BASI MILITARI IN SARDEGNA: QUIRRA, NON SOLO UN PROBLEMA SARDO! SE NE PARLA A BERLINO IL 29 LUGLIO


riferisce Alexandra Porcu

Venerdì, 29.07. alle 19.30

Caffè Degli Artisti

Fidicinstrasse 44-Berlin

“Imbassiada Culturale de sa Sardinnia in Berlinu“ presenta: Serata di presentazione e discussione dell’articolo del Taz (giornale berlinese) sul “Caso Quirra”.

Una caratteristica poco conosciuta è che la Sardegna è occupata da diverse basi militari sparse per tutto il suo territorio. Queste basi sono ovviamente circondate da zone “off limit”, zone il quale accesso è interdetto per motivi di sicurezza militare. Queste zone si estendono per terra, mare e cielo sardi e messi insieme costituiscono quasi il 20% del territorio. Il Salto di Quirra è una di queste strutture.  Il Salto di Quirra è un Poligono sperimentale interforze. Poligono per sperimentare diverse armi, missili e vari altri ordigni militari. È usato da diverse nazioni per le loro ricerche e prove belliche e anche da cosiddette “agenzie private” che si occupano di sperimentare armi per conto di terzi. Il poligono ha aperto le sue attività nel 1956 e, col passare del tempo, si sono registrati diversi casi di inquinamento ambientale e casi di gravi malattie e deformazioni che hanno colpito gli animali che pascolavano nei dintorni del poligono. Questo non poteva non raggiungere anche gli abitanti dei paesi e aree limitrofe a Quirra. La percentuale di deformazioni natali, di casi di leucemia e patologie simili che hanno colpito gli abitanti intorno al Poligono è cresciuta spaventosamente. Cittadini, organizzazioni e attivisti hanno da decenni denunciato la gravità della situazione nell’area di Quirra guadagnando sempre più consenso e appoggio da parte dei cittadini, ma ben poco dalla parte istituzionale e politica. La svolta importante è stata presa non molto tempo fa, quando il Procuratore della Procura di Lanusei ha aperto un’inchiesta sul Poligono, inchiesta basata e forte dei risultati degli studi sull’ambiente e studi veterinari. Lo scorso giugno, il giornale di Berlino Taz ha inviato dei corrispondenti in Sardegna per una serie di interviste e ricerche sul posto. Questo per produrre un articolo approfondito di diverse pagine sul “sonntaz” in edicola il 23 luglio 2011.

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Un commento

  1. Da molto tempo la Regione avrebbe dovuto pensare ad un piano di tutela dell’area ipotizzando dei siti alternativi per le greggi e i pastori od altre misure più “draconiane” , magari avrebbe dovuto intavolare una discussione col governo centrale in maniera riservata cercando di concertare tempi e soluzioni “per tempo”, ma Lungimiranza o Prevenzione sono parole sconosciute ai nostri amministratori, essi hanno preferito aspettare, magari sperando che le cose si risolvessero da sole, allo stato attuale invece si continua ragionare alla vecchia maniera: Se non sai (o non vuoi risolvere) un problema trova qualcuno a cui scaricarlo! in questo caso la Magistratura.
    Gli atti presi dalla Dott.ssa Murru e dal Dott. Fiordalisi sono la logica conseguenza della pochezza politica di chi ci governa a livello regionale.
    Le azioni che la magistratura ha compiuto erano assolutamente prevedibili ma nessun amministratore ha fatto ho mosso qualcosa, se non le solite dichiarazioni di principio di scarsa o nulla rilevanza.
    In termini si Salute Pubblica Quirra non è un questione di uranio si/no o di nanoparticelle si/no, il problema è solo uno si chiama Disastro Ambientale, per la Sardegna tutta c’è un altro problema: La latitanza di chi ci amministra e la sua subalternità rispetto al governo centrale.

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