IL MESSAGGIO DI ANTIOCO, MEDICO MIGRANTE, ANCORA VIVO ED ATTUALE, COINVOLGE SEMPRE PIU’ ARTISTI CONTEMPORANEI: LA PITTRICE BULGARA KATYA ANDREEVA DONA UNA SUA OPERA ALLA CHIESA DI N. S. DI BONARIA DI SANT’ANTIOCO

Nella foto di Pierluigi Pinna, il Sindaco Mario Corongiu e il Cav. Roberto Lai, con l'opera donata dalla pittrice Katya Andreeva alla Chiesa di N.S. di Bonaria


di Elisa Sodde

Alla presenza del Vescovo della Diocesi di Iglesias, S. E. Mons. Giovanni Paolo Zedda, del parroco Don Giulio Corongiu, del Sindaco Mario Corongiu, accompagnato dal delegato alla Cultura Marco Massa e da altre autorità civili, politiche e religiose locali, lo scorso 3 gennaio, il Presidente dell’Associazione “Arciere Onlus”, Roberto Lai, ha presentato all’attenta ed emozionata platea che affollava la chiesa, le due opere che alcuni artisti contemporanei, ispirati dal messaggio di fede, pace e speranza del Santo Patrono della Sardegna, hanno voluto donare alla Chiesa della Madonna di Bonaria dell’Isola sulcitana.

Il Cav. Roberto Lai(1) costantemente impegnato nel portare avanti l’importante attività di divulgazione del messaggio, sempre vivo ed attuale, del nostro Santo Patrono – un medico migrante, di colore che, esiliato durante le persecuzioni dell’Imperatore Adriano, è giunto nell’isola di Sulci dove ha realizzato una grandiosa opera di evangelizzazione, di fratellanza fra le genti, mettendo a disposizione la sue doti di medico e riuscendo dapprima ad integrarsi positivamente e poi a farsi amare in ogni luogo della Sardegna dove portava il suo messaggio di pace –  spiega come la figura di Antioco possa sicuramente rappresentare un trait d’union tra passato, presente e futuro. Un messaggio, dunque, fortemente attuale, di grande speranza, non solo di semplice accoglienza, ma di serena reciprocità, positivo scambio di idee, intreccio di culture, completamento e crescita della propria umanità e spiritualità.

<<Dopo le lunghe ricerche e gli studi sull’iconografia classica sul nostro Santo Patrono, che hanno portato me e quanti, appassionandosi alla vita e alla “Passione” di Antioco, hanno collaborato individuando e catalogando le icone di Sant’Antioco rinvenute in numerose chiese, in particolare della Sardegna, ma anche in Corsica, a Gerusalemme a San Giacomo degli Armeni e, ultimamente, in Libano, ho pensato di proporre a diversi artisti, locali e non, l’idea di cimentarsi su “L’Effige di Sant’Antioco nell’arte contemporanea”. Così nasce il progetto della mostra itinerante dedicata al Santo Patrono della Sardegna(2) – racconta Roberto Lai – che vede la luce con l’inaugurazione ufficiale, il 3 maggio 2014, durante la celebrazione della Sagra in onore del nostro Patrono.>>

Per tutto il 2014 la mostra ha richiamato a Sant’Antioco numerosissimi visitatori che hanno potuto ammirare le opere degli artisti che, accogliendo l’invito del Presidente dell’“Arciere”, attraverso l’arte ad essi più congeniale, pittura, scultura, disegno, mosaico, ecc, hanno voluto reinterpretare la figura di Sant’Antioco in chiave contemporanea.

Fra i diversi artisti che hanno preso parte alla citata Mostra dello scorso anno, vi erano anche il Maestro Antonio Cauli, scultore antiochense – già conosciuto dai lettori di Tottus in pari(3) – che ha proposto una singolare trilogia in pietra basaltica finemente lavorata, raffigurante Sant’Antioco, Santa Rosa e San Platano (madre e fratello di S. Antioco) e la pittrice Bulgara Katya Andreeva che aveva presentato due tele: “Antioco, il Santo dei sardi”, e “S. Antioco e Nostra Signora di Bonaria, Patroni della Sardegna”.

Antonio Cauli, già nel 2010, con la scultura dal titolo “Antioco il Moro”, partecipò alla II Edizione del Premio “Arciere”, guadagnandosi i complimenti del Presidente della Giuria, il Prof. Vittorio Sgarbi, il quale, per la ricchezza dei dettagli e il colore del materiale scelto, la definì <<un’opera eccezionale, un capolavoro>>, poiché sembrava far fare all’osservatore un balzo indietro nel tempo, avvicinandosi alle fogge dell’iconografia classica. Chiunque s’intenda un po’ di arte contemporanea, infatti, rimane certamente sbalordito di fronte alla lavorazione e alla precisione dei dettagli dell’opera.

In quest’ultima occasione, il Maestro Cauli ha scelto di realizzare un pregevole leggio – per la verità questo è il secondo che dona alla Parrocchia, il primo, più piccolo, senza piedistallo, l’anno scorso è stato posizionato sull’altare – scolpendo un tronco d’olivastro corsicano proveniente dall’uliveto che si trova all’esterno della chiesetta dedicata a Sant’Antioco, ad Aullène, in Corsica.

