LEGAME TRA SVEVO E DELEDDA, I SARDI RIPENSANO LA LORO TRIESTE: ATTIVITA’ RICREATIVE E CULTURALI NELL’ASSOCIAZIONE SARDA DEL CAPOLUOGO GIULIANO

i sardi emigrati a Trieste nella prestigiosa piazza Unità d’Italia

di FRANCESCO CARDELLA

Il culto delle proprie radici ma anche l’abbraccio con la cultura dell’intero Friuli Venezia Giulia. Il cuore della Sardegna pulsa anche a Trieste e lo fa in modo composito e organizzato grazie all’Associazione dei sardi, una realtà sorta attorno alla fine degli anni 70, legata alla F.A.S.I. (Federazione delle Associazioni Sarde in Italia) e con sede in via Torrebianca 41. Oltre un centinaio gli aderenti, diverse le generazioni ed una missione dichiarata distribuita su due fronti: costituire un riferimento per i sardi lontani da casa e respirare nel contempo una integrazione completa, fatta soprattutto di studio della cultura locale. Se il primo punto sembra sacro e inamovibile, il secondo tassello dei sardi a Trieste vanta cifre e colori che vanno al di là del puro folklore. Si, perché tra la Sardegna e la Venezia Giulia sono stati tracciati in questi anni ponti non soltanto nel segno del mare ma anche nel culto della letteratura. Vedi gli incontri giocati sul parallelismo tra la scrittrice Grazia Deledda, premio Noble originaria di Nuoro, e Italo Svevo: “Un tema che vorremmo riprendere quando la normalità sociale lo permetterà – annuncia Angelo Curreli, presidente della rappresentanza sarda locale -, il prossimo appuntamento pubblico che vorremmo organizzare sarà proprio un libro di Neria De Giovanni, basato sul rapporto epistolare tra la Deledda e Svevo”. Anche il presidente Curreli, originario di Lodè, piccolo centro nel nord della Sardegna, ha legato in questi anni il suo nome a un libro, opera dal titolo “Dalla Sardegna al Carso – I caduti della Prima Guerra Mondiale tornano a Lodè”, ulteriore testimonianza della volontà di vivere e raccontare le due terre, a volte in unico respiro. Uno spunto che trova corrispondenza anche nel racconto del borgo di Tersilia, ad Alghero, divenuto a suo tempo un rifugio dell’esodo istriano, una culla della rinascita sociale dipinta dai colori del mare, dell’ospitalità. Il Circolo dei Sardi attende quindi la sua rinascita post isolamento. La comunità freme per tornare a raccontare e a raccontarsi, magari nelle piazze, tra balli, costumi e cucina. Già, la cucina. L’altro punto forte della Sardegna, dove accanto ai sapori del mare spunta la carne, i ravioli ripieni di ricotta, la corposità del vino Cannonau, l’intensità del liquore Mirto.

Il Direttivo: Angelo Curreli, Presidente; Luigino Lai, vice Presidente; Pietro Erbì, Andrea Fiori, Giulia Loche, Wanda Bortolotti, Andrea Mulas, Vito Coni, consiglieri.

“Il Piccolo”

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