MANI DI VETRO: VIRGINIA BRESCIA E ROBERTO CAU, ARTISTI ARTIGIANI E IL MARCHIO “B&C”

ph: Roberto Cau e Virginia Brescia


di Filippo Melis

Virginia Brescia e Roberto Cau sono due artigiani (o per meglio dire due artisti) che lavorano il vetro. Roberto è di Lanusei, è sposato e ha due figli. Virginia vive ad Osini, è sposata e ha un figlio. La loro collaborazione è nata per caso ed è stata da subito l’unione di due anime artisticamente complementari. Unione, la loro, che ha prodotto, da un anno e mezzo a questa parte, delle splendide opere d’arte costituite dai materiali più diversi: sughero, tessuti, vetro. Le creazioni dei due artisti ogliastrini, sotto il marchio B&C, stanno facendo pian piano capolino nel mondo dell’arte contemporanea. Siamo nell’appartamento di Roberto, ed è la casa di un artista quella che si presenta ai nostri occhi. Il vetro riempie ogni angolo della casa e ci sono creazioni di B&C ovunque. Ci accomodiamo nel divano, circondanti da un invitante profumo di spezzatino. E’ Roberto che inizia a parlare. “Io e Virginia ci conosciamo da tanti anni perché abbiamo sempre cantato insieme nel coro della chiesa” spiega Roberto “Un giorno, per puro caso, Virginia ha visto all’interno della mia auto una maniglietta realizzata interamente in vetro. Era qualcosa di diverso da quello che di solito si vede e lei ne è rimasta affascinata. Allora le ho fatto subito visitare il mio laboratorio. Virginia è un’artista del riciclo e non appena ha visto il bidone con gli scarti del vetro derivati dalla sua lavorazione, ci ha subito infilato le mani dentro. Non si è minimamente preoccupata del fatto che quel vetro fosse tagliante e avrebbe potuto farle male”. “Sono sempre stata un’artista del riciclo” afferma Virginia “Appena ho visto quel piccolo oggetto immediatamente la mia mente ha iniziato vagare e ha trovato subito un’idea” afferma Virginia “Mi sono subito chiesta se si potesse fare una scultura col vetro e Roberto mi ha detto di sì. Il vetro era un materiale che non avevo mai usato e mi affascinava particolarmente. Appena ho visto tutto quel materiale di scarto, non ho saputo resistere, non ho valuto i rischi. Ho toccato quel vetro, perché devo “sentire” la materia che lavoro. Questo è un materiale che mi rappresenta particolarmente. La sua trasparenza, infatti, rispecchia la mia personalità. Abbiamo continuato a lavorare insieme perché i risultati della prima scultura sono stati eccezionali. Inizialmente, non avendo lavorato mai col vetro, fornivo le idee a Roberto che poi le realizzava. Io ero l’artista e lui l’artigiano!”. “Era un vulcano di idee, non si fermava mai” scherza Roberto ” Piano piano le ho insegnato che il vetro è un materiale difficile da lavorare e non è possibile realizzare sempre qualsiasi cosa, come se fosse una tela da dipingere. Ma ciò che mi avvantaggiava era solo l’esperienza, ho imparato quest’arte da mio padre. Ma molto presto Virginia ha acquisito una fantastica manualità, e alla fine siamo diventanti due artisti e due artigiani”. “La nostra arte è molto istintiva, spesso inizio tante cose e rischio di non portarle a termine tutte” continua Virginia “Il vetro è un materiale difficile da lavorare perché è piatto: devi essere in grado di dargli movimento, devi disegnare la sua forma”. “Le forme sono in continua evoluzione” prosegue Roberto “Partiamo da un’idea di massima, che non rappresentiamo da nessuna parte, ma mettiamo direttamente sul vetro. Per questo il prodotto finito non è mai uguale all’immagine che avevamo nella nostra mente. Nessuno sa come sarà alla fine una mia opera, neanche Virginia. Come io non so come saranno le sue.” Il marchio B&C sta crescendo, evolve in maniera lenta ma decisa. Le loro opere sono arrivate in Belgio e addirittura in Australia e a breve una loro linea di gioielli arriverà a Milano. “Le nostre opere sono acquistabili sul mercato, l’arte ci permette anche di lavorare” spiegano i due artisti ogliastrini “Ma nonostante gli acquirenti, non sopportiamo le commissioni strette, quelle che non ci danno possibilità di esprimerci. Non accettiamo mai proposte troppo mirate, preferiamo che i nostri clienti ci diano solo un tema da cui possiamo attingere. Noi creiamo soprattutto seguendo l’ispirazione, la libertà di creare un’opera non si può rinchiudere nella domanda. Lo scopo della nostra arte è quello di regalare un’emozione a colui che guarda. Non vogliamo dare un messaggio troppo preciso, preferiamo che ognuno prenda dalle nostre creazioni quello che vuole. E qualcosa, ne siamo certi, arriva sempre”. Guardando le opere di B&C, c’è una cosa che salta all’occhio quasi immediatamente: le loro creazioni, i loro soggetti, sono spesso femminili, perché Roberto e Virginia, hanno un chiaro intento a questo proposito. “Decidiamo spesso di rappresentare donne, perché siamo femministi, e crediamo in questa causa. La nostra però è una donna sarda, una donna che ha subito una rivisitazione rispetto alla tradizione. Ci piace definirla una donna antica proiettata verso il futuro, una donna che è anche elegante” racconta Virginia. Nel loro lavoro molto è anche canalizzato alla beneficenza. “Abbiamo cercato, con B&C, di aiutare la nostra comunità. L’arte, oltre ad essere la rappresentazione della bellezza ogliastrina, è anche uno spiraglio di luce per alcune persone.  “Uno dei miei intenti è quello di portare alla luce attraverso l’arte, il mio piccolo paesino, Osini, che oggi sta scomparendo sempre più” spiega Virginia Brescia “Abbiamo donato un crocifisso alla chiesa di Osini, e facendo io anche la catechista, abbiamo spesso coinvolto anche i bambini nelle nostre attività, insegnando loro qualcosa del nostro lavoro. Naturalmente non tutto ciò che facciamo è beneficenza, perché anche noi abbiamo bisogno di vivere. Ma cerchiamo sempre di aiutare il più possibile, quando si può”. Lavorano il vetro con una maestria impareggiabile, riuscendo a curare nei minimi particolari ogni dettaglio. Sono mani leggiadre che sembrano godere di vita propria, tanta è la loro abilità. Sono mani di vetro.

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