ROSSELLA URRU E' VIVA! UN VIDEO LA RITRAE PRIGIONIERA DEI TERRORISTI ISLAMICI

 

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E’ un mauritano, Hamada Mohamed Jairi, il presunto capo del gruppo Jamat Tawhid Wal Jihad Fi Garbi Afriqqiya (Movimento unito per la Jihad nell’Africa occidentale) ha rivendicato il sequestro dei tre cooperanti europei, fra i quali l’italiana Rossella Urru, avvenuto il 23 ottobre scorso nel sud dell’Algeria, in un campo profughi saharawi vicino a Tindouf. Il nome è stato diffuso dal sito mauritano di informazioni Sahara Media. Intanto, le autorità saharawi hanno imposto severe misure di sicurezza nell’area di Tinduf, dopo il sequestro, che ha spaventato i cooperanti europei impegnati in attività umanitarie nell’area. La diffusione del video, in cui compaiono Rossella Urru e gli altri due cooperanti spagnoli rapiti da un commando armato non ha tranquillizzato del tutto i loro colleghi. Dall’accaduto la vita negli accampamenti è diventata più complicata, c’è meno libertà di movimento e gli spostamenti sia all’interno che all’esterno sono ridotti. I cooperanti occidentali sono costretti a farsi accompagnare da forze di sicurezza quando hanno bisogno di muoversi e in alcuni luoghi è vietato andare. Inoltre, le autorità hanno imposto una sorta di coprifuoco: anche quando sono accompagnati, i volontari occidentali non possono uscire di casa oltre le sette di sera e nessun veicolo civile è autorizzato a circolare negli accampamenti dopo le 11 di notte. Come confermato dall’ambasciatore della Repubblica Saharawi in Algeria, Brahim Ghali, all’agenzia di stampa spagnola Efe, le misure di sicurezza sono state intensificate soprattutto a Rabuni, dove si trovavano i tre cooperanti rapiti.Sono stati incrementati anche i posti di controllo per verificare chi entra ed esce dagli accampamenti. Il nuovo dispositivo di sicurezza è garantito da effettivi dell’esercito assieme alla polizia. Ghali ha riferito che le autorità Saharawi sono nell’ultima fase delle indagini sul sequestro e che confidano di far luce presto. “Credo che la diffusione del video nel quale compaiono i tre rapiti significhi che siamo vicini alla verità” ha aggiunto l’ambasciatore, che ha stigmatizzato il sequestro come un “atto terrorista contro gli amici pacifisti” del popolo saharawi. Nei giorni scorsi il ministro della Difesa della Mauritania, Mohamed Mohamed Radi, ha chiesto ai Paesi occidentali di non pagare alcun riscatto per la liberazione dei rapiti, per contribuire a prosciugare le fonti di finanziamento del terrorismo e scoraggiare coloro che fanno del crimine un modo di guadagnare del denaro.

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Un commento

  1. coraggio ROSSELLA: tu per me sei come una figlia; e i genitori i figli li vogliono tutti a casa per festeggiare il SANTO NATALE.
    Tutto tace, dove sono:!! mamma RAI. mediaset. stampa nazionali ? per te’ nessuna mobilitazione; ha’!! dimenticavo, noi siamo figli di una terra dimenticata da tutto & da tutti. SARDEGNA: terra generosa solo per le servitu’ militari.
    io emigrato da tantissimi anni in Germania; non mi sento piu’ parte, di una nazione come l’italia, che abbandona i propi figli ai loro destini.
    LA MIA PATRIA SI CHIAMA! ( SARDEGNA )

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