IL CORRIERE DELLA SERA’ GRATIFICA LA SARDEGNA, TERRA DI SOSTENIBILITA’: I SEGRETI (VERDI) DELL’ISOLA

di ALESSIO COZZOLINO

Lo sguardo diretto, la voce stentorea. Per Alessandra Zedda, assessore al Lavoro e Vicepresidente della Regione Sardegna, il piano è chiaro: la politica deve intercettare le sfide del futuro. Lassù nel suo ufficio, che svetta davanti alle banchine del Porto di Cagliari, capita spesso che i colori visibili dalla finestra si confondano. Ecco il bianco, come quello della zona in cui la Sardegna si trova dal 1° marzo scorso. Ecco l’azzurro, che ricorda le venature del mare. Una tonalità, però, sembrava mancare – almeno fino a una settimana fa – all’appello cromatico del Palazzo Regionale: il verde, colore della sostenibilità. Dopo uno stretto giro di riunioni e studi, l’idea: la Giunta sarda si appresta a lanciare il tavolo interassessoriale “Sardegna 2030”. Parole chiave: immaginare, e plasmare, la Sardegna sostenibile e green. La Sardegna post- Covid, l’Isola (un po’ verde e un po’ blu) del futuro.

L’idea della Regione Sardegna: un nuovo modello di sviluppo che unisca la digitalizzazione dell’isola alla tutela delle specie floreali e faunistiche, agli investimenti sulla qualità dell’istruzione; alla valorizzazione del patrimonio storico, artistico e naturale Illustrato per la prima volta il 10 marzo scorso dall’assessore all’Ambiente Gianni Lampis di concerto col Governo regionale (e in particolare con l’assessorato guidato dalla Zedda) — il progetto si articola in diversi punti per rendere la Sardegna digitalizzata; tutelare la biodiversità e favorire l’economia circolare; migliorare l’efficienza delle reti digitali; investire sulla qualità dell’istruzione; valorizzare il patrimonio storico, artistico e naturale. A guidare le azioni della Giunta, questo piano preliminare (cui possono contribuire anche i cittadini). «Bisognerà poi tradurre queste proposte in azioni che conducano a un nuovo modello di sviluppo», spiega a Pianeta 2021 Alessandra Zedda. Ben 100 i funzionari coinvolti (e 12 assessorati) per riallineare la Sardegna ai 17 goals dell’Agenda 2030 ONU. L’obiettivo è perseguito attraverso le risorse economiche stanziate dal New Green Deal europeo e dal Piano Politico di Coesione 2021 – 2027.

«Lo scopo dell’iniziativa è quello di creare benessere diffuso e un rinnovato sviluppo economico–sociale», continua la Zedda. Che la Sardegna sia un’isola felice non è un mistero: circa il 90% delle sue coste rispetta i parametri di legge anti-inquinamento (dati: Legambiente) e oltre il 50% del suo entroterra vanta una florida superficie boschiva (dati: Fao). Come se non bastasse, l’Università degli Studi di Cagliari – un mese fa – è stata dichiarata dalla rivista Mediterranean Botany la terza istituzione al mondo dedita agli studi di biologia della conservazione. Più a nord, l’Università di Sassari – parte dell’iniziativa Ue 2021 “Natural Intelligence for Robotic Monitoring of Habitats (NI)” – si prepara al monitoraggio (e alla difesa) degli ecosistemi autoctoni sardi usando futuristici robot. E se questa politica di difesa ambientale avesse protetto la Sardegna dalla recrudescenza della pandemia? Studi scientifici, l’ultimo dei quali condotto dall’Università di Cambridge e pubblicato a febbraio da Science of the Total Environment, sembrano avallare tale ipotesi: una politicia di tutela ambientale gioca a sfavore di pandemie e di nuove zoonosi.

Nonostante i risultati finora raggiunti, resta però vietato cullarsi negli allori. L’Isola, infatti, vacilla in 3 obiettivi ONU: sconfitta della povertà (n.1), accesso all’acqua pulita (n.6) e la garanzia di un’occupazione piena e produttiva agli abitanti (n.8). Da queste fragilità, partirà il lavoro del collettivo istituzionale. «Il tessuto produttivo si sta adeguando ai goals grazie alle normative nazionali e alle indicazioni preliminari del progetto Sardegna 2030. C’è una forte sinergia tra politica, imprese, università e terzo settore», rassicura Zedda. Nei prossimi giorni, un calendario serrato di webinar (riportato qui in fondo) scandirà le fasi del progetto. In particolare, il 18 marzo prossimo si terrà (online) un forum per raccogliere le proposte verdi della società civile. La Sardegna fa scuola.

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Un commento

  1. Quindi niente più industrie chimiche, discariche di rifiuti tossici, valorizzazione e fruizione del patrimonio archeologico in ogni comune, ottimo!

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