L'INIZIATIVA IN CAMPIDOGLIO DELL'ASSOCIAZIONE SARDA "IL GREMIO" DI ROMA: IN UN CONVEGNO, RIFLESSIONI SUL FENOMENO MIGRATORIO

nella foto da sinistra: Stefania Congia, Gemma Azuni, Franco Pittau, Roberto Olla, Angel Miguel Oropeza


di Antonio Mendoza (poeta venezuelano)

Emigrazione e immigrazione sono fenomeni che riguardano non soltanto coloro che, come l’autore di queste righe, hanno lasciato le terre d’origine per cercare altri orizzonti, ma anche gli spostamenti di gruppi di popolazione all’interno del proprio paese. In questo senso il convegno “Immigrazione ed emigrazione: due facce di un unico viaggio”, svoltosi presso la Sala della Protomoteca del Campidoglio di Roma, ha sottolineato il fatto che i “diversi” spesso sono gli stessi italiani, in questo caso i sardi. Evento, ottimamente riuscito e partecipato da un numeroso pubblico che ha occupato completamente la splendida sala, organizzato dall’Associazione dei Sardi di Roma “il Gremio”,  coordinato dal suo presidente  Antonio Maria Masia, e sottotitolato “Appunti di riflessione della Comunità dei Sardi sul fenomeno migratorio”. Le diverse opinioni e discussioni in esso espresse hanno avuto come spunto le pubblicazioni realizzate dall’équipe del dossier Caritas/Migrantes. In questo senso, il convegno ha avuto una solida base scientifica, statistica e legale, che comunque ha lasciato spazio a interventi personali spesso sentiti e assai toccanti. L’introduzione dell’On. Maria Gemma Azuni, Consigliere di Roma Capitale, è partito dalla sua esperienza umana e professionale come assistente sociale, che si è evoluta  in una consapevole visione della politica come messa in atto della solidarietà e la difesa dei diritti civili. Raffaele Calia, Redattore del Dossier Statistico Immigrazione per la Sardegna , ha ricordato come i sardi -i cosiddetti “sardignoli”- erano una volta l’intruso pericoloso, il nemico da emarginare pur se anagraficamente connazionali. José Angel Oropeza, Direttore dell’Organizzazione per le Migrazioni, ha sottolineato il fatto che l’incontro tra “autoctono” e “straniero” è una fonte di arricchimento e cambiamento reciproco,e  non un semplice adeguarsi a modi prestabiliti e immutabili. Gli interventi di Stefania Congia (Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali) e di Serafina Mascia (Presidente della Federazione Associazioni Sarde in Italia), conditi di elementi autobiografici,hanno portato alla luce fino a che punto l’elemento umano venga coinvolto e sconvolto dallo sradicamento e trapianto dell’emigrante/immigrante. E sono stati due immigrati, in Italia già da anni, coloro che hanno esposto con grande enfasi le loro esperienze. Fouad Aodi, Presidente della Comunità Araba in Italia e della Associazione Medici di Origine Straniera, ha insistito con veemenza sul fatto che essere nato all’estero non è un motivo per non amare l’Italia e che occorre coltivare il patriottismo nato nel nuovo suolo. Per quanto riguarda il camerunense  Ndjock Ngana, mediatore culturale del Forum per l’intercultura Caritas-Roma, la sua personalissima testimonianza -abbinata alle sue doti poetiche e al suo spiccato istrionismo- è diventata un divertente interludio all’interno dell’evento. Interessantissima  l’intervista del noto  giornalista RAI Roberto Olla a Franco Pittau, il coordinatore del Dossiere Caritas Migrantes, sardo doc. da sempre impegnato nel settore. Pittau era  l’ospite d’onore dell’incontro,  ed è stato  premiato con una targa d’argento al merito, consegnatagli da Prof. Mario Segni, presidente onorario dell’Associazione, con lettura della seguente dedica: “a Franco Pittau per il suo nobile impegno a favore dei diversi da noicon riconoscenza Il Gremio.  Anche spiritoso e simpatico il duetto fra  Olla e Pittau, rivolto   a chiarire i dubbi delle menti ottuse davanti al nuovo portato dai nuovi. Non fatevi influenzare, sul tema, dalle negative  notizie di cronaca nera ha ribadito Pittau: è bene informarsi e documentarsi per conoscere. Come condimento artistico, sono stati letti due sonetti che riporto in calce,  sul tema dell’emigrazione, uno in sardo scritto da Antonio  Maria Masia e uno in spagnolo da Antonio Mendoza, Corrispondente del Venezuela presso la Stampa Estera e l’Associazione Internazionale dei Critici Letterari, nonché affermato poeta vincitore del Premio Belli di Poesia Italiana 2006. I due sonetti, corredati dalle traduzioni in italiano, sono stati dedicati  in una pergamena a Mons. Francesco Soddu, il nuovo (sardo anche lui)   Direttore di Caritas Italiana che, con l’IDOS, OIM, Provincia e Comune di Roma Capitale , Ministero del Lavoro e Unioncamere, ha sponsorizzato l’evento. L’attrice Ilaria Onorato con la lettura di alcuni testi anche poetici sull’argomento di autori diversi, anche stranieri, e il musicista senegalese  della Orchestra di Piazza Vittorio Pape Kanouté, con la sua caratteristica Kora, una sorta di arpa,   hanno impreziosito e variato  la serata con i loro interventi artistici. La On. Gemma Azuni ha chiuso questa serata piena di spunti e riflessioni con un appello per la liberazione della cooperante  sarda Rossella Urru;  appello  accolto con unanimi applausi. Dulcis in fundo, una degustazione di prodotti sardi che ci  ha ricordato  che l’enogastronomia, l’Ottava Arte, è un’efficace testimonial dei valori sardi, a Roma e dovunque.

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