DALLA TERRA AL MUSEO: MASTER DI ARCHEOLOGIA A CASA ZAPATA A BARUMINI

Casa Zapata a Barumini

Casa Zapata a Barumini


di Vitale Scanu

Molto lusinghiera la riuscita del nuovo Master di livello universitario tenutosi a Barumini e da poco terminato. Tema: dallo scavo archeologico, al restauro e al collocamento dei reperti in un museo. Il percorso formativo di 600 ore, finanziato da UE e Regione, per la formazione di una nuova figura professionale, ha rappresentato una delle prime esperienze in Sardegna. Al Master hanno partecipato 13 laureate in materie umanistiche provenienti da varie parti dell’Isola, che hanno operato nell’area archeologica di “Su Nuraxi ‘e Cresia”, inglobato nel palazzo baronale di Casa Zapata di cui i muri nuragici costituiscono la poderosa e impressionante fondazione. La Scuola di restauro è dotata di attrezzature e impianti di avanzata tecnologia del settore. Nell’ex Convento Cappuccini, dove si è tenuto il Master, le allieve hanno presentato il progetto di musealizzazione digitale dello scavo e del restauro. Gli scavi di Nurax’e Cresia iniziarono, con infinite precauzioni – per non danneggiare le strutture del Palazzo sovrastante – nel 1990, a seguito di un progetto di musuealizzazione avviato con il recupero del Palazzo feudale dei baroni Zapata, signori delle terre di Barumini, Lasplassas, Villanovafranca. Il Nurax’e Cresia, che si potrebbe chiamare il secondo miracolo archeologico di Barumini, colpisce il visitatore perché su questi massi di fondazione ciclopica risalenti al 2000 circa a.C., gli architetti (veri scienziati, nel caso) hanno saputo calcolare e costruire delle passerelle calpestabili in vetro per tutta la quadratura dell’edificio sovrastante, cosicché, mentre il turista visita il castello baronale, sta pure ammirando sotto i percorsi vetrati la prima documentazione della storia millenaria di Barumini. Lo sbaglio di un centimetro negli scavi poteva significare crolli immani e irreparabili.  Furono questi scavi a mettere in luce, sotto le strutture del Palazzo, i muri di un grande nuraghe complesso, evidenziando come le murature portanti seicentesche erano fondate sugli spessori murari del monumento megalitico. Il nuraghe presenta almeno tre torri costruttive differenti, una prima concretizzatasi con la costruzione di una torre, un vero e proprio mastio rispetto ad un corpo aggiunto costituito da altre due torri unite da un tratto di cortine rettilinee, che racchiude nel suo interno un cortile decentrato. Si indovina un terzo periodo costruttivo, rilevabile in un’ulteriore torre aggiunta ad ovest, rispetto a quanto citato, conferendo al complesso architettonico una planimetria trilobata. Una visita da non perdere assolutamente per una vera goduria dello spirito.

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