PUBBLICATA SULLA "GAZZETTA UFFICIALE" LA NUOVA CONTINUITA' TERRITORIALE: PREVISTI SCONTI ANCHE PER I NON RESIDENTI SUI VOLI AEREI


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Le condizioni della continuità territoriale, riveduta e corretta rispetto a quella attuale e in vigore per un anno, sono fissate in tre decreti del ministro dei Trasporti Matteoli pubblicati sulla Gazzetta ufficiale del 27 gennaio.
Molte le novità, frutto dell’accordo tra Regione, ministero ed Enac. Prima di tutto c’è una “tariffa onerata agevolata massima”: vale sia per i residenti che per i non residenti. Alcuni esempi. Tra Alghero e Linate, i residenti (e i giovani fino ai 21 anni, gli anziani oltre i 70 anni e gli universitari sotto i 27 anni) pagheranno massimo 56 euro (tasse aeroportuali escluse); i non residenti, massimo 95. Tra Olbia e Fiumicino, i residenti pagheranno 46 euro, i non residenti 65. Le tariffe della nuova continuità sono in linea con quelle dell’attuale. Anzi, ci sono dei ribassi di 3 euro (anche se è complicatissimo risalire alla tariffa reale): il volo Cagliari-Fiumicino costa ora 49 euro, ne costerà 46; l’Olbia-Linate costava 59, costerà 56. Le compagnie dovranno accettare i prezzi bloccati dei biglietti per tutti, senza la possibilità di alzare a piacimento quelli per i turisti d’estate (e non solo). Poi c’è l’ingresso dell’aeroporto di Tortolì. Dallo scalo ogliastrino ci saranno i voli “scontati” per Fiumicino (46 euro per i sardi) e per Linate (54 euro). Infine, alcune rotte dalla Sardegna verso la penisola (e viceversa) potrebbero andare a gara pubblica. Eventualità probabile un po’ per come sono state raggruppate le linee, e un po’ perché Alitalia e Meridiana fly – contrariamente al passato – hanno intenzione di sfidarsi senza accordi. Nella prima fascia ci sono le rotte storiche: quelle in partenza per Milano-Linate e Roma-Fiumicino. In questo caso, come è scritto nel decreto, c’è la sola «imposizione di oneri di servizio pubblico, senza procedere alla concessione delle linee in esclusiva e senza compensione finanziaria». E’ il grosso della continuità territoriale, in termini economici per le compagnie. L’ultima stima dell’Enac (l’ente dell’aviazione civile) è del 2008 e dimostrava che il giro d’affari tra gli scali della Sardegna e quelli di Roma e Milano ammontava a 210 milioni di euro. La rotta Cagliari-Fiumicino e ritorno sviluppava ricavi annui medi per 63 milioni, seguita dalla Cagliari-Linate e ritorno (51 milioni) e da Olbia-Linate e ritorno (32 milioni). Le compagnie aree, come avviene attualmente, si dovranno impegnare con la Regione a servire quelle linee. In concorrenza, appunto. Infatti – aeroporto di Olbia a parte, dove Meridiana è monopolista – negli altri scali c’è competizione: i voli da Cagliari per Roma e Milano, che sono numerosi al giorno, vengono svolti sia dalla compagnia dell’Aga Khan che dal gruppo Alitalia. Non ci sono tutti gli aeroporti sardi, però, in questo primo blocco: le rotte da Olbia per Linate e Fiumicino sono confermate, ma da Alghero c’è solo quella per Linate e da Cagliari quella per Fiumicino. Perché? Perché la rotta tra Cagliari e Linate e quella tra Alghero e Fiumicino sono disciplinate da un altro decreto. Che, facendo riferimento anche ad alcune coperture finanziarie statali e regionali, introduce la possibilità di fare delle gare pubbliche. Ma, anche, l’opportunità di avere le rotte in esclusiva. Ecco perché. Oltre al collegamento per Linate, in questo gruppo Cagliari ha anche i voli per Bologna, Torino, Verona. Alghero, oltre a quello per Fiumicino, ha i voli per Venezia e Bari. Il decreto è chiaro: se nessuna compagnia accetta di volare su quelle rotte, quel diritto sarà concesso a un’unica compagnia, per tre anni, dopo una gara pubblica. La domanda è: i vettori, attirati dai guadagni dei voli per Linate e Fiumicino, si impegneranno a prendere tutto il pacchetto? Lo stesso ragionamento vale per un terzo gruppo di voli, disciplinati da un altro decreto: sono quelli da Cagliari per Firenze, Napoli e Palermo, da Olbia per Verona, e da Alghero per Bologna e Torino.

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