L’ETERNO SOGNATORE: IL SENSO DELL’ARTE DEL POLIEDRICO GABRIELE CONGIU FRA STIMOLI ED ISPIRAZIONE

di STEFANIA ANGIUS

Gabriele Congiu davanti al murale dedicato a Luigi Lai a San Vito

“L’Artista è un ricettacolo di Emozioni, venute non importa da dove…” Pablo Picasso

Gabriele Congiu, classe 1970, è un artista poliedrico e la creatività ha caratterizzato la sua vita sin dall’infanzia. Le sue emozioni si manifestano grazie all’arte e provengono dal profondo del suo cuore.

È nato con la voglia di esprimere e diffondere la bellezza, e la sua anima lo sa, lo sente.

Lo contatto telefonicamente per stabilire un incontro e finalmente ci vediamo nel luogo dove la sua  creatività prende vita, diventando arte e bellezza per il mondo.

L’ambiente dove mi accoglie è ricco di particolari, quadri, maschere in ceramica, bronzetti, le Launeddas di Luigi Lai, il suo primo vinile appeso al muro e tanti libri, trasmettendo la sua vita dedicata all’arte. Vengo letteralmente trasportata in un’altra dimensione, la stessa che gli permette di esprimersi grazie ai suoi talenti.

Nella stanza noto la presenza di un pianoforte e Gabriele, senza dilungarsi in giri di parole, si siede sullo sgabello, chiude gli occhi, appoggia le mani sulla tastiera e la musica inizia a fluire vibrante, poi si ferma e comincia a raccontarsi.

Mentre sta suonando sembra pervaso da un bagliore intenso, che si diffonde nella stanza delle creazioni. Vivo e sento quell’energia. Per un attimo chiudo gli occhi anch’io e, grazie alla musica percepisco forti emozioni che mi portano ad immaginare un bambino curioso, Gabriele, con in mano penne e matite colorate, le sue fedeli compagne di gioco. Vuole sperimentare, scoprire e apprendere, e all’età di 8 anni frequenta il suo primo corso di pittura su stoffa.

Adora i fiori. La rosa è il suo preferito e, per la prima volta, la disegna su un fazzoletto in tessuto, un dono per la mamma, in occasione della sua festa.

Disegna e ascolta musica. Oltre alle matite e ai pennelli c’è spazio anche per la sua prima mini- tastiera Casio bianca a 29 tasti. Inizia a strimpellare, cercando di riprodurre le melodie e i riff delle musiche del periodo. È affascinato da quella elettronica e in particolare, restano impresse nella sua memoria, Galactica dei Rockets, del 1980 e Face to face Heart to Heart dei The Twins, mentre, tra le italiane la musica dei Decibel del front man Enrico Ruggeri.

Nei primi anni Ottanta si appassiona alla musica dei Depeche Mode, grazie ai quali con il brano Monument, che diventerà la colonna sonora della sua vita, realizzerà, dopo trent’anni e diverse esperienze, due libri, “Camminando verso i Depeche Mode” e “The Soul of Depeche Mode on the Piano”, quest’ultimo con la collaborazione di Andrea Tirimacco, un musicista compositore-sound engineer di Sulmona. I due libri portano alla nascita di due importanti spettacoli a teatro, il primo a Cagliari al teatro Dettori e il secondo a Roma al teatro La Garbatella.

La musica si consolida sempre di più nel suo cuore. La rosa, disegnata su stoffa, sboccia ed è arrivato il momento di coglierla, proprio come insegna una famosa citazione: “cogli la rosa quando è il momento, che il tempo vola… e lo stesso fiore che oggi sboccia domani appassirà.”

Gabriele mostra tutte le caratteristiche di chi l’arte la vive nella propria interiorità. Nel suo silenzio, nella sua apparente chiusura, si ritaglia i suoi momenti di tranquillità e gli spazi necessari a sviluppare un pensiero creativo, forte e originale. Ma ha tanta voglia di emergere, di uscire fuori da   quella bolla di protezione che contraddistingue le anime creative. All’età di 9 anni si avvicina al karate, un amore che lo accompagna sino all’età di 20 anni. Un momento importante per la sua crescita fisica e mentale che lo porta alla consapevolezza che tutto ciò che rappresenta la creatività e la bellezza, fanno parte del suo essere.

Nel 1995 sboccia l’amore per la scrittura e per la grafica digitale e inizia a scrivere i suoi primi articoli tecnici per l’utilizzo dei software di disegno assistito al computer AutoCAD. Dopo un anno di tentativi per trovare un editore, l’incontro con l’Ingegnere Giovanni Gatti, direttore della Franco Ziviani Editore, che crede in lui, nel suo talento, nelle sue potenzialità e competenze, gli dà l’opportunità di pubblicare il primo articolo nella rivista “Mondo AutoCAD”.

Dopo cinque anni di giornalismo tecnico, nel 2001, arriva il suo primo libro, interamente dedicato al software AutoCAD, per conto della Jackson Libri.

Avere la possibilità di scegliere il pensiero che potrà condizionarci è una grande dote”, da questo aforisma scritto da Gabriele, nasce un altro pensiero che ha condizionato e caratterizzato la sua vita artistica: “Il lavoro deve dipendere da me e non io dal lavoro” che, accompagnato dall’importante principio di voler contare esclusivamente sulle proprie forze e alla sua immensa voglia di creare, ha fatto maturare in lui l’idea di fondare nel 2003 la GC Edizioni, con lo scopo di dare risalto ad una manualistica, inizialmente di natura tecnico-informatica, ma con il tempo ha visto produrre anche opere di altro genere, come quella sui Depeche Mode, nel 2015.

