta di una struttura molto bella e con del materiale promozionale molto carino ed efficace che si potrebbe distribuire senz’altro alle persone giuste. Per capire chi sono le persone giuste, si deve collaborare con i sardi che vivono a Berlino. Sarebbe assurdo non sfruttare una rete così forte ed efficace che è passata già in seconda generazione. “La delegazione sarda – sottolinea Alexandra Porcu – si è messa in contatto con il Circolo Sardo di Berlino perché ha capito che la vera forza all’estero sono gli emigrati e nessun altro. Sottolineo che abbiamo parlato di una eventuale collaborazione. Noi siamo pronti e siamo qui. Se la Regione vuole sfruttare questa forza, bene! Se no, mandiamo avanti il nostro circolo che è già un impegno abbastanza grande, visto che con il promuovere della Sardegna e organizzare attività culturali, il volontariato sta già diventando un lavoro”. Al termine dell’incontro – apprezzato dalle rappresentanti del circolo per la sensibilità dimostrata da La Spisa e dal suo staff – l’assessore ha comunicato che predisporrà una bozza delle cose che il circolo può fare. Comunque il “Sardegna Store” ora è aperto. Ci sono due ragazze, molto gentili, Simona e Francesca, a disposizione per fornire materiale sulla Sardegna, vi aspettano. E potete essere sicuri che anche Alexandra Porcu e il suo direttivo stanno aspettando e osserveranno cosa succederà con questi soldi pubblici.

 

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Un commento

  1. Tante polemiche intorno a questi Sardegna store, l´iniziativa é al quanto producente, andare alla conquista di nuovi orizzonti,
    io vivo in finlandia da 23 anni da 6 anni sono il persidente dell´associazione amici di Sardegna, 2 anni fá Sardegna programmazione aveva inserito helsinki come prioritá per aprire nel nord Europa il primo store..dopo tante riunioni é la venuta in massa delle istituzioni del governo Sardo per visionare la mia struttura, forse non si aspettavano di trovare una struttura …La mia al quanto efficace e predisposta per l´iniziativa, forse é per questo dopo aver investito in salute é quattrini, le istituzioni hanno fatto la fine dei desaparecidos… piú visto é sentito nessuno…..ma strano…io ancora credo nella mia terra e forse in qualche persona che sappia valutare le cose non per conoscenza ma per meritocrazia….
    un saluto a tutto voi augurandovi un futuro di serenitá
    Antonio Zucca

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