UNA MOSTRA DEDICATA A MATERA CAPITALE DELLA CULTURA EUROPEA 2019: L’OMAGGIO DI BERLINO CON L’ARTISTA SARDO FULVIO PINNA

ph: Fulvio Pinna
di FRANCESCA ORSI

Matera quest’anno è Capitale Europea della Cultura, e l’Italia intera deve sentirsi orgogliosa di questo riconoscimento per una zona del Paese che troppo a lungo è stata trascurata e poco valorizzata. In Germania sono molti i nostri connazionali che provengono da quella zona del Paese e, per chi vive a Berlino, la Basilicata è sinonimo di un nome, quello di Pino Bianco e il suo ristorante “A Muntagnola”. Proprio dalla provincia di Matera proviene il famoso ristoratore italiano, più precisamente da Montalbano Jonico, poco più a Sud del Capoluogo di regione. Pino è famoso, oltre che per l’ottima cucina propria dei suoi luoghi d’origine – tradizione portata avanti da sua madre Angela (á Muntagnola, cioè proveniente dalla montagna, ossia l’entroterra lucano) – per le numerose attività legate al sociale e al mondo della cultura. Non è un caso che qui da lui fosse di casa il maestro Claudio Abbado, di cui recentemente si è ricordata la scomparsa (il 20 gennaio scorso).

Poteva dunque Pino Bianco non celebrare un avvenimento così rilevante per la sua terra d’origine? Certo che no. È stato così che, discutendo fra amici su come festeggiare l’evento, parlando con un’altra pietra miliare dell’italianità a Berlino, l’artista Fulvio Pinna, è nata l’idea di allestire nel ristorante una mostra pittorica dedicata a Matera.

Pinna, nato a Furtei, un paesino del Campidano in Sardegna, si trasferì prima a Roma (dove tutt’ora ha uno studio), poi a Milano, per approdare infine a Berlino nel lontano 1987, due anni prima della caduta del Muro. Proprio al simbolo della divisione della Città l’artista italiano dedicò per primo omaggio con un murale di ben 52 metri quadrati dal titolo “inno alla gioia”, tutt’ora visibile proprio all’inizio della East-Side-Gallery, la parte più lunga di Muro visitabile lungo il corso della Sprea (per ben oltre un chilometro), interamente ricoperta di dipinti di famosi artisti provenienti da tutte le parti del mondo. Proprio alla fine dello scorso anno quest’opera colossale ha visto il più che meritato riconoscimento di “monumento nazionale” da parte del Senato di Berlino.

Dunque chi meglio di lui, l’artista che forse più di altri ha tenuto alto il nome della nostra nazione nel panorama artistico berlinese, attraverso dipinti e sculture che sono stati apprezzati nel corso degli anni anche dal pubblico tedesco, avrebbe potuto interpretare questo angolo d’Italia qui a Berlino?

Un viso che ricorda un eroe della Magna Grecia (ha infatti più volte posato da modello per spot pubblicitari ed eventi), Pinna potrebbe benissimo essere scambiato per un antico greco, un colono proprio dei luoghi della Lucania che ha deciso di rappresentare con le sue opere. Lo abbiamo incontrato nel suo atelier, in EislebenerStrasse. 3, nel quartiere berlinese di Charlottenburg e gli abbiamo chiesto cosa lo ha spinto a rappresentare con delle opere il territorio del Sud Italia. «La storia e la letteratura mi hanno sempre appassionato», mi dice mentre mi mostra i quadri che sono esposti da domenica.

«Forse non tutti sanno che Quintus Horatius Flaccus, ossia Orazio, il famosissimo poeta Romano, era nato in quei luoghi, più precisamente a Venosa: “Nacqui presso Venosa sul Vulture, al confine della Lucania” (Lucanus an Apulusanceps), narra di sé Orazio nelle Odi (libro I II III). Da appassionato del poeta ne ho parlato con Pino Bianco, e da questa chiacchierata è venuta l’idea di fare una mostra per quest’occasione. Mi sono ispirato alla romanità, dunque, ma anche ai luoghi antichi, alle mura delle grotte che racchiudono un fascino che viene da lontano. Ho voluto usare colori semplici, il verde e il giallo, che oltre a donare tranquillità riportano l’espressione artistica alla semplicità del paesaggio, facendo parlare i luoghi ancestrali sotto una luce chiara, primordiale».

Le opere di Pinna si possono ammirare dal giorno dell’inaugurazione avvenuta alla presenza del Primo ministro dell’Ambasciata d’Italia a Berlino Alessandro Gaudiano, presso il ristorante “A Muntagnola”. Seguendo i versi di Orazio, cogliamo l’attimo e partecipiamo anche noi della gioia di un luogo incantato che è rimasto “fuori dal tempo” per secoli.

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