Proprio grazie a quest’ultima opera, un romanzo di genere musicale, nasce l’idea, nel 2017, di creare il nuovo ramo editoriale “Beranu” di GC Edizioni, che si occuperà di pubblicare romanzi, biografie e opere umanistiche.

Nel dicembre dello stesso anno vede la luce la prima biografia “Luigi Lai Maestro di Launeddas”, che gli consente di entrare in forte empatia con il Maestro. Quarant’anni prima aveva già percepito un forte legame, durante le sue vacanze estive trascorse a San Vito a casa dei nonni materni, che ascoltavano la musica tradizionale sarda di Maria Carta e di Luigi Lai. Sonorità che pervadono il suo cuore, in quanto evocano un qualcosa di mistico e ancestrale. Per questo, realizzare un’opera dedicata al Maestro, tanti anni dopo, rappresenta per lui la coronazione di un sogno che continua con la realizzazione, sempre nel 2018, di un importante evento “Sonus e Amigus”, nato da una promessa di Gabriele fatta al Maestro. In quest’occasione mostra ancora una volta la sua eccletticità, suonando e cantando “Il suono e la ruota”, un brano composto otto giorni prima dell’evento, che simboleggia un suo dono personale per il Maestro.

Nel 2021 scrive un’altra biografia “Roberto Turatti 50 anni di Musica e Sentimenti”, un’opera che si basa su avvenimenti legati alla musica, intrecciati alla vita di Roberto Turatti, famoso produttore e batterista dei Decibel, una band nata alla fine degli anni Settanta e molto amata dall’artista poliedrico.

Nella prefazione del libro, Gabriele scrive che “Ogni passo della nostra vita è un puntino di un disegno”, mettendo in luce il fatto che la nostra esistenza è come un insieme di puntini che se uniti generano un disegno e che tutti noi viviamo e seguiamo, anche inconsapevolmente, un modello divino più grande di noi. Quindi quest’opera è la dimostrazione concreta che spesso quei puntini, apparentemente insignificanti, possono comporre una forma, proprio come avviene con i sogni che diventano realtà.

Nel 2022 pubblica “Se ci fossi stato io”, un romanzo dove vengono curati gli aspetti culturali, arricchiti da citazioni dei filosofi greci oltre alle sue riflessioni personali. Inoltre, la presenza dei quattro brani musicali creati e suonati da Gabriele, conferiscono un valore aggiunto all’opera, che racchiude l’essenza del suo mondo artistico.

Gabriele si definisce un eterno sognatore, ma allo stesso tempo è ben radicato nella realtà che vive, grazie al suo pragmatismo che lo porta a convogliare le sue energie per ricercare, studiare e realizzare.

Dotato di una forte spiritualità e sensibilità, lascia trasparire la sua anima passionale e la straordinaria energia, che gli permette di creare. E all’età di 43 anni fonda, assieme ad Andrea Tirimacco, la band Synthpop Orangemoxions, pubblicando nel 2021 il primo vinile intitolato Chasing an orange dream.

Gabriele Congiu, non ama inquadrarsi in un’unica professione di editore, di scrittore, di pittore, di musicista, di cantautore e di aforista, ma di un artista dalle tante sfumature, che ha trasformato le sue passioni nel suo lavoro.

Aprendomi le porte della sua casa, mi ha permesso di entrare nella sua vita artistica, sino ad arrivare  nel profondo della sua anima e ho compreso che l’arte gli appartiene da sempre, e tutto ciò che lo circonda è per lui un grande stimolo e fonte di ispirazione.

Vorrei concludere con un suo pensiero molto profondo che caratterizza ogni aspetto della sua vita: “Non voglio trascorrere il tempo sulla terra, ma lasciare un segno sulla terra!”

Il mio personale augurio all’artista poliedrico affinché possa compiere tanti passi che gli consentano di lasciare sempre un’impronta indelebile del suo passaggio in questa vita!

 

 

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10 commenti

  1. Gabriele Congiu

    Grazie SteFania per il tempo che mi hai dedicato per realizzare l’articolo su una parte della mia storia, ma pur sempre significativa 🤗

  2. Giuly Casula

    Ho letto tutto d’un fiato…Stefy, passo dopo passo,mi sembrava di vivere ciò che leggevo❤️ sei stata chiara nel descrivere tutto, dagli esordi ad oggi❤️ un abbraccio a te e a Gabriele Congiu ❤️

  3. Manuela Spina

    Complimenti Stefania

  4. Lino Anzalone

    Letto ! Corsivi da scolpire,dove non hai usato la penna ma il tuo cuore. Complimenti per la brillante recensione e complimenti al soggetto che ti ha ispirato ❤️

  5. Andrea Tirimacco

    Bravissima Stefania, il tuo articolo è davvero bello, e grazie anche per aver menzionato me ed il mio studio.
    Hai descritto perfettamente il mio amico Gabriele Congiu, il suo eclettismo, la sua sensibilità e il suo amore per le cose belle e con significato.
    Credo, per concludere, che forse un piccolo segno sia Gabriele che io lo stiamo lasciando, sia insieme con gli Omx, che con il nostro lavoro, o almeno il nostro impegno è proteso verso quell’obiettivo, ovviamente augurandoci di essere sempre sorretti dal sostegno e dalle sinergie che si creano con sensibilità come la tua.
    Un abbraccio 🧡

  6. Maria Jose Mereu

    Bravissima nel cogliere i particolari e a farceli arrivare in modo semplice e scorrevole
    Complimenti 🌹🌹🌹

  7. Miriam belfiore

    Io le chiamo emozioni
    Le belle persone

  8. Sinceri complimenti Stefy, hai numerose doti, capacità e cultura, ti stimo❤️

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