L'AMORE OLTRE OGNI COSA: CONOSCIAMO CONSUELO LALLAI E LA SUA PASSIONE PER LA MUSICA

Consuelo Lallai


di Mariella Cortès *

Nata a Capoterra trent’anni fa,  Consuelo Lallai, con una prorompente voce da soprano, inizia a cantare e comporre musica all’età di 10 anni. Esperienze personali, riflessioni ma anche tanti riferimenti alla tradizione sarda vanno a caratterizzare i testi delle sue canzoni scritte di pugno dalla cantante. Dopo l’esperienza a X Factor che la vide incontrare casualmente la sorella dopo anni di incomprensioni e silenzi, inizia per Consuelo un  nuovo percorso musicale, segnato dall’incontro con Luciano Tallarini curatore dell’immagine di grandi artisti nazionali del calibro di Mina, Iva Zanicchi, Eros Ramazzotti, Adriano Celentano, Anna Oxa e Milva giusto per citarne alcuni. Esce così, nel circuito musicale nazionale “Senza te”, un album dalle venature pop e da ritmi incalzanti e orecchiabili. Storie d’amore, d’amicizia, riflessioni sulla quotidianità e il brano dedicato alle famiglie vittime dell’alluvione di Capoterra compongono il disco uscito a metà 2013. L’abbiamo incontrata a Cagliari, al termine della registrazione di un nuovo brano. 

Chi è Consuelo Lallai? Consuelo Lallai è una ragazza come tante che ha una grande passione… “la musica”. Non posso farne a meno, è un’esigenza! Mi rende viva ogni giorno, non riesco ad immaginare una vita senza lei. E’ il mio più grande Amore. 

Hai iniziato a cantare quando da giovanissima ed immagino che la musica sia sempre stata una tua passione. Chi è stato a motivarti e a spingerti su questa strada? Fin da bambina i miei genitori sono stati i miei più grandi sostenitori, ma da buona “artista” ribelle ho seguito la mia strada da sola, fino all’incontro casuale con il musicista Roberto Diomedi col quale sino ad oggi coltivo questa irrefrenabile voglia di Musica d’Autore. 

Quali sono state le maggiori difficoltà? Tantissime, è inutile negarlo! La realtà è che ormai i dischi non si vendono più e se qualcuno vuole emergere come cantautore deve in primis investire su se stesso! Sfatiamo i miti dei discografici che ti incontrano per strada e credono in te. C’è tanto studio e tanta preparazione, perché esiste anche il successo effimero ma è quello che dura poco e poi porta alla depressione dell’artista. 

Parliamo di “Grazie”, la canzone dedicata al tuo paese, Capoterra e al tragico momento dell’alluvione. A chi dici”grazie”? Il brano è interamente dedicato ad un mio carissimo amico che ha perso completamente tutto in questo tragico evento, perciò ho deciso di scrivere una canzone attraverso i suoi ricordi e i suoi pensieri e così ho buttato giù una linea melodica e insieme a Roberto Diomedi abbiamo poi realizzato testo e musica. Grazie, perché è stata la prima parola che mi ha detto appena l’ha sentita, diventando poi il titolo alla canzone, è comunque un GRAZIE sempre e comunque a tutte le persone che aiutano nel momento del bisogno senza chiedere niente indietro come è successo con la recente alluvione che ha travolto la nostra terra a fine 2013. 

Molti ti hanno vista e ti ricordano per l’esperienza a X Factor. Vuoi ricordarla?   Preferirei di no! Più che un’esperienza per me è stato un trauma: amo la musica come ho detto già prima, lo spettacolo, tutto ciò che ha un buon gusto, non i reality show! E doverli vivere in prima persona, senza preavvisi, non è per niente bello, credimi.

Al di là di tutto, la rifaresti? Si, ma in maniera decisamente diversa, sicuramente con più testa e un pizzico di maturità in più! 

Parliamo del tuo primo disco, “Senza Te”, che ti vede collaborare con il grande maestro Luciano Tallarini.  Più che fatica musicale, io la chiamerei soddisfazione musicale visto tutto l’impegno e l’amore col quale è stato realizzato! La fatica è subentrata per poter inserire il disco nel mercato sia fisico che digitale.

A dire il vero, non è proprio il mio primo disco, ne ho fatti altri: uno all’età di 13 anni con mia sorella, il titolo era Innocenza, poi altri in limba sarda. Senza Te è comunque quello che più mi rappresenta, ho scoperto una nuova Consuelo, con tanti cambiamenti sia a livello vocale che estetico. Da bionda a mora con un look un po’ aggressivo ma raffinato grazie all’esperienza del Maestro Luciano Tallarini, che mi ha portato ad un percorso musicale e mi ha fatto acquisire più sicurezza. 

Sei autrice di buona parte dei testi delle canzoni. Da dove nasce l’ispirazione?  E’ stata quasi un’esigenza per descrivere e riportare parte di me stessa in ogni brano, fin dall’età di 10 anni. Il mio primo brano è stato “ Non vogliamo la guerra”.Mentre stavo di fronte ad un pianoforte le parole scorrevano come se già conoscessi a memoria il testo. Poi da lì tante altre, e, in ognuno di loro c’è una piccola traccia di me, perché per poter trascrivere qualsiasi sopra un foglio ho il bisogno di viverla come se fosse mia. 

Che consiglio daresti a una ragazza che volesse intraprendere la tua carriera? Devi credere in quello che fai, devi saper ascoltare i consigli e saperli scindere. Studiare, studiare e studiare e avere un pizzico di fortuna perché il treno nella vita passa per tutti e bisogna essere un buon passeggero per stare in prima classe!

* focusardegna.com

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Un commento

  1. ho partecipato al primo festival della canzone sarda, a sestu, nel 98: c’era anche lei, in gara…15 anni e già una voce notevole. Davvero brava!

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