Prosegue quindi Roberto Lai: <<voglio ancora ringraziare Antonio Cauli per la sua maestria e grande disponibilità. Da subito, infatti, avendo sentito dei miei progetti, si è appassionato e ha messo a disposizione la sua arte, iniziando a scolpire e a donare la figura del nostro Patrono. Lui è molto schivo, non ama definirsi “maestro” o “artista” … così, conoscendolo meglio, per lui avevo coniato l’appellativo di “artigiano della materia” col quale lui si sente più a suo agio.

Ci tengo anche a ricordare che, per noi e la nostra comunità, quelle due edizioni (2009-2010) del Premio Arciere  sono state importantissime: intanto, perché, grazie al nostro forte impegno, per la prima volta, la Regione Sardegna ha riconosciuto un progetto molto importante per Sant’Antioco e lo ha finanziato; poi perché il nostro Patrono lo abbiamo portato al Festival dei due mondi di Spoleto e alla Biennale d’Arte Sacra di Venezia, riuscendo a suscitare la curiosità e l’interesse di artisti internazionali che hanno portato il nome di Sant’Antioco nel mondo.>>

La pittrice Katya Andreeva ha voluto, invece, far dono di entrambe le opere preparate per la mostra d’arte contemporanea alla comunità di Sant’Antioco: una, quella raffigurante la Madonna di Bonaria e Sant’Antioco, in quest’ultima specifica occasione del 3 gennaio, alla Parrocchia di Nostra Signora di Bonaria; l’altra, dedicata a <<Antioco, il Santo dei sardi>> verrà offerta alla Basilica di S. Antioco Martire, il prossimo 18 marzo, durante le celebrazioni del 400° anniversario del rinvenimento delle Reliquie del Santo, alle quali parteciperà la stessa artista.

Katya Andreeva nasce a Pazardzhik (Bulgaria), dove dal 1995 al 2000 frequenta la Scuola d’Arte “Zanko Lavrenov” e contemporaneamente gli studi di noti pittori bulgari, quali i Maestri Atanas Karadecev e Mincio Panayotov; più tardi ha la fortuna di collaborare con lo Studio del Maestro Athos Faccincani.

Negli ultimi anni riceve numerosi premi anche in Italia: Premio Regione Piemonte Acqui Terme, “La modella per l’Arte”; La Medaglia di Segnalazione “Trofeo G.B. Moroni” a Bergamo; Premio di Pittura al Concorso Estemporaneo di Pittura e Scultura “1 .. 2 .. Tlé … Evolution” a Bardolino; 3° Posto al Concorso “Taormina Arte e Colori” 2008; Riconoscimento per meriti artistici – “6° Gran Premio Internazionale dell’Arte 2007” ; Attestato d’Onore al Vittoriano di Roma, 2007.

<<Il quadro che la Andreeva ha donato alla Chiesa di N.S. di Bonaria, ha un percorso che inizia sette anni fa – racconta ancora il Presidente Lai – nel 2008, quando partimmo con la ricerca sull’iconografia di Sant’Antioco e trovammo un quadro dell’inizio del V secolo, molto importante, soprattutto per la scritta che riporta: “Sant’Antioco e N.S. di Bonaria – Sant’Antioco Sulcitano Patrono della Sardegna”. Una tela, dunque, che testimonia che nel 1400 Sant’Antioco veniva indicato e definito Patrono della Sardegna. Sarà proprio questa antica tela a colpire la sensibilità della Andreeva, la quale, deciderà d’ispirarsi proprio ad essa per una delle due opere che presenterà alla mostra d’arte contemporanea su Sant’Antioco del 2014.

Ora le opere di Antonio Cauli e di Katya Andreeva vanno ad arricchire la Chiesa di N.S. di Bonaria del nostro paese, lasciando una traccia e portando un messaggio di pace, speranza, fraternità ai fedeli e ai turisti che verranno a visitarla e appagandoci di tutto l’impegno sin qui profuso … che però non conclude il nostro percorso nell’ambito culturale e nell’arte contemporanea, in particolare.

Io, vivendo a Roma, sono anche riuscito a coinvolgere un gruppo di persone della capitale in un progetto importante che si chiama “Sant’Antioco nel mondo”. Queste persone non sapevano nulla su Sant’Antioco, ma dietro mio input, si stanno appassionando e, devo dire sinceramente, anche sacrificando, perché dedicare del tempo alla ricerca, allo studio e all’organizzazione di eventi culturali, soprattutto quando non ci sono fondi a disposizione, non è una cosa semplice. Comunque, noi crediamo fermamente in questo progetto, per cui abbiamo costituito un gruppo di lavoro che si va sempre più ampliando e col quale abbiamo iniziato a mettere in cantiere il sito internet della nuova Associazione “Sant’Antioco nel Mondo Onlus” (http://sanantioco.it/), che nasce sostanzialmente da una costola dell’“Arciere”: avrà varie sedi in diverse regioni d’Italia – al momento, Roma, Napoli e per il Veneto, Noale (VE) –  e speriamo poi anche oltre i confini nazionali. Partirà subito con un’iniziativa che avrà ad oggetto la distribuzione gratuita del fumetto sulla storia di Sant’Antioco ai bambini ricoverati all’Ospedale “Bambin Gesù” di Roma; poi proseguirà con la mostra itinerante su “L’effige di Sant’Antioco nell’arte contemporanea” che lascerà presto la nostra isola, per giungere a Roma, dove speriamo di poterla allestire nello splendido scenario di Villa Adriana, al fine di poter riconciliare, dopo 1888 anni, il Santo Antioco e  l’Imperatore Adriano,  suo persecutore.>>

