OMAGGIO ALL'ESTRO ARTISTICO DEL NOVANTACINQUENNE CARLO MURRONI: PER TE, MIO CARO NONNO…

a sinistra nella foto, "l'arzilllo vecchietto" Carlo Murroni

a sinistra nella foto, "l'arzilllo vecchietto" Carlo Murroni


di Roberta Murroni

Mi imbarazza scrivere questo articolo, e non poco, e leggendo capirete perché.

Il signor Paolo Marras, pittore e scrittore di Sant’ Antioco, ha dato vita ad una kermesse entusiasmante, a cui molti iglesienti e non sono accorsi; la sua personale e la mostra antologica dedicata a Carlo Murroni hanno avuto un buon successo. Alla serata inaugurale, con interventi dello stesso Marras e di Murroni, ha riscosso ampio consenso. L’imbarazzo parte proprio da qui: Carlo Murroni altri non è che mio nonno paterno, un uomo di quasi 95 anni che ben si regge sulle sue gambe, ragiona lucidamente e non esita ad ammonire Marras quando, presentando il libro da poco pubblicato,”Storie di fine stagione. Racconti sardi”( edizioni L’autore libri, Firenze), si dilunga troppo nella descrizione storica di quel santo che da il nome alla sua città di provenienza, e la cui statua fece per lungo tempo la spola fra le due città sulcitane, Iglesias e San’antioco per l’appunto. “So che sei credente, però ora basta parlare di santi, parliamo di me”, si è lamentato Murroni, ma se questa frase avrebbe potuto colpire chi non conosce l’uomo, ma ha solo vaga idea dell’artista, non ha colpito me e tutta la famiglia, che conosciamo veramente il carattere eclettico ed irriverente di Carletto.

Scrive di lui il pittore Piergiorgio Barranca, presidente della associazione Remo Branca di Iglesias

“È inusuale che un pittore quale io sono scriva di un artista. Ne scrivo non tanto per il legame d’amicizia che a lui mi stringe, quanto per un atto di giustizia nei suoi confronti e di tutta la Sardegna. Carlo Murroni, classe 1916, pittore, incisore e scultore, è grande per l’eclettismo e soprattutto per la fervida fantasia che gli ha permesso di spaziare nell’immensità dell’esistenza umana.”. Ed aggiunge :”Persistere nell’ignorare Murroni e le sue opere crea un vuoto culturale che la Sardegna non merita. Priva l’Isola della possibilità di esprimere l’orgoglio che nasce dalla consapevolezza dell’esistenza di un conterraneo che va annoverato tra i grandi artisti sardi del ventesimo secolo. Attualmente Carlo Murroni vive a Cortoghiana. Ha avuto esperienze parigine in gioventù e successivamente a Cagliari. La sua esistenza è contraddistinta da una travolgente e persistente poeticità. Murroni è sempre stato un irriducibile sognatore e, ancora oggi, racconta di sè come se avesse vissuto in una dimensione sovrastante quella umana, quasi al di là del bene e del male. Complessivamente lo si può definire un surrealista, capace di interpretare l’uomo e la sua storia con mirabile intuizione e col vantaggio di una capacità tecnica espressa maggiormente nelle xilografie, attraverso le quali, nonostante l’avarizia cromatica del bianco e nero, pare quasi raggiungere una sorprendente cromaticità. “.

Marras  descrive l’artista partendo dalla sua biografia, citando gli anni di studio all’accademia di Monza, dove poté perfezionarsi nelle tecniche di affresco, nudo,scenografia, prospettiva e architettura. Ricorda le mostre personali del pittore, a partire dalla mostra  al palladio di Cagliari quando aveva solo 20 anni, le collezioni private e pubbliche in cui  sono presenti le sue opere, in Italia come all’estero.

 

“ La xilografia lo affascina e grazie alla sua mano felice nel disegno e alla fantasia e sua personalità, crea delle opere seguendo il proprio istinto e suscitando l’interesse del grande maestro Luigi servolini, che lo invita a divenire membro della  Associazione Incisori Italiani”, ricorda Marras.

 

 Potrei anche definire mio nonno un artista bizzarro, non mi si voglia per questo aggettivo, ma chi non definirebbe tale un artista che, in pieno boom economico italiano, rifiutò l’ingaggio di un gallerista romano per la “modica” cifra di un milione delle vecchie lire per quadro? Bizzarro. Ha scelto il giusto perché, chi di arte ha vissuto,  sa quanto di arte si possa morire se la si spoglia della sua essenza pura, la passione.

 

“Non so chi potrà riscattare Carlo Murroni da un oblio così ingiusto. Lui non parla. Tuttavia parlano le sue opere che con forza rivendicano il meritato riconoscimento. Forse sarebbe tempo di tributarglielo.” (cit. Barranca).

Le parole che Marras dedica a Murroni sono del tutto simili; parole di rispetto ma sincero affetto da parte del nipote di Giovanni ed Enea Marras, artisti molto cari a Carletto, che sempre nei suoi interminabili discorsi ricorda.

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3 commenti

  1. Commentare non è semplice, perchè non hai aggiunto una foto di un suo lavoro? Onore all’uomo alla sue età e alla sua creatività. Comune mortale ma piacciono le mostre e le personali che cerco sempre di mettere al centro dei miei viaggi.

  2. Roberta Murroni (Milano)

    scusa! credo di aver mandato al blog anche una foto di una opera..gh! cmq presto sarà online il sito dedicato a nonno!

  3. Roberta Murroni (Milano)

    Purtroppo non ho il permesso di pubblicare le sue opere:) nonno ha ora 96 anni:) e non ama internet. Comunque di lui si trovano parecchie opere in giro per il sulcis,e non solo.

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