OROTELLI, ANGELO SIRCA ELETTO NEO PRESIDENTE DELLA FONDAZIONE SALVATORE CAMBOSU

Angelo Sirca

di LUCIA BECCHERE

Costituita il 22 marzo 2007, la Fondazione Cambosu, si è affermata grazie alla collaborazione dei nipoti dello scrittore, all’Amministrazione comunale di Orotelli, a Nannino Marteddu, ex sindaco del paese primo Presidente della Fondazione e, tra gli altri Gianni Filippini (1932/2022) che ha sempre collaborato per farla nascere e crescere. Collega di Cambosu all’Unione sarda, legato allo scrittore da affetto, rispetto e riconoscenza, Filippini lo definiva un esempio di sobrietà, un vero maestro per averlo guidato nella professione e nella vita.

Angelo Sirca, neo Presidente della Fondazione è stato eletto all’unanimità dal Cda l’11 febbraio 2023. Nato a Nuoro, dal 2015 membro del CdA, laurea in filosofia, giornalista pubblicista, collabora con Radio Barbagia e L’Ortobene.

Presidente, con quale spirito ha accolto questa nomina?

“Con la dovuta sobrietà e umiltà. Con la collaborazione di tutti, in primis della vice presidente Immacolata Salis, del CdA, degli orotellesi e di quanti hanno a cuore l’opera di Cambosu, vorrei farlo conoscere meglio nelle scuole, in quelle di Orotelli innanzi tutto. Favorire la collaborazione di tutte le altre fondazioni che operano nel territorio e ove possibile far entrare Cambosu nelle Università magari con tesi di laurea, seminari, studi mirati e approfonditi su di lui. Poi se ci saranno più fondi, lavorare su altri progetti, sempre con la collaborazione e la sinergia di tutti perché fare da solo significherebbe sconfessare Cambosu, come lui stesso scriveva in Miele amaro “L’importante è lasciare un buon ricordo come di uno che ha fatto qualcosa per migliorare il mondo”.

Come si è avvicinato per la prima volta a Cambosu?

“Frequentavo la 5a elementare quando per commemorare Cambosu, era stato divulgato un libriccino con l’intento di coinvolgere anche noi alunni nella lettura delle sue opere e nella traduzione in sardo di qualche racconto. Io avevo tradotto in sardo il racconto di Potenzia Moro che in Miele Amaro racconta sa cotta de s’orzathu.

Alla scuola media ho avuto come insegnante di lettere Francesca Ortu, nipote dello scrittore. Nella sua programmazione aveva introdotto la lettura del romanzo Una stagione a Orolai 1957candidato al premio Deledda riscuotendo giudizi molto favorevoli e proprio sulla figura di Cardellino, il bambino del racconto, io avevo svolto il tema di licenza media. Poi, come tanti, anch’io sono andato “in sonno” con Cambosu. Quando la Fondazione ha preso piede, nel 2015 l’Amministrazione allora in carica mi aveva nominato nel CdA per un quinquennio mentre quella attuale, sindaco Toni Bosu, mi ha proposto ancora una volta di fare parte dello stesso, ho accettato e dopo un po’ di tempo sono stato nominato Presidente”.

Come viene composto il Consiglio di Amministrazione?

“Due rappresentanti vengono nominati dal Comune (nel caso specifico il sottoscritto e Immacolata Salis), l’ex Presidente della Fondazione Nannino Marteddu quale delegato dagli eredi Cambosu, va di diritto l’attuale sindaco Toni Bosu, Teresa Marteddu in rappresentanza degli ex sindaci, Renzo Soro, Irene Bosu e Marilena Balia indicati dalla regione e ancora Neria De Giovanni quale esperta nominata dal CdA”.

Cosa si prefigge la Fondazione?

