L'ESPERIENZA ALL'ESTERO CON "ERASMUS" HA UN VALORE INESTIMABILE: IL MIO VIAGGIO DA CARBONIA A DUBLINO (VIA PRAGA)

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di Sara Pau

 

Mi chiamo Sara Pau, ho 26 anni e vivo a Carbonia, una cittadina distante circa 70 Km da Cagliari, nella meravigliosa Sardegna. Studio Scienze Economiche all’Università degli Studi di Cagliari, con indirizzo Pubblica Amministrazione, Ambiente e Territorio. Ho una Laurea Triennale in Economia e Finanza che mi ha permesso di concentrare i miei studi sulle tematiche dello sviluppo economico e delle politiche che contrastano la povertà e la disuguaglianza. La mia Tesi, infatti, si è occupata proprio di questo tema con specifico riferimento alle politiche pubbliche di contrasto del divario tra il Nord e il Sud dell’Italia.  Dopo un periodo di studio di sei mesi a Praga, in qualità di studente Erasmus, il mio principale obiettivo era trovare un modo per ripartire di nuovo, per riassaporare quelle dinamiche repentine ed impetuose che ti portano a vivere e ad adattarti ad una realtà completamente diversa da quella con cui sei abituato a confrontarti ogni giorno. Dinamiche e sfide che ti permettono, in maniera eccezionale per certi tratti, di imparare ed arricchirti in ogni singolo momento prezioso, di aprire la tua mente e di acquisire delle conoscenze, sia professionali che umane, che difficilmente si trovano sui libri o vengono insegnate nelle Università. Mossa da questo desiderio di “esplorare” e di rivivere l’Europa, ho fatto domanda per un altro programma nell’ambito del progetto LLP/Erasmus e ho vinto una borsa Erasmus Placement che mi permette di svolgere un tirocinio presso un’azienda o un ente ubicato in un Paese dell’UE.  Ogni singolo istante vissuto in un Paese estero ha, per me, un valore inestimabile. Tale valore non si limita solamente al fatto di poter imparare o migliorare una lingua straniera, cosa già di per sé fondamentale sia da un punto di vista professionale ma anche da un punto di vista, se vogliamo, etico: affinché il difficile processo di integrazione europea si realizzi, gli europei devono essere in grado di poter comunicare tra loro senza nessuna barriera linguistica o culturale.  Ma il vero grande valore di un’esperienza estera sta, a mio parere, proprio nella condivisione che porta ad abbattere ogni tipo di barriera. Mi spiego meglio. Durante i miei primi giorni a Praga, ho conosciuto tantissimi altri studenti, Erasmus come me, che condividevano il mio stesso dormitorio. I primi giorni si mostravano ai miei occhi come polacchi, francesi, spagnoli, belgi, tedeschi, moldavi, irlandesi, bulgari, russi. Alla fine dell’esperienza, invece, li vedevo come Hannah, una grande amica; Mathias, un futuro medico serio ed intelligente che curava i miei raffreddori dovuti ai -17° della capitale ceca; Michal, l’antipatico; Valentin, lo studioso; David, una spalla ed un sostengo durante tutti i sei mesi; Andy, il premuroso; Thamara, una sorella minore, etc. All’inizio, cioè, sembravamo diversi, lontani, senza troppe cose in comune, ma in realtà eravamo tutti ragazzi, studenti, compagni d’avventura con le stesse paure e gli stessi obiettivi, con desideri simili o diversi, con simpatie ed antipatie, esattamente come accade con i miei amici “locali”.  Il giornalista Beppe Severgnini scrisse una frase che, secondo me, sintetizza in modo realistico i benefici di un’esperienza di studio o lavoro all’estero: “Arrivano all’estero e sono italiani, svedesi, inglesi e polacchi: vanno via e saranno europei. So che può sembrare orribilmente retorico, ma è vero. State sicuri che questi ragazzi non diranno stupidaggini su altri popoli, non coveranno risentimenti nazionali. Vedranno le differenze, che ci sono: ma le apprezzeranno e ci giocheranno, sapendo che insaporiscono la torta dell’Europa.” Ho scelto Dublino perché la conosco solo dai racconti di alcuni amici e dalle informazioni che posso reperire online o sui libri: non ci sono mai stata e il mio desiderio di conoscenza mi spinge verso l’“inesplorato”.  Con questo spirito mi accingo ad intraprendere questa nuova avventura, consapevole che, comunque vada, porterò a casa qualcosa di prezioso.

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