DALL'ETFAS ALL'ERSAT E ALL'ATTUALE AGENZIA LAORE: LA RIFORMA AGRARIA, STORICO PROGETTO DI TRASFORMAZIONE RURALE

assegnatari Etfas della borgata Molia a Illorai


di Cristoforo Puddu

 

Negli immediati anni successivi al Secondo conflitto mondiale il governo italianio -a guida democristiana e anche attraverso l’utilizzo di fondi economici americani- avviò una profonda opera di ricostruzione di tutte le strutture economiche del paese. Le scelte prioritarie favorirono industria ed edilizia, contribuendo così ad evidenziare gli squilibri e la sofferente economia rurale delle regioni meridionali e delle isole. In Sardegna, mentre sta per concretizzarsi l’istituzione dell’Ente Regione autonoma con Statuto speciale, nel 1947 si crea l’organizzazione ERLAAS, per la lotta antianofelica, voluta da un piano della Rockfeller Foundation (istituzione filantropica americana in attività dal 1913) per un bacino chiuso del Mediterraneo. Grazie  alla disinfestazione integrale di campagne, stagni, ruscelli e sorgenti, si debellerà l’atavico flagello della malaria e riconsegnerà bonificate delle zone tradizionalmente insalubri alle attività economiche agricole.  Nel 1948 è promulgato lo Statuto e l’anno successivo si hanno le prime elezioni del Consiglio regionale sardo. A  caratterizzare il 1949 sono i moti contadini (a Sa Zèppara nel Campidano e nella Nurra e Goceano con numerosi arresti di dirigenti sindacali, zoronateris e massaios; ad Illorai verranno arrestati, nella piana di Iscra, diversi pastori-contadini e una donna in avanzato stato di gravidanza che manifestava) per l’occupazione delle terre, che significano “un deciso risveglio delle masse popolari sarde, consapevoli del loro diritto di partecipare, come protagoniste, al rinnovamento delle strutture produttive e dell’intera società isolana”. La “nuova coscienza popolare”, capace di rappresentare con la lotta le aspettative di carattere politico e sociale, favorì nel 1951, con uno “stralcio” dalla legge di riforma agraria nazionale, la creazione nell’Isola dell’ETFAS, Ente per la trasformazione fondiaria e agraria in Sardegna. La riforma agraria (conosciuta come la “riforma Segni” e gestita dalla Coldiretti di Bonomi anche da fruttuoso mezzo di raccolta del consenso elettorale per la DC) si proponeva di dare una radicale risposta alla diffusa “fame di terra”; modernizzare gli arcaici ed arretrati sistemi colturali e pensare alla ridistribuzione della proprietà, in un’Isola cui l’1,7 dei proprietari fondiari possedeva il 57% della superficie agraria. L’ETFAS avvia in Sardegna ben 271 piani di trasformazione (17 invece i progetti dell’Ente Autonomo del Flumendosa, contemporaneo all’ETFAS) su un’estensione totale di 75.213 ettari. I piani, ripartiti nelle tre province (CA-SS-NU) significarono dissodamenti, bonifiche e creazione di infrastrutture. Nella prima fase attuativa, tra il 1952 e il 1954, si costruirono 21 borgate rurali, scuole, acquedotti, elettrodotti e una rete di strade di bonifica e interpoderali. Lo storico progetto di trasformazione, con l’assegnazione di oltre tremila appezzamenti fra poderi e quote,  vedeva concretizzare gli ettari bonificati in seminativi asciutti ed irrigui, in colture legnose ed in un incremento migliorativo dei pascoli. L’ETFAS, con l’assegnazione dei terreni ai contadini, sembrò rianimare l’agricoltura sarda. Intanto, per alchimie politiche regionali e nazionali, maturava il Piano di Rinascita e l’accelerata industrializzazione della Sardegna… con il sempre costante fenomeno dell’emigrazione a indebolire di risorse umane, a compromettere la possibilità di riscatto e capacità di vera ripresa economica e sociale dell’Isola. La struttura ETFAS -negli anni perde la potenzialità originaria e i risultati dell’operazione si dimostrarono contraddittori- viene radicalmente modificata e nel 1984 diventa ERSAT (Ente Regionale di Sviluppo e Assistenza Tecnica in Agricoltura); infine, dal luglio 2007, gran parte del personale è  confluito nell’agenzia LAORE SARDEGNA, che opera l’attuazione dei programmi regionali in campo agricolo e per lo sviluppo rurale. E’ ormai storia d’oggi!

