SARDI DI “SU DISTERRU” INCONTRANO A ROMA PAPA FRANCESCO: CAMMINO DI FEDE E CULTURA

rappresentanti circoli sardi prima dell'udienza del Papa


di Simmaco Cabiddu

A Roma per incontrare il papa. Invito e messaggio raccolto dai 70 circoli sardi aderenti alla FASI, la Federazione Associazioni Sarde in Italia, unitamente a rappresentanti di altre federazioni estere del vecchio continente europeo e anche da oltre oceano, con la significativa presenza di Vittorio Vargiu, della Federazione degli emigrati sardi in Argentina, membro dell’Ufficio di Presidenza della Consulta dell’Emigrazione, presso la Regione Autonoma della Sardegna. Nelle prime file, attendendo l’arrivo del papa, è stato intonato il canto “Deus ti salvet Maria”, seguito da una esplosione di gioia nel sentire dai microfoni il nome della Federazione delle Associazioni Sardi in Italia che li raccoglie, scandito dal cerimoniere, accanto a quello di altre realtà italiane e straniere, annunciate nelle rispettive lingue, non ancora in quella sarda.
Poi le parole del papa col suo linguaggio semplice, incentrate sul recente sinodo dei vescovi, caratterizzato dalla ricerca della verità attraverso la sincerità nei pronunciamenti liberi dei singoli padri sinodali, affrontando problemi importanti per l’attualità degli argomenti e il risvolto mediatico a cui il papa ha accennato, sottolineando che bisogna saper ascoltare l’altro: “nella ricerca della verità non bisogna essere come nelle tifoserie degli stadi”, dove si affrontano confini netti tra diverse fazioni. Passando tra i presenti seduti nelle postazioni d’onore, il Santo Padre ha stretto molte nostre mani, ricevendo dalle donne sarde della Fasi un pregevole ricamo ad uncinetto che lo ritrae. Poi, una più ristretta rappresentanza è stata ricevuta dal vescovo Giovanni Angelo Becciu di Pattada (Sassari), al quale sono state consegnate alcune copie di “Missa de unu santu o una santa martiri”, III volumetto della collana “Eucologicon Sardiniae” edito dalla Pontificia Facoltà Teologica della Sardegna, con la messa in Limba, autorizzata “ad experimentum” dall’arcivescovo metropolita di Oristano, mons. Ignazio Sanna, chiedendo incoraggiamento nel proseguire il cammino di Fede e di cultura. Il presule, già a conoscenza dell’experimentum, si è dimostrato interessato ai progetti di traduzione in corso e ben al corrente dei dibattiti isolani sulla standardizzazione della lingua.
Completata la visita immersi nelle stanze affrescate da Raffaello e vista su Roma da sopra il colonnato del Bernini, anche l’incontro con il sottosegretario di Stato di Sua Santità è terminato con grande cordialità.

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3 commenti

  1. Interessante iniziativa di incontro col Santo Padre dei rappresentanti dei circoli Sardi emigrati .

  2. Io personalmente non conosco il signor Simmaco Cabiddu – pur apprezzando alcune volte qualcuno dei sui articoli su altre argomentazioni – e non sono a conoscenza della Sua presenza a Roma in occasione dell’Udienza Generale con Papa Francesco lo scorso 10 dicembre. Ovvero, della Sua partecipazione anche all’incontro con Monsignor Becciu riservato e concesso al solo Esecutivo della FASI e alle Federazioni estere e, in via eccezionale (pur non presente il nominativo nell’elenco della Segreteria Vaticana per quell’incontro) al presidente del circolo di Biella. Io non conosco il signor Cabiddu e forse non so nemmeno quale sia il Suo circolo di appartenenza. Sono sincero. Sono tuttavia favorevole che vi siano persone disposte a raccontare gli avvenimenti dei nostri circoli e delle Federazioni su stampa, nei blog o attraverso altro mezzo di comunicazione purché la notizia sia fonte di “verità” e che non crei – come suggerisce Papa Francesco – “tifoserie da stadio”. Ma non voglio prendermela con Lei signor Cabiddu, sia chiaro. Né con lei e né tanto meno voglio essere polemico con chi Le ha suggerito di scrivere parte di quella verità che – come suggerisce il Santo Padre – va “ricercata”. Deve essere vera insomma. Autentica. Avrà notato che non è mio solito commentare gli articoli che vengono pubblicati su questo Blog, ma da esponente dell’esecutivo della FASI e avendo personalmente organizzato l’Udienza Generale sul sagrato di Piazza San Pietro e l’incontro Privato con Monsignor Becciu negli ultimi sei mesi, Le posso garantire che il Suo contributo per quest’articolo, “pecca” di troppe informazioni. Troppe cose non Le sono state dette e anche Lei, in perfetta buona fede, non Le ha nemmeno ricercate. Ma ripeto: non voglio scoraggiarla. Desidero che Lei continui a scrivere per se stesso e se può anche per le nostre strutture. Ma si fidi, si fidi solamente delle cose che vede e che sente e non delle cose che le vengono “suggerite” o “vendute” come cose vere. Si ricordi: “nella ricerca della verità non bisogna essere come nelle tifoserie degli stadi”. Fa un po’ riflettere questa frase no? E allora: non ponga la Sua fiducia su chi, sapendo di mentire, la invita alla menzogna. Rifletta sul bene. Ci rifletta e magari, aiuterà a far riflettere.

  3. Dalle foto ricevute, sembra proprio che dal Monsignor Becciu non fossero presenti solo esponenti della FASI! Quindi, come la mettiamo? Predicare bene ma razzolare male.. Vergogna alla FASI e a chi ha organizzato l’evento

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