INTERVISTA ESCLUSIVA AL GENERALE ARTURO NITTI, NUOVO COMANDANTE DELLA BRIGATA SASSARI

il Generale Arturo Nitti


di Maria Adelasia Divona

Cominciamo dal suo arrivo. Rilevare il comando dal Generale Scopigno nel “salotto buono” della città, mentre alla presenza di tanti sassaresi si celebrava anche il ritorno dalla missione in Afghanistan, che impressione le ha fatto? Assumere il comando di una brigata dell’esercito rappresenta un traguardo professionale di assoluto rilievo. Ma assumere il comando della Brigata “Sassari”, nel corso di una cerimonia militare svoltasi a Sassari nella suggestiva cornice di Piazza d’Italia, è stata un’emozione indescrivibile. Ciò che ho percepito immediatamente è stata la forza dei miei “Dimonios” e l’orgoglio della gente di Sardegna per la “loro” gloriosa brigata. 

In quella occasione ha incontrato per la prima volta i rappresentanti delle istituzioni sarde. Come è stato accolto? La tradizionale ospitalità del popolo sardo, ancora una volta, non è stata smentita. Come uomo e come rappresentante di una delle più amate realtà dell’isola sono stato accolto con grande benevolenza. Di più: essendo la brigata “Sassari” l’espressione di un’intera isola mi sono sentito subito “adottato”.

Lei ha fama di essere un comandante molto operativo, con dei trascorsi professionali che fanno immaginare un ampliamento delle attività addestrative della Brigata Sassari. Che impronta intende dare al suo comando? In questo particolare momento, caratterizzato dalla complessità e indeterminatezza degli eventuali scenari d’impiego, dal delicato processo di revisione della forza armata e dai considerevoli vincoli finanziari, riveste particolare importanza la necessità, alla luce dell’esperienza maturata dalla brigata nei diversi impegni operativi degli ultimi anni, di valorizzare profondamente la preparazione di tutto il personale, al fine di ottimizzare le risorse umane e materiali disponibili. In tale contesto ritengo di fondamentale importanza dare notevole impulso all’addestramento, focalizzando l’attenzione sullo sviluppo della capacità umane e professionali e consolidando lo spirito di corpo dei “Sassarini”, con forte e consapevole senso della disciplina, elevato spirito d’iniziativa e particolare coraggio fisico e morale.

Immagino sia consapevole che questa Brigata ha un legame fortissimo col suo territorio, e per tradizione ormai consolidata ha frequenti connessioni con le entità che ne costituiscono il tessuto civile, come l’Università, i gremi, le associazioni. Ha intenzione di continuare a consolidare questi rapporti? E, in prospettiva, ci sono già delle attività già concordate? Essendo la Brigata Sassari una istituzione nazionale fortemente radicata nel territorio, continuerà a operare nel tessuto sociale isolano. Per questa ragione, oltre ai compiti di addestramento, la brigata lavorerà nel campo della cooperazione civile-militare con tutte le organizzazioni presenti a livello locale.

La festa di corpo, negli ultimi anni, ha richiamato sempre una grande partecipazione popolare, a sottolineare l’attaccamento dei Sardi alla loro Brigata. Il primo marzo festeggeremo i 100 anni dalla fondazione, e c’è da aspettarsi che questo sarà un evento ancora più sentito. Quali sono i programmi in agenda per celebrare l’evento?  Le manifestazioni indette per la rievocazione della storica ricorrenza, che quest’anno coincide con la commemorazione del centenario della prima guerra mondiale, prenderanno il via venerdì 27 febbraio a Sassari con la deposizione di una corona al monumento intitolato ai caduti della brigata che sorge nella pineta di “Baddimanna”. Nella caserma “Gonzaga”, sede del 152° reggimento fanteria, si svolgerà invece la cerimonia militare nel corso della quale il sindaco di Sassari conferirà la cittadinanza onoraria alla Brigata. Sabato 28 febbraio i locali del circolo “Diavoli Rossi” ospiteranno una tavola rotonda dal titolo “100 anni di forza paris!” in cui si parlerà delle vicende storiche e di quelle più recenti della grande unità alla quale, tra gli altri, parteciperanno gli ex comandanti della brigata e dei reggimenti.Altro importante appuntamento sarà domenica 1° marzo, giorno in cui si celebra il 100° anniversario della costituzione della Brigata “Sassari” avvenuta il 1° marzo 1915, data di costituzione dei due reggimenti, il 151° a Sinnai e il 152° a Tempio Pausania. Si inizierà in Piazza d’Italia con la banda musicale della Brigata “Sassari” che eseguirà i principali pezzi del proprio repertorio, tra i quali l’“inno di Mameli” e “Dimonios”, il celebre inno dei “Diavoli rossi”.Nella caserma “La Marmora”, sede del comando brigata, ubicata nella centralissima piazza castello, uno speciale annullo filatelico sarà emesso da poste italiane, grazie al contributo dell’associazione nazionale brigata “Sassari”. Ed ancora: il museo storico della Brigata “Sassari” resterà aperto per consentire ai visitatori di effettuare visite guidate agli spazi espositivi ove sarà possibile trovare utili e interessanti riferimenti per arricchire le conoscenze storiche sulla prima guerra mondiale e, più approfonditamente, sulla Brigata “Sassari”. Sempre domenica, alle 12.00, l’ordinario militare monsignor Santo Marcianò officerà una santa messa nella chiesa di Sant’Agostino, custode del simulacro della Madonna dei Viandanti, protettrice della Brigata “Sassari”. Sarà un momento davvero toccante, soprattutto per la presenza dei familiari dei nostri caduti, nostra memoria e nostra forza.

Il centenario cade però in un momento particolare, con un Paese che ancora tenta di uscire dalla crisi economica, e una Regione che ha aperto un tavolo di concertazione con lo Stato sulle servitù militari. In questo contesto, quali sono le prospettive per la Brigata Sassari, anche alla luce della razionalizzazione del personale dell’Esercito in corso, e della prevista riduzione del numero delle brigate dislocate sul territorio nazionale? Non sta a me esprimere valutazioni su dinamiche di pertinenza dei comandi superiori o afferenti alla sfera politica. Il mio compito è quello di avere la Brigata “Sassari” sempre addestrata e sempre pronta a condurre operazioni sul territorio nazionale e ad intervenire nelle operazioni di risposta alle crisi. Resta confermato il compito che vede la brigata impegnata a prestare le proprie capacità operative in favore della nazione in caso di pubbliche calamità.In tale ambito, il tavolo di concertazione sulle servitù militari rappresenta certamente un segnale positivo nei rapporti tra la regione e la difesa, consentendo una rinnovata disponibilità dei poligoni addestrativi a favore della Brigata “Sassari” e della forza armata in generale e facilitando, di concerto con i comuni interessati, il dialogo con la realtà militare in Sardegna, con il personale militare e le rispettive famiglie, prevalentemente sarde.

Per concludere, a pochi mesi dal suo arrivo a Sassari, che rapporto ha instaurato con i Sardi? Sono già riusciti a coinvolgerla personalmente e a farle conoscere la nostra cultura? E’ un rapporto di autentica spontaneità basato sul rispetto reciproco. Indipendentemente dal ruolo istituzionale che rivesto, capita spesso che nelle ore libere dal servizio venga coinvolto in attività sociali e culturali d’ogni genere. Ma la cosa sorprendente è che tutto ciò avviene con disarmante semplicità e naturalezza. 

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