I SARDI PAVESI PER IL 1300° ANNIVERSARIO (723-2023)  DELLA TRASLAZIONE DELLE SPOGLIE DI SANT’AGOSTINO DA CAGLIARI A PAVIA  

di PAOLO PULINA

Il forte vincolo che unisce a sant’Agostino i sardi emigrati, in particolare in provincia di Pavia, deriva dal fatto che le sue spoglie furono riscattate “a gran prezzo” dai saraceni, per volere del pio re longobardo Liutprando, nell’anno 723 e fatte trasportare a Pavia da Cagliari. Come racconta Paolo Diacono nella sua “Storia dei Longobardi”: «Liutprando, sentendo che i Saraceni, devastata la Sardegna, infestavano anche quei luoghi ove un tempo, per salvarle dalla profanazione dei barbari, erano state trasportate e onorevolmente sepolte le ossa di sant’Agostino vescovo, mandò dei messi e, pagando una forte somma, le ottenne, le trasportò a Pavia e le ripose con l’onore dovuto a così grande padre». A Cagliari  esse erano state trasferite  dall’Africa  per sottrarle alla furia dei Vandali, «probabilmente ad opera del  vescovo Fulgenzio  di Ruspe  (468-533), al tempo del suo primo o del suo secondo esilio in Sardegna, assieme ad altri vescovi africani» (come scrive Giuliano Vigini  nella sua monografia “Agostino di Ippona: l’avventura della grazia e della carità” edita nel 1988 dalle Edizioni Paoline con prefazione dell’allora cardinale Joseph Ratzinger, da sempre appassionato alla figura e alle opere del santo “dottore della Chiesa”: non a caso, quando venne a Pavia, il 22 aprile 2007,  nelle vesti di Papa Benedetto XVI, concluse la sua storica visita  con una cerimonia solenne presso la Basilica di San Pietro in Ciel d’Oro, indicando nel pensiero agostiniano «un modello di dialogo tra la ragione e la fede»).

A Cagliari le reliquie del santo furono custodite verosimilmente per circa 220 anni.

I sardi pavesi hanno sempre tenuto vivo il ricordo della traslazione dei sacri resti del santo ed hanno evidenziato il vincolo interculturale che con questo evento storico si è creato tra la Sardegna e Pavia e l’intera Lombardia.

In appendice al volume di Attilio Mastino, “L’arrivo e la permanenza del corpo di Agostino in Sardegna tra l’età vandala e l’età bizantina” (pubblicato dal Circolo “Logudoro” di Pavia nel dicembre 2019), ho dato conto  di tutte le iniziative promosse  dall’associazione dei sardi pavesi,  nel periodo 1990-2019, per valorizzare la ricorrenza della traslazione delle reliquie di sant’Agostino  da Cagliari a Pavia.

Nei giorni 14 e 15 febbraio 2020 una folta delegazione del Comune di Abbasanta (OR), accompagnata dal sindaco Stefano Sanna, è stata a Pavia, insieme a una rappresentanza del Comune di Cagliari, guidata dal sindaco Paolo Truzzu, per gettare le basi di un “Patto di Amicizia Cagliari-Abbasanta-Pavia”  nel nome di Sant’Agostino. La mattina di venerdì 14, incontro formale del gruppo, accompagnato dalla Presidente del Circolo “Logudoro”, Paola Pisano, con i rappresentanti istituzionali del Comune di Pavia, per suggellare il suddetto “Patto di Amicizia”. Sabato 15, nel pomeriggio, esibizione presso il Circolo “Logudoro” di un coro di otto componenti che facevano parte della delegazione di Abbasanta, guidata dal sindaco e dal parroco, don Mario Cuscusa.  Insieme a loro anche il sindaco di Cagliari e Donatella Cherchi, priora della rettoria di Sant’Agostino di Cagliari. Gli otto cantori hanno poi accompagnato la Santa Messa delle ore 18,30 presso la Basilica di San Pietro in Ciel d’Oro.

Nei giorni 25-28 febbraio 2023 i soci del Circolo “Logudoro” parteciperanno agli eventi organizzati dal Comitato Pavia-Città di Sant’Agostino celebrativi della Memoria della Traslazione.

Per la fine di aprile,  in occasione del ciclo di manifestazioni agostiniane che ricordano il battesimo del santo a Milano nella Pasqua dell’anno 387, precisamente nella notte tra il sabato 24 e la domenica 25 aprile, il “Logudoro”, curerà  1) la ristampa  di un volumetto di “gosos” in lingua sarda, canti devozionali dedicati a S. Agostino, raccolti dallo studioso Adriano Pilia (l’opera, in italiano e in sardo, racconta anche l’itinerario spirituale di  Agostino sino alla conversione); 2) la ripubblicazione di un opuscolo di “gosos” in onore di sant’Agostino scritti a fine Ottocento da un sacerdote di Abbasanta (paese di cui Agostino è il santo patrono).

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3 commenti

  1. Complimenti di cuore carissimo Paolo

  2. Complimenti Paolo per la tua instancabile e proficua ricostruzione della storia, che ci accomuna tutti. Grazie di cuore.

  3. Io c ero …tre giorni bellissimi e indimenticabili

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