AD ARITZO, LA STRADA COSSATZU-TASCUSI’ CHIUSA DA ANNI. UN DANNO MATERIALE ED AMBIENTALE


di Giorgio Ignazio Onano

Chi, in un primo momento, aveva pensato che i problemi alla rete infrastrutturale barbaricina si fossero conclusi ai ben noti casi della Desulo-Fonni e della Gadoni-Seulo si era purtroppo illuso.

Infatti, un altro concreto esempio è quello della strada provinciale Cossatzu-Tascusì, che vede i lavori del secondo lotto fermi ormai da più di 5 anni.Appaltati nel 2008 avrebbero dovuto già portare alla conclusione di quel tracciato di vitale importanza per gli automobilisti che dalla Barbagia di Belvì e dal Sarcidano si recano a Nuoro.

Ad oggi, quella che è la strada più alta della Sardegna, sembra essersi invece trasformata in una sorta di mulattiera montana, dove una vista mozzafiato che si apre sui comuni del circondario e sul mare dell’oristanese, viene contrastata da un tour fra pietrisco e fossi. Una veratrincea di 3 km e mezzo, che dall’inizio del cantiere sito in agro aritzese, si protrae fino al territorio comunale di Desulo non lontano dal bivio che conduce alla foresta di Girgini.

Se durante i mesi estivi la situazione non è delle migliori, con l’arrivo dell’inverno, complici le intemperie, si registra un netto peggioramento, legato a cedimenti, cadute di massi e materiali boschivi sulla carreggiata.

Nel tragitto, che viene effettuato a passo d’uomo da pochi automobilisti coraggiosi e da qualche allevatore, si contano vari sbancamenti ed incompiute, ormai attoniti spettatori in un paesaggio che ricorda più uno scenario bellico che un cantiere dismesso.

Appare assurdo il silenzio delle istituzioni, che sembrano aver messo il caso definitivamente nel dimenticatoio: “Ci troviamo dinanzi ad un danno ambientale e materiale – spiega Gualtiero Mameli, sindaco di Aritzo – Ormai non riusciamo più a raggiungere Nuoro in tempi accettabili. Nonostante i numerosi solleciti, mossi anche dalla precedente amministrazione comunale, non è giunta risposta dalla Provincia in merito alla ripresa dei lavori. La Cossatzu-Tascusì è una strada di vitale importanza non solo per vari comuni del nostro territorio, ma anche per la Barbagia di Seulo e il Sarcidano. Se il secondo lotto fosse terminato, i disagi sarebbero limitati e un maggiore numero di turisti potrebbe raggiungere con facilità le nostre comunità e punti di eccellenza come Punta Lamarmora e tutto il Gennargentu”.

Ma il Primo cittadino di Aritzo non si arrende: “E’ una delle tante battaglie che stiamo cercando di condurre con tutti i sindaci del circondario affinché le aree interne come la nostra non vengano marginalizzate ma valorizzate. Chiediamo un intervento imminente da parte della stessa Provincia e dalla Regione. Non possiamo più permetterci di essere un’isola dentro l’isola.”

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