L’OTTICO ALLA RICERCA DI UN ALTROVE: CLAUDIO MANNU A NUORO, NEL RICORDO DEL FRATELLO MARCO

Claudio Mannu

di LUCIA BECCHERE

Nato il 20 maggio 1957, primo di 3 figli, Claudio Mannu ha cominciato a lavorare a 14 anni nel negozio di ottica che il padre Mario aveva aperto in corso Garibaldi a Nuoro nel 1953. Negli anni ottanta aveva conseguito l’abilitazione di Ottico all’IRSOO (Istituto Ricerca Studi Ottica Optometria) di Vinci, una eccellenza italiana dove successivamente ha svolto anche il ruolo di docente mentre nel 1991 si era diplomato alla Scuola Superiore di Ottica dell’Istituto Professionale De Amicis-Cattaneo di Roma.

Si è sempre dedicato alla pratica della ortocheratologia, cioè allo studio, progettazione e applicazione di lenti a contatto, dispositivi che servono a migliorare la visione senza fare ricorso ad un intervento chirurgico. Autodidatta e studioso, partecipava a numerosi convegni in Italia e all’estero, alcuni dei quali li organizzava personalmente nella sua terra. Dopo aver approfondito gli studi sulla mappatura delle cornee per progettare una lente a misura del paziente, aveva brevettato e applicato le lenti a geometria inversa per correggere la miopia e l’astigmatismo.

In seguito aveva aperto a Nuoro la sua attività “Ottica Claudio Mannu”. Del laboratorio se ne occupavano i familiari, mentre lui si dedicava prevalentemente alla produzione e all’applicazione delle lenti a contatto. Era stato il padre, suo vero maestro, il primo ad applicarle a Nuoro quando ancora si producevano in materiale vetroso.

Sempre generoso nel mettere a disposizione tutto il suo sapere nel formare del personale specializzato capace di portare avanti questa pratica, viveva sempre alla ricerca di un Altrove: nel 2006 si era trasferito nel Viterbese, a Bolzano Novarese, poi era rientrato in Sardegna: Alghero, Nuoro, Sarroch con sede di lavoro a Cagliari. A Roma per qualche anno, in seguito a Pontecorvo e infine a Roccasecca in Ciociaria.

“La figlia Stefania – racconta il fratello Marco- ha raccolto l’eredità del padre e del nonno studiando e lavorando con passione nello stesso settore, prima nell’azienda di famiglia e successivamente in proprio”. Oggi Stefania Mannu, madre di tre ragazze, una delle quali è già avviata agli studi di ottica, è anche una apprezzata scrittrice di romanzi. “E’ stato Valerio Pontarelli – prosegue Marco -, titolare di due attività una a Ceprano e l’altra a Cassino, l’ultimo allievo a cui mio fratello voleva bene come un figlio, a lui ha trasmesso le proprie conoscenze sulla materia. L’estate scorsa sono andato a trovarlo perché stava poco bene. Avvertiva la sua fine imminente, ma in seguito al nostro incontro aveva avuto un miglioramento che lasciava presagire un certo recupero, poi tutto è precipitato nel mese di novembre. Claudio si è spento alla vigilia di Natale a 66 anni, uscendo di scena in punta di piedi. Era una figura più spirituale che materiale. In precedenza mi aveva dato indicazioni sulle sue volontà, rifiutando ogni tipo di celebrazione”.

Era particolare ma molto socievole e per questo era piacevole ascoltarlo. Una persona fuori dagli schemi e dalle convenzioni che sosteneva con forza le sue idee e nel suo essere genialoide coltivava un profondo valore dell’amicizia verso chi la meritava. Non era interessato al denaro e al lusso, gli bastava il necessario e a riprova di questo, alla fine era rimasto senza niente.

Il suo rapporto con Nuoro? Nonostante fosse molto legato alla famiglia, rientrare a Nuoro non costituiva una sua priorità, molte cose e persone lo avevano deluso e per questo aveva preferito vivere lontano.

“Nel 2015 – conclude Marco che col fratello Claudio andava molto d’accordo benché fra loro ci fossero 15 anni di differenza -, mi aveva reso partecipe di un suo progetto filantropico: mettere a disposizione le sue conoscenze in altri paesi del mondo per formare persone capaci di aiutare i non vedenti. Purtroppo questo suo desiderio è rimasto confinato come tale”.

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