IL POETA DELLA GENTE: REMUNDU PIRAS E IL SONETTO MANIFESTO PER LA DIFESA E VALORIZZAZIONE DEL SARDO

Remundu Piras

Remundu Piras, “il poeta della gente” come ebbe modo di definirlo Paolo Pillonca suo appassionato conoscitore e cultore, nasce a Villanova Monteleone nel 1905.

Uno dei maestri indiscussi della poesia a bolu.

Per più di 40 anni Remundu Piras fu protagonista di memorabili gare con poeti del momento, fra cui Barore Sassu, Antonio Cubeddu, Barore Tuccone, Juanninu Fadda, Antonio Piredda, Gavino Piredda, Andrea Ninniri, Peppe Sotgiu, Mario Masala, Francesco Mura ed altri, in molte piazze di vari paesi delle Sardegna.

Debuttò nei palchi a 19 anni a Montresta con Antoniandria Cucca. Era dotato di un naturale senso critico e di una vocazione formidabile per la composizione istantanea delle poesie con le quali era impossibile rivaleggiare sul palco.

La creazione poetica, per Piras, era sinonimo di libertà. Per questo, durante il fascismo, preferì ritirarsi dalla scena piuttosto che subire le limitazioni della censura che vietava ai cantadores la discussione di temi politici o religiosi.

Il poeta di Villanova Monteleone è stato anche tra i più strenui difensori della lingua sarda.

Il suo sonetto “No sias isciau”, inviato nel 1977 alla rivista Natzione Sarda, è considerato ancora oggi il manifesto della lotta per la difesa e la valorizzazione del sardo:

O sardu si ses sardu e si ses bonu

semper sa limba tua apas presente

No sias che isciau ubbidiente

faeddende sa limba ’e su padronu

sa natzione chi perdet su donu

de sa limba, iscumparit lentamente

massimu si che l’essit dae mente

in iscritura che in arrejonu

Sa limba ’e babbos e de jajos nostros

no l’usades pius nemmancu in domo

prite pòbera e ruza la creides

Si a iscola no che la jughides

pro la difunder menzus, dae como

sezis dissardizende a fizos bostros.

La sua produzione non è stata solo orale.

Piras ci ha lasciato anche delle poesie di genere più meditato che hanno avuto una larga diffusione dopo la sua morte.

In particolare si ricordano Misteriu, raccolta di sonetti, Bonas Noas, satire e terzine, Sas Modas, canti lunghi che concludevano le gare poetiche e A bolu, raccolta di ottave improvvisate: i quattro volumi furono pubblicati da Della Torre, tra il 1979 e il 1985.

Nel 2009 la produzione poetica di Piras è stata raccolta nell’ Opera Omnia curata da Paolo Pillonca e pubblicata da Domus de Janas.

Morì il 21 maggio del 1978 a Villanova Monteleone. Ventitre giorni prima, la sua ultima esibizione in coppia con Peppe Sozu sul palco di Montresta, lo stesso paese che lo aveva visto esordire.

Nel 2018 il poeta Tiu Remundu è stato celebrato a Pirri in occasione dei 40 anni dalla sua morte con uno spettacolo musico-teatrale dal titolo “Improvisa una antiga Poesia”.

Il testo, scritto dal musicista e scrittore Andrea Congia, delinea i contorni e la straordinaria capacità per la composizione istantanea di Raimondo Piras e il suo lascito ai posteri.

Versi, Musiche e Immagini sono stati presentati dall’attore Francesco Falchetto, dal chitarrista Andrea Congia e dal Tenore Murales di Orgosolo.

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19 commenti

  1. Anna Maria Monti

    Instancabile da leggere e ascoltare un grande orgoglio dei villanovesi e della Sardegna

  2. Remundu Piras, “il poeta della gente”, nato a Villanova Monteleone nel 1905, è stato un fervente difensore della lingua sarda. Il suo sonetto “No sias isciau”, pubblicato nel 1977, rimane un simbolo della lotta per la valorizzazione del sardo. #LinguaSarda #RemunduPiras

  3. Mannu. Maistu de. Sa canzoni sarda bella. Ciao

  4. L’ho seguito sempre, da giovane

  5. Amico di mio Nonno Leonardo Daga Villanovese classe 1902 ma da anni era residente nel sud Sardegna, Quartu Sant’Elena dove ora R.i.p . La sua Villanova nel cuore, parla spesso del suo amico Raimundu Piras, ricordo che un figlio che vive ho viveva a Cagliari , venne al funerale di mio nonno.

  6. Anna Maria Monti

    Compare di Battesimo dei miei nonno materni il fratello di mia mamma figlioccio

  7. SU MANNU.

  8. Fabrizio Laconi

    Non ne nascerà più gente così

  9. Eugenio Frongia

    Ancora un’ispantu su sonette de su ‘64 “A sa Saldigna,” chi usat su numene Gregu “Sandalione” comente metafora:
    “Paritzas boltas t’an promissu gai / de ti ponner su fundu a sa catola, /
    dae Roma isetende sa vacheta. /
    Ma paret su contadu ‘e Mastru Iseta /
    Chi ‘e prominter tenia s’iscola / a unu cras chi no beniat mai”!

  10. Anna Maria Monti

    A parte tutto la poesia è estasi la adoro

  11. Lina Giovanetti

    Cugino di mia Nonna Giovannangela Piras

  12. S unicum e su piùs mannu è sempre Ada restare

  13. orgoglio dei villanovesi.

  14. Giacomo Ledda

    Po lu tundere non bastaiana,trobeas de onorva,o ferros ruinzados de Romana!! ,,(espressioni in una gara poetica))

  15. Pierpaolo Piccardi

    Gigante!!!!❤️

  16. Giovanni Tronci

    Un grande..Ho i libri

  17. Michelangelo Falconi

    ..e poi ci sono i poeti e poetesse sardi APPECORATI CHE SCRIVONO CHE NON SIAMO PIÚ DELINQUENTI E CHE SIAMO ITALIANI 🤮🤮🤮🤮…
    ONORE A LUI E AL SUO PAESE👏👏👏💪

  18. Un grande

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