VERITA' E LEGGENDA SU RENATO RACCIS, LA SAETTA DI MANDAS


di Mario Fadda

A novantuno anni dalla sua nascita, e a trentaquattro dalla sua scomparsa, la figura di Renato Raccis continua ad essere, incomprensibilmente, poco conosciuta. Quel poco che si conosce risulta purtroppo molto infarcito di leggende ed imprecisioni. Ma, ad un attento esame dei documenti, possiamo affermare che l’attaccante mandarese riserva sorprese più ampie di quelle che gli si attribuiscono. Cominciamo col dire che è priva di fondamento l’affermazione del primato assoluto di Raccis  nella massima serie, e questa realtà in nulla sminuisce la grandezza del fuoriclasse, tant’è che, senza tema di smentita, è facile asserire che fu la stella primaria del firmamento calcistico coevo. Prima di lui militarono, infatti,  Carta,  tra gli amaranto del Livorno e Servetto, tra i grifoni del Genoa. Ma ci sono altri nomi che ingiustamente giacciono ancora nell’oblio. Tra le formazioni che militarono nella massima serie, prima della nascita del girone unico, possiamo ricordare Efisio Tolu, che militò tra le fila della Società Udinese Ginnastica e Scherma, la quale vinse una sorta di campionato nazionale, organizzato dalla federazione nazionale ginnastica. Ricordiamo che il campionato nazionale di calcio nascerà ufficialmente due anni più tardi (1898). Bisogna, inoltre , ricordare il primo scudettato sardo, sul quale stiamo compiendo delle ricerche, che  risponde al nome di Gian Maria Cadoni, nativo di Villanova Monteleone,  che vinse lo scudetto militando tra le fila dell’Internazionale di Milano, nel campionato 1909-10. Altra leggenda da sfatare è che la punta mandarese non abbia mai vestito la maglia del Cagliari. Sappiamo che nella primavera del 1939  il passaggio tra gli arancioni del San Giorgio e i rossoblu del Cagliari era cosa fatta. Il San Giorgio in cambio avrebbe usufruito nel campionato successivo del campo di via Pola. A testimonianza del fatto ricordiamo che Raccis  giocò, nella stessa primavera, anche un’ amichevole con la maglia del Cagliari contro una rappresentativa universitaria. Poco tempo dopo fece un provino a Firenze con la maglia dei neopromossi viola, ma, nell’estate successiva il San Giorgio cedette il gioiellino appena diciasettenne al Prato,  per una considerevole somma. Altra considerazione da fare è che Renato Raccis militò realmente con i bianconeri della Juventus. Questo accadde in una serie di amichevoli giocate tra il mese di dicembre 1944 e l’aprile del 1945. È necessario precisare,  a onor del vero, che nel torneo benefico città di Torino militò nella seconda squadra della Juvenus:  il Dopolavoro Lancia . Ecco perché nei tabellini ufficiali non risultano queste presenze. Nonostante la piazza pulita di tante imprecisioni possiamo  fieramente affermare che Raccis è ancora il cannoniere sardo per eccellenza, 124 presenze e 47 reti in serie A. Tutte le gesta del cannoniere mandarese confluiranno nella biografia, di prossima pubblicazione: “Renato Raccis. La saetta di Mandas”.

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