“L’art. 1 dello statuto recita: “ La finalità della fondazione è promuovere, realizzare e sostenere ogni iniziativa volta a stimolare la lettura, la conoscenza e la ricerca relative alle opere e al pensiero di Salvatore Cambosu”, quindi promuovere seminari di studi, convegni e mostre.  Ma anche farlo uscire da quel cono d’ombra nel quale a lungo è stato relegato, sempre definito “scrittore nascosto” per via della sua riservatezza. Pur rispettando l’uomo Cambosu nel suo essere schivo, vorrei far conoscere il suo pensiero nella sua interezza di scrittore e anche la sua attività giornalistica che si è sviluppata soprattutto nell’Unione Sarda dove è stato a lungo collaboratore e firma di punta, ma anche nel Politecnico di Elio Vittorini, Il Mondo di Mario Pannunzio, Nord Sud, Il Ponte, e Ichnusa, rivista fondata da Antonio Pigliaru.

Un intellettuale di pregio Cambosu, che ha lasciato un’impronta nella storia non solo letteraria ma forse anche sociale. Certo è che ci troviamo di fronte ad un’opera non conosciuta quanto si dovrebbe e ad un autore che non è stato mai al centro dell’attenzione più di tanto, perché come diceva la sua allieva ammirata Maria Lai: “Non ha cercato più posto di quanto non gliene spettasse nel mondo”.

Cosa è stato fatto finora?

“E’ stato pubblicato Cambosu Le radici un libro che riporta testimonianze di critici e intellettuali, Cambosu giornalista, a cura di Gianni Filippini e Eleonora Frongia, volume edito e pubblicato dall’Unione sarda che racchiude una scelta di articoli novelle e racconti a firma dello scrittore. Dal 2012 è stato istituito il premio letterario biennale a lui dedicato, a breve dovrà essere bandito il quinto. Le edizioni precedenti hanno avuto un buon riscontro di pubblico con il contributo di quasi tutte le case editrici più importanti a livello nazionale e con la partecipazione di autori conosciuti”.

Chi è Salvatore Cambosu per Orotelli?

“Salvatore Cambosu è stato a lungo sconosciuto perché da Orotelli è andato via sul finire degli anni venti primi anni trenta e molto raramente è rientrato in paese tranne che nel periodo in cui era sfollato durante il secondo conflitto mondiale. A Orotelli, dove è nato aveva le radici e ha imparato tanto dalla vita. Pur se non menziona il paese natio, molte delle sue opere raccontate nascono sicuramente da ciò che lui ha conosciuto nella sua infanzia, nella sua adolescenza e forse da Orotelli si è portato via anche quella parte di Miele Amaro dove dice “Rammentati che sei uomo vero, l’uomo vero non piange, non deve dire e non dice che una parte del suo male”.

Cosa si portava dentro di Orotelli?

Boboricu proveniva da una famiglia agropastorale, il nonno materno era un ricco proprietario terriero e il padre era fratello della madre di Grazia Deledda. Molte cose che riportano i testi, nascono dal mondo che lui ha conosciuto anche se poi da questo mondo n’è andato verso Cagliari. Per Orotelli è stata una figura a lungo dimenticata, forse non è stato nemmeno capito come può succedere quando uno si allontana per troppo tempo dal suo paese e il grosso della cittadinanza non ha avuto contezza di quello che Cambosu stesse facendo.

Poi c’è stato un risveglio con qualche convegno e altre celebrazioni come quella di avergli intestato una via. C’è ancora tanto da fare perché la sua opera venga recepita e il nome di Cambosu possa essere speso anche a livello economico nel momento in cui verrà completato il museo con sede nella sua casa natale.

Esistono dei documenti inediti che la famiglia ha messo a disposizione per avere di lui un’immagine più completa. Si tratta di alcuni quaderni che meriterebbero la pubblicazione: una sorta di zibaldone, annotazioni, pensieri e riflessioni sull’uomo, sulla vita e su di sé che ha scritto durante la sua degenza in Ospedale.

Il mio ringraziamento non formale va all’ex presidente Nannino Marteddu per il costante impegno profuso, grazie anche alla proficua collaborazione di tutti coloro che mi hanno preceduto e hanno contribuito alla nascita e allo sviluppo della Fondazione”.

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