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3 commenti

  1. salve, anch’io sono figlio di coltivatore che negli anni 50 gli era stato consegnato un podere nell’ ETFAS di Santa Caterina di Pittinuri allora provincia di Nuoro ora Oristano, io da bambino ci lavoravo come tanti altri figli di coltivatori ma alla maggiore età videndo che la terra non rendeva sufficentemente per poterci lavorare tutta la famiglia io decisi di arruolarmi e intanto che il tempo passava mio padre cominciava ad avere la sua età e la terra rendeva sempre meno in quanto manca in quei terreni la cosa principale (l’acqua). a distanza di tempo questi poderi come tutti in Sardegna sono stati dati a riscatto agli assegnatari, la cosa che mi ha fatto pensare molto ed ancora ci penso è che queste terre sono state date ai vari assegnatari ma buona parte di questi non sono stati informati bene in quanto , come stava capitando al sottoscritto non sono stati segnati i confini da personale prepposto per cui i vari assegnatari che confinavano con una pista o strada per i mezzi agricoli se ne sono appropriati dando per cui ostacolo al secondo confinante perchè se prima per andare nel proprio terreno passava in tale pista ora si vede negare il passaggio tramite la pista o strada che secondo me essendo regionale DEVE rimanere tale anche perchè quella potrebbe determinare il confine ta i poderi, questo mi interessa personalmente in quanto mio padre mi ha lasciato in eredità un appezzamento di terra che possiede tre righe di frangivento e successivamente c’è la pista o strada per mezzi agricoli, ma il confinante ha chiuso la pista impedendo di poter passare, tale pista può servire persino alla forestale o antincendio, io ho guardato su internet nelle mappe storiche e la pista cui sto menzionando è sempre esistita e nel mappale è visibile , io per questo vorrei sapere come fare per far riaprire la pista a chi rivolgermi o se posso avere un documento ufficiale dagli uffici dell’ETFAS. vi ringrazio anticipatamente.

  2. salve, anch’io sono figlio di coltivatore che negli anni 50 gli era stato consegnato un podere nell’ ETFAS di Santa Caterina di Pittinuri allora provincia di Nuoro ora Oristano, io da bambino ci lavoravo come tanti altri figli di coltivatori ma alla maggiore età videndo che la terra non rendeva sufficentemente per poterci lavorare tutta la famiglia io decisi di arruolarmi e intanto che il tempo passava mio padre cominciava ad avere la sua età e la terra rendeva sempre meno in quanto manca in quei terreni la cosa principale (l’acqua). a distanza di tempo questi poderi come tutti in Sardegna sono stati dati a riscatto agli assegnatari, la cosa che mi ha fatto pensare molto ed ancora ci penso è che queste terre sono state date ai vari assegnatari ma buona parte di questi non sono stati informati bene in quanto , come stava capitando al sottoscritto non sono stati segnati i confini da personale prepposto per cui i vari assegnatari che confinavano con una pista o strada per i mezzi agricoli se ne sono appropriati dando per cui ostacolo al secondo confinante perchè se prima per andare nel proprio terreno passava in tale pista ora si vede negare il passaggio tramite la pista o strada che secondo me essendo regionale DEVE rimanere tale anche perchè quella potrebbe determinare il confine ta i poderi, questo mi interessa personalmente in quanto mio padre mi ha lasciato in eredità un appezzamento di terra che possiede tre righe di frangivento e successivamente c’è la pista o strada per mezzi agricoli, ma il confinante ha chiuso la pista impedendo di poter passare, tale pista può servire persino alla forestale o antincendio, io ho guardato su internet nelle mappe storiche e la pista cui sto menzionando è sempre esistita e nel mappale è visibile , io per questo vorrei sapere come fare per far riaprire la pista a chi rivolgermi o se posso avere un documento ufficiale dagli uffici dell’ETFAS. vi ringrazio anticipatamente.

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