Cameo della mostra sarà lo straordinario e splendido simulacro di Sant’Antioco in chiave contemporanea realizzato nel 2011 dal Maestro Livio Scarpella per la Mostra d’Arte Sacra alla 54 Edizione della Biennale di Venezia, e che, acquistata da un privato sardo, rimasto anonimo, venne poi donata a Papa Francesco durante la sua visita alla città di Cagliari il 22 settembre del 2013.

<<Pertanto – chiosa il Presidente dell’“Arciere” – sono felice d’aver sposato questo grande progetto culturale che, seppur molto impegnativo da portare avanti, ritengo rappresenti un importante e significativo veicolo per far conoscere ed apprezzare il nostro territorio, con tutte le infinite peculiarità che riesce ad offrire ad attenti e sensibili cittadini, turisti ed artisti.

Infine, sono anche orgoglioso di poter annunciare che il prossimo 25 marzo, in Campidoglio a Roma, nella prestigiosa cornice della Sala della Protomoteca, alla presenza di illustri personalità religiose e civili, si terrà un convegno sulla figura del nostro Santo, medico, migrante, con la presentazione ufficiale dell’Associazione “Sant’Antioco nel Mondo Onlus” e dei suoi numerosi progetti culturali.>>
 

(1): Ved. Tottus in pari, n. 475 del 11.10.2013:  “ANTIOCO, IL SANTO VENUTO DAL MARE. LA GRANDE PASSIONE DI ROBERTO LAI PER IL PATRONO DELLA SARDEGNA E IL COSTANTE IMPEGNO PER LA DIVULGAZIONE DELLA SUA STORIA”;

(2): Ved. Tottus in pari, n. 514 del 7.06.2014: “NASCE LA MOSTRA ITINERANTE DEDICATA AL SANTO PATRONO DELLA SARDEGNA”;

(3): Ved. Tottus in pari, n. 480 del 7.11.2013: “LA SCULTURA COME TERAPIA PER ANTONIO CAULI, QUANDO LE FORME SONO NASCOSTE, BISOGNA SEMPLICEMENTE LIBERARLE E FARLE VOLARE” 

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5 commenti

  1. Complimenti per queste iniziative. L’opera di Katya Andreeva è molto bella. Un nobile gesto la donazione, grande lavoro di Roberto Lai sulla divulgazione del Santo Antioco.

  2. PER ME E’ STATO UN GRANDE ONORE ESSERE PARTE DI QUESTO PROGETTO. DESIDERO QUINDI RINGRAZIARE ROBERTO LAI PER QUESTA INESAURIBILE ENERGIA CHE CI COINVOLGE TUTTI APPASSIONATAMENTE PER PARLARE DELLA NOSTRA TERRA DELLE NOSTRE ORIGINI DELLE NOSTRE TRADIZIONI. UN GRAZIE AD ELISA SODDE SEMPRE PRESENTE CON SACRIFICIO E PROFESSIONALITA’ . INFINE GRAZIE A TE MASSIMILIANO PERLATO DIRETTORE DI QUESTA RIVISTA HA SEMPRE UNO SPAZIO DISPONIBILE PER VALORIZZARE QUANTO SI FA PER LA SARDEGNA E PER IL BENE COMUNE, GRAZIE DI CUORE DA PARTE DI TUTTI NOI. AD MAIORA.

  3. grande lavoro questo sul culto di Sant’Antioco e quanta lungimiranza ed acume del Cav. Roberto Lai. Ci vorrebbe un Roberto x Lai in ogni luogo in cui è vivo il culto del Glorioso Antioco. Ecco mi piacerebbe un Roberto Lai anche a Gavoi dove Antioco pur non essendo Patrono è veneratissimo.
    Complimenti a tutta la squadra. Grazie TIP per informarci costantemente su cosa succede nella nostra terra.

  4. Agostino Carboni

    Caro Roberto,
    con la più viva ammirazione all’opera donata dalla pittrice Katya Andreeva alla Chiesa di N.S. di Bonaria e con i complimenti e la mia più profonda ammirazione delle azioni da Te svolte.

  5. Ci piacerebbe conoscere i dettagli su quanto si svolgerà a Roma e nelle altre parti del continente.
    Grazie per queste informazioni.
    Complimenti all’artista una pregevole opera che vede il Santo dei Santi Sardi e la nostra amatissima N.S. Di Bonaria insieme.

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