TANTE ESPERIENZE IN GIRO PER IL MONDO PER FRANCESCO CADONI DI TRESNURAGHES: E’ UNO DEI CREATORI DEI DRAGHI DI “GAME OF THRONES”

ph: Francesco Cadoni


di Fabio Canessa

Dal giocoso tentativo di imitare Cristiano Ronaldo nel palleggio, al lavoro per importanti studi di produzione di effetti speciali legati a film campioni d’incassi come “Avengers 2” e a serie televisive di grande successo come “Il trono di spade”. Il percorso professionale di Francesco Cadoni, 36 anni, è abbastanza singolare. Da Tresnuraghes in giro per il mondo a lavorare per grosse produzioni internazionali. Per creare digitalmente, insieme a squadre di specialisti del settore, mostri, moltiplicare comparse, inventare nuovi sfondi nei quali lo spettatore vede poi muoversi grandi star del cinema e delle serie tv: «Ultimamente ho lavorato in Germania, a Francoforte, per lo studio Pixomondo, a diverse sequenze dei draghi presenti in “Il trono di spade”, e in Australia, per Rising Sun, al film “Gods of Egypt”, una delle cose più complesse che ho mai fatto, dove abbiamo ricostruito anche il corpo degli attori in certe sequenze. Tra gli altri lungometraggi negli ultimi anni “Avengers 2”, “Ant-Man”, “Insurgent”. Tornando indietro nel tempo, diversi altri». Francesco Cadoni racconta un po’ delle sue esperienze lavorative come compositor. Così si definisce chi svolge il suo particolare lavoro: «Mi occupo di compositing – spiega – che consiste nell’assemblare diverse immagini per crearne una nuova che altrimenti non sarebbe possibile filmare. Per esempio non sempre si hanno a disposizione certe location o se fai un film d’epoca non hai a disposizione l’antica Roma dietro i personaggi, o un drago se c’è nella storia. E devi trovare un modo per comporre queste immagini. I registi e i supervisori degli effetti speciali decidono quale sia il metodo migliore, e anche più economico, per farlo. Si usano effetti speciali anche per risparmiare. Non sempre puoi permetterti mille cavalli per ricreare una battaglia. Ne prendi dieci, li sposti, li ricomponi insieme. Altri saranno digitali, a seconda del budget e delle richieste. Io mi occupo dell’integrazione di questi vari elementi per comporre l’immagine finale. Sono specializzato in creatures, faccio mostri o simili che devono avere una certa composizione, set extension, l’estensione di ambienti, e full cg, immagini completamente digitali che devono sembrare realistiche». Un lavoro sicuramente non comune che Francesco Cadoni è arrivato a fare un po’ per caso. Durante l’università che frequenta a Sassari (facoltà di Lettere e filosofia, corso di Teoria e tecniche della comunicazione) partecipa al progetto Erasmus e finisce in Portogallo. «Ai tempi c’erano le prime macchine fotografiche che facevano brevi filmati e pensai di riprendermi mentre palleggiavo per fare vedere poi i progressi al mio compagno di stanza. Solo che ero scarso. Così mi venne l’idea di tirare il pallone fuori dall’inquadratura e poi con un taglio far vedere che lo riprendevo. Da quel gioco è nato una specie di cortometraggio che ricordo con piacere come una forte spinta creativa. Tornato dal Portogallo ho incontrato alla casa dello studente Silvio Farina, un filmaker, e ci siamo divertiti a fare diversi video. Esperienze importanti che unite alla passione per la fotografia e la grafica mi hanno poi portato a lavorare in questo campo». L’idea vincente di Francesco Cadoni è quella di fare qualche piccola animazione e caricare una specie di portfolio su Internet: «Sono stato notato da una agenzia di Milano che mi ha chiamato per farmi lavorare. Lavoravo da casa, come freelance, facevo delle animazioni per un programma di Italia1. In seguito sono andato a trovare un amico in Norvegia e là ho fatto un test di prova per uno studio. Mi hanno preso e sono rimasto quattro anni. Lavorando con altre persone si migliora, si imparano nuove tecniche. Lasciata la Norvegia sono andato a lavorare prima in Bulgaria, poi in Germania, in Canada, in Australia, a Dubai. Una volta che hai contatti, se fai le cose bene, ti propongono».

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