OMAGGIO ALLA BRIGATA SASSARI: LA COMMEMORAZIONE DEI CADUTI CON I SOCI DEL CIRCOLO “MONTANARU” DI UDINE

di PAOLO CERNO

Dopo un anno d’interruzione per le note limitazioni, i soci del Circolo “Montanara “di Udine si sono di nuovo raccolti innanzi al monumento ai Caduti della pluridecorata Brigata “Sassari” eretto nove anni fa nel piazzale erboso dedicato alla Regione Sardegna.

Si sono così ritrovati proprio il giorno 27 Ottobre in cui in tutta Italia si inizia a commemorare un secolo dalla traslazione, dall’antica Basilica di Aquileia all’ Altare della Patria di Roma, delle spoglie del Milite Ignoto.

Alla presenza del sindaco di Udine Fontanini, del presidente del circolo Marinoni, di alcuni soci, di una rappresentanza con Labaro degli Autieri e del gruppo Alpini dei Rizzi col proprio Gagliardetto, si è celebrata una breve cerimonia con l’alza Bandiera, la posa della corona d’alloro ai Caduti Sassarini e la lettura della Preghiera del Soldato.

Brevi e concisi anche gli interventi delle autorità: Marinoni ringrazia il sindaco della città e tutti i convenuti, preannuncia leggeri interventi d’arricchimento edilizio al monumento con la posa di quattro pilastrini di delimitazione e di una targa con la dedica, finalmente leggibile, a suo tempo scalpellata in posizione defilata sullo scabro monolite di granito sardo… “scolpito dal vento di Maestrale quasi a rappresentare una Mater dolens che piange i figli perduti….” ci dice poeticamente il prof. Spiga, socio anziano, che ricorda, inoltre, che in piena guerra, viste le enormi perdite nelle file Sassarine, più volte decimate e nuovamente ricostruite, infatti, a fronte di una popolazione sarda ammontante, allora, a 600 mila abitanti, i mobilitati in armi fossero oltre 100 mila, tanto da ipotizzare un velato rifiuto ad ulteriormente combattere se non si fosse almeno predisposto l’inizio dell’elettrificazione dell’isola, allora del tutto priva di luce elettrica!

Il sindaco Fontanini ricorda che ben sette delle undici bare riesumate in tutti i cimiteri di tutti i fronti di guerra fra la quali la mamma di un disperso, di Gradisca d’Isonzo, Maria Bergamas, scelse la salma da traslare a Roma, riposarono, vegliate, dai propri commilitoni, tutti decorati per meriti di guerra, nella chiesetta di S.Maria in castello di Udine e come fossero accompagnate dal cordoglio unanime del popolo friulano, verso Aquileia. Ribadisce inoltre le affinità, se non fisiognomiche, sicuramente caratteriali di laboriosità, silenziosa discrezione e quella, discriminante, delle lingue particolari riconosciute e tutelate a livello di Legge costituzionale che uniscono Friuli e Sardegna. Riafferma che l’Amministrazione comunale riserba un occhio di riguardo verso tutte le manifestazioni pubbliche organizzate dal circolo dei Sardi udinese.

Mi sia consentito, come socio ed alpino, di riportare quanto scritto nella prefazione di un recente libro (2020) “O là…o rompi” sulla storia dell’8° Alpini, dal comandante del suddetto glorioso Reggimento, Colonnello Franco del Favero “l’ultimo, degli alpini dell’8° che persero la vita in combattimento, in ordine di tempo, è il nostro caro e mai dimenticato Luca Sanna, originario di Samugheo, un piccolo paese in provincia di Oristano, caduto in combattimento a Baia Morghab in Afghanistan il 18 gennaio 2011. Luca, diventato Alpino in Friuli ed innamoratosi di questa terra, era entrato a far parte della comunità di Lusevera, in val Torre. A Lusevera aveva trovato amicizia ed affetto, ampiamente ricambiati. Luca si sentiva “sardo e friulano” e la comunità di Lusevera lo ha accolto e continua a ricordarlo come un figlio”

Ricordo che era anche quello un 27 Ottobre (2012), quando noi tutti del Montanara ci siamo stretti solidali alla dolce ma fiera Daniela Mura novella sposa e già vedova di Luca Sanna madrina ufficiale all’inaugurazione del monumento, che oggi onoriamo, a perenne memoria degli invitti Dimonios-Tattarinos.

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4 commenti

  1. Bravi complimenti Domenico e Voi tutti

  2. Un saluto grato al circolo “Montanaru” di Udine e al suo presidente Signor Domenico Mannoni.

  3. Grande Domenico, tanti saluti.

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