IL GRANO MONOCOCCO, UNO SCONOSCIUTO DA RIVALUTARE: IL PROGETTO DI BATTISTA PIRAS, AGRONOMO SARDO CHE VIVE A ROMA

visibili nella foto Tommaso Esca e Battista Piras


di Tommaso Esca

 

Vi è mai capitato, con la vostra bella autovettura a benzina,  in un rifornitore, di mettere per sbaglio un bel pieno di gasolio? O viceversa,  in una macchina  diesel un bel pieno di benzina? Fatti pochi passi, finisce la grande corsa. Non c’è verso di farla camminare, sino all’arrivo di un bravo meccanico, che svuota, pulisce, spurga e rimette il giusto carburante. Sempre con la speranza, che non si sia insistito troppo con l’accensione  e aver quindi causato danni ben più gravi al motore. La stessa cosa accade al  nostro corpo, quando mangiamo cibi sempre più elaborati, merendine imbottite di conservanti, o alimenti anche primari della catena alimentare, quali il grano, dove la scienza umana, al servizio delle grandi industrie agro-alimentari, ha incrociato, selezionato, messo in commercio nuove varietà, nuovi ibridi, molto  produttivi, con un glutine difficile da digerire ma  adatti ad ogni clima, resistenti a gravi  malattie fungine , virali  o insetti, etc.  Negli ultimi 30/40 anni, anche nella bella isola di Sardegna, fattori storici, ambientali e la pesante mano dell’uomo, hanno portato, oltre ad una elevata longevità, con centinaia di ultra centenari, alla presenza massiccia di tante malattie auto-immunitarie, che si manifestano anche in tenera  età.  Dopo aver scoperto tanti gravi disturbi, per le persone più accorte, inizia una nuova vita, con la modifica della propria alimentazione. Per venire incontro a tante famiglie, non certo ricche ed in grado di auto prodursi alcune materie prime di base, un generoso e altruista nuorese ” di Roma”, il Dottor Battista Piras, Agronomo, ex dirigente del Ministero dell’Agricoltura, da poco in pensione, sta divulgando un  interessante progetto, a costi molto contenuti. Con il coinvolgimento di agricoltori,trasformatori,ristoratori, tecnici, hobbisti di buona volontà, nella piana della bassa valle del Cedrino di Orosei, ha incoraggiato la prima semina sperimentale in Sardegna di antiche varietà di grano monococco. Questa specie di grano, proviene dalla notte dei tempi, agli albori della civiltà umana. Coltivato in alcune zone  del Medio-Oriente e del Mediterraneo da migliaia di anni, senza aver subito forzature genetiche o incroci, al di fuori dei  normali ritmi della natura.  Le farine del grano monococco, contengono una  bassa quantità di glutine ed una elevata quantità di proteine , per cui sono molto digeribili e nutrienti, quasi  come una bella bistecca.. Con questa materia prima ,brave massaie, stanno sperimentando ottimi piatti, anche della tipica cucina sarda. Maccarrones de busa, malloreddhos, pane carasau, gulurjones, papassinos e quant’altro che pian piano consentiranno  a tante persone , di usare  un carburante  molto più adatto per il proprio motore umano. E’ un alimento di base, ottimo per tutti  e vista la sua alta digeribilità è nutrizionalità, è adatto anche per persone con problemi di intolleranze alimentari. In diverse parti del mondo sono in corso approfonditi studi e ricerche  ad alto livello scientifico , per conoscerne più a fondo le sue proprietà. Durante una calda sera dell’estate appena trascorsa, Dottor Piras, ha riunito nella sua accogliente “corte oroseina”, esperti a livello nazionale, tecnici agrari, agricoltori, hobbisti ed operatori locali della ristorazione, per parlare di agricoltura sostenibile, del lo grano monococco e per assaporare le delizie dei suoi derivati. Si tratta di occasioni particolari, dedicate a una cultura agronomica – culinaria indimenticabile, insieme a tanti illustri ospiti di mezza Italia, che ha dato inizio a questo progetto di coltivazione del monococco, in via sperimentale in Sardegna. La semina sarà  completata nel mese di gennaio. Si spera in una buona produzione, per  assicurare a chi vuole le sementi per il prossimo anno  ed iniziare la panificazione  e la trasformazione in loco. In Europa, questa coltura resiste in una piccola fascia delle preAlpi francesi, dove i produttori  locali ne hanno fatto una coltura di eccellenza, con tutti i sotto prodotti di nicchia  di qualità agro-alimentare. Sono recenti gli studi, con fondi della Regione Lombardia  e Sicilia per studiare le qualità organolettiche e nutrizionali del grano monococco, alle quali  potrebbe unirsi  la Sardegna. Con l’auspicata abbondante mietitura e molitura, dal 2012, si spera di poter assaporare in qualche pizzeria e ristorante di Orosei, o nei paesi della bassa valle del Cedrino, pizze e piatti di gran qualità e pregio al monococco per tutti, ad un prezzo equo e ragionevole. Sono certo, che grazie al grande contributo divulgativo dei nuovi media, Internet in testa, sentiremo ancora parlare del grano monococco,  eccellente alimento ed illustre sconosciuto. Nel blog NONSOLOBARONIA, si potranno avere, continui aggiornamenti su questa iniziativa agro alimentare in Sardegna.

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4 commenti

  1. Piras Battista

    Tommaso Esca ha ragione nel sostenere che sul blog NONSOLOBARONIA sono riportate informazioni aggiornate sull’andamento di un progetto di ricerca sulla possibilità di sviluppare anche in Sardegna la filiera del grano monococco. Un progetto portato avanti da alcune decine di volontari locali che in Baronia lo hanno già coltivato, trasformato ne hanno assaggiato i primi prodotti.
    E’ un alimento che l’uomo ha iniziato a coltivare e utilizzare fin dalle origini dell’agricoltura circa 12.000 anni fa, ma 3.000 è stato abbandinato. In alcune Vallate alpine francesi è stato salvato ed è così arrivato fino a noi. La sua coltivazione e rivaluzione è in atto in Francia, in Germania e in Italia. Da quasi un anno il CRA sta lavorando per tentare d’introdurlo anche in Sardegna.
    Si tratta di un grano rustico e di un alimento dallo straordinario valore nutritivo e salutare. Mancano tuttavia le risorse finanziarie per approfondire le conoscenze sulle sue 1.400 varietà e sulle proprietà specifiche di ciascuna. Le ricerche più avanzate in materia sono condotte in USA e in Olanda. Sarebbe auspicabile che anche la Regione Sardegna s’impegnasse su queste ricerche.

  2. Lucentini Marino

    Trovo molto interessante la riscoperta di questo antico grano e dei suoi valori.
    Ho alcuni ettari di terreno in Toscana, a Piombino, e vorrei sapere se è possibile fare una prova di coltivazione di monococco su una piccola parcella. Se si come mi posso procurare i semi?
    Vi sarò grato per la vostra cortesia.
    Distinti Saluti

  3. Guglielmo Stangherlin

    Buongiorno. Ho alcuni ettari di terreno nel Trevigiano. Vorrei sapere se posso seminare questo grano e dove posso trovare i semi. grazie Guglielmo Stangherlin

  4. vorrei sapere dovre trovre i semi vorrei coltivvarli.

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