DA CAGLIARI A PARIGI, DI CITTA' IN CITTA': NUOVA ESPOSIZIONE DEL GIOVANE PITTORE DAVIDE SIDDI

Promenade pour Notre Dame

Promenade pour Notre Dame


di Francesco Furcas – Il Portico

 

Ha per titolo Di città in città. Da Cagliari a Parigi, un viaggio per immagini la trentatreesima mostra personale di Davide Siddi, giovane pittore cagliaritano, allestita in questi giorni nel capoluogo presso la Galleria “La Bacheca”. Appassionato di viaggi, Davide non perde occasione per immortalare sulla tela le città visitate, anche quelle che, come nel caso di Parigi, ospitano le sue mostre.

Il tuo percorso artistico ti ha portato ad esporre anche a Parigi: come hai vissuto quest’esperienza? Parigi è una città di cui mi sono innamorato e poter esporre in una galleria in pieno centro storico è stata per me una vera conquista. Oltre all’enorme piacere di sapere i miei quadri esposti a due passi da Notre Dame, questa nuova esperienza ha rappresentato un momento importante, diciamo una nuova consapevolezza: accorgersi che un quadro può essere apprezzato anche oltre i confini geografici in cui si opera è, secondo me, la conferma che l’arte rappresenta un linguaggio universale, capace di superare barriere linguistiche e geografiche.

Il confronto con culture e ambienti diversi spesso determina crescita umana e professionale: è stato così anche per te? Assolutamente si! Per quanto riguarda Parigi ci sono stato troppo poco per parlare di un vero e proprio confronto con una diversa cultura; tuttavia, senza andare troppo lontano “da casa”, ho sentito molto forte quest’esperienza quando sono stato a Bologna. Ci sono rimasto per circa 20 giorni, in occasione di una mostra, ho vissuto a contatto diretto con chi viveva la città e ho avuto occasione di abituarmi allo stile di vita, al modo di pensare e così via. Rientrato a Cagliari tutto ciò che prima di partire mi sembrava normale, mi è apparso sotto una luce differente. Credo che viaggiare sia un modo per conoscere noi stessi, se ci allontaniamo per un po’ dalle nostre abitudini, quando rientriamo ci rendiamo conto di cosa possiamo migliorare.

Qual è stato il tuo impatto con la capitale francese? Che emozioni ha suscitato in te la visita? Ho visitato Parigi per la prima volta nel maggio 2010 ed è stato un po’ come un colpo di fulmine. La cosa assurda è che non so ancora cosa mi abbia colpito o meglio non saprei come definirlo. La parte più bella della città è, a parer mio, quella del quartiere latino, delle strade medievali. Contrariamente alle mie convinzioni prima della partenza, Montmartre non mi ha colpito più di tanto. Forse più dei luoghi, però, mi ha sedotto l’atmosfera della città: i bistrot, i negozi di libri usati, i mercatini delle pulci lungo la Senna, ogni cosa affascinante ed elegante insieme. Sono rimasto completamente stregato da questa città, ma non saprei spiegarmi meglio e forse mi ha sedotto proprio perché Parigi è una città che non riesco a spiegare…

Hai mai pensato al trasferimento in un’altra città o hai giurato fedeltà eterna a Cagliari? Cagliari è senza dubbio una città stupenda e conto di rimanerci il più a lungo possibile. Il tipo di lavoro che faccio mi offre numerosissime occasioni di viaggio, e non mi dispiacerebbe un domani dividermi tra Cagliari e un’altra città, magari Parigi, chissà! Mi sono accorto che spesso, quando rimango nel capoluogo sardo, senza allontanarmene per lunghi periodi, i difetti di Cagliari e i suoi aspetti negativi mi sembrano troppi e tutti inguaribili, ma se parto in una città diversa per un po’ di tempo allora ricordo solo gli aspetti positivi e ciò che di Cagliari più mi piace, così cresce in me il desiderio di ritornare presto. Forse questo partire e rientrare è l’unico modo per vedere sempre il bello del luogo in cui abitiamo, magari fuggendolo proprio quando sembra che ci opprima.

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