LE ACQUE DELLA SARDEGNA AL TOP: MARI PULITI, LE UNICHE “PECCHE” ALLE FOCI DI FIUMI E CANALI


Sardegna, solite criticità alle foci di fiumi e canali. Il bilancio è molto positivo: su 29 punti monitorati lungo le coste dell’isola cinque presentano cariche batteriche elevate. Ancora scarsa l’informazione ai bagnanti: soltanto in tre casi riscontrata la presenza dei cartelli informativi obbligatori sulla qualità delle acque. Dossier Mare Monstrum: nel 2016 le forze dell’ordine hanno accertato 910 reati contro il mare e le coste. Legambiente: “Chiediamo a Regione e amministrazioni di vigilare e non abbassare la guardia per difendere e migliorare i risultati raggiunti”.

Su un totale di ventinove punti monitorati dai tecnici di Goletta Verde cinque presentavano valori di contaminazione elevata: nel mirino finiscono ancora una volta le foci di alcuni fiumi e corsi d’acqua. Punti critici che in alcuni casi Legambiente segnala da anni sui quali è necessario una immediata verifica da parte delle autorità preposte. È questo il bilancio del monitoraggio svolto in Sardegna dall’equipe tecnica di Goletta Verde, la storica campagna di Legambiente dedicata al monitoraggio ed all’informazione sullo stato di salute delle coste e delle acque italiane, realizzata anche grazie al sostegno del CONOU – Consorzio nazionale per la gestione, raccolta e trattamento degli oli minerali usati e dei partner tecnici Aquafil, Novamont, Nau. L’istantanea regionale sulle acque costiere è stata presentata questa mattina in una conferenza stampa ad Alghero da Serena Carpentieri, portavoce di Goletta Verde; Luciano Deriu, Direttivo Legambiente Sardegna e Roberto Barbieri, Responsabile Mare di Legambiente Sardegna e presidente di Legambiente Alghero, alla presenza di Raniero Selva, Assessore all’Ambiente del Comune di Alghero e Antonio Cossu, segretario regionale Sindacato Medici italiani.

Il monitoraggio di Goletta Verde (eseguito dalla squadra di tecnici di Legambiente tra 15 e il 18 giugno 2017) prende in considerazione il campionamento dei punti critici che vengono principalmente scelti in base a un “maggior rischio” presunto di inquinamento. Per questo vengono prese in esame le foci dei fiumi, torrenti, gli scarichi e i piccoli canali che spesso troviamo sulle nostre spiagge: queste situazioni sono i veicoli principali di contaminazione batterica dovuta all’insufficiente depurazione dei reflui urbani che attraverso i corsi d’acqua arrivano in mare. I punti che sono stati giudicati “fortemente inquinati” o inquinanti rientrano proprio in questa casistica. Si tratta dei campionamenti effettuati alla foce del ruscello Modolo in località Turas di Bosa e alla foce del corso d’acqua presso via Garibaldi a San Giovanni di Alghero (punto quest’ultimo che riceve lo stesso giudizio per il terzo anno consecutivo). Stesse criticità riscontrate per i monitoraggi effettuati in prossimità della foce del Rio Fodeddu a Tortolì (Og) e alla foce del Riu Mannu a Portixeddu di Fluminimaggiore (che lo scorso anno fu giudicato “inquinato”). Ricevono il giudizio di “inquinato” anche le acque prelevate alla foce del Rio Cuggiani a San Pietro a Mare, nel comune di Valledoria.

Molto da fare, invece, sul fronte dell’informazione ai bagnanti. La cartellonistica in spiaggia e? ancora troppo scarsa, nonostante da tre anni sia scattato l’obbligo per i Comuni costieri di apporre pannelli informativi circa la qualità delle acque. Rispetto ai 29 punti monitorati dai tecnici, soltanto in tre i tecnici hanno potuto riscontrare la presenza di questi cartelli che hanno la funzione di divulgare al pubblico la classe di qualità del mare (in base alla media dei prelievi degli ultimi quattro anni), i dati delle ultime analisi e le eventuali criticità della spiaggia stessa.

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