LO STORICO EMILIO GENTILE IL 30 GENNAIO PRESENTERA' AD ALES IL SUO ULTIMO LIBRO "E FU SUBITO REGIME, IL FASCISMO E LA MARCIA SU ROMA"


di Gian Piero Pinna

Il 30 gennaio prossimo, lo storico Emilio Gentile, parteciperà ad Ales a un incontro promosso dalla Biblioteca Gramsciana, aderente alla rete Liberos e dall’Associazione Circolo Cultura Cinematografica Fitzcarraldo. L’appuntamento è alle 18,30 nella Sala Convegni del Municipio di Ales, in Corso Cattedrale, dove verrà presentato l’ultimo libro di Gentile “E fu subito regime, il fascismo e la marcia su Roma”. Converseranno con l’autore Daniele Sanna e Walter Falgio. Per l’occasione, saranno esposte anche alcune opere di Tonino Mattu, che trattano temi inerenti l’argomento del libro.

Emilio Gentile, dalla seconda metà degli anni Settanta, ha contribuito a modificare in modo radicale la storiografia sul fascismo. Autore del primo studio complessivo sull’ideologia fascista, si è occupato delle strutture istituzionali del fascismo, dell’organizzazione della politica e delle manifestazioni culturali, ma soprattutto ha inaugurato un nuovo filone di studi dedicati al totalitarismo. Con “La via italiana al totalitarismo”, ma anche con i lavori degli anni successivi, ha mostrato i limiti dell’interpretazione, proposta fra gli altri da Hannah Arendt, secondo cui il fascismo italiano non sarebbe stato un regime totalitario. Per questo ha spiegato, come fanno gli storici, quindi attraverso le fonti, che il fascismo fu il primo esperimento totalitario della storia, perché diede vita ad una nuova forma di dominio politico, che interessava tutti gli aspetti della vita di un cittadino italiano. Questo esperimento fu messo in atto da un partito-milizia che ebbe come obiettivo costante, l’imposizione del primato della politica su ogni altro aspetto della vita individuale e collettiva della nazione. Gentile si è espresso anche sui presunti diari di Mussolini, che ritiene siano inequivocabilmente dei falsi. Molti dei suoi libri sono stati tradotti in diverse lingue e coi suoi studi, ha toccato temi fondamentali per la comprensione della storia contemporanea, quali la modernità, la nazione, il totalitarismo, il pensiero mitico, le religioni della politica. Docente di storia contemporanea all’Università La Sapienza di Roma, oltre che ad aver collaborato a giornali e riviste, ha anche insegnato in Australia, Francia e Stati Uniti.

In breve, il libro di Gentile analizza la genesi della nascita del fascismo e per rendere più interessante la trama, l’autore raccomanda al lettore di far finta di non cono scere la fine della storia, così come non la conoscevano i protagonisti delle vicende narrate, “se vuol capire il senso della storia”.

“Fece fessi tutti”, affermò Cesare Rossi, uno dei più stretti collaboratori di Benito Mussolini fin dai primi anni del fascismo, nel 1949, per descrivere l’abilità con la quale il giovane duce, alla vigilia della marcia su Roma, mise nel sacco tutti i maggiorenti della classe dirigente liberale, che avrebbero potuto impedirgli di diventare il capo di un nuovo governo. Giolitti, Nitti, Orlando, Salandra e Facta caddero nella trappola delle trattative condotte separatamente con ciascuno di loro, fra settembre e ottobre del 1922, ognuno pensando di essere scelto come presidente del Consiglio in un ministero di coalizione con la partecipazione dei fascisti e mentre il duce trattava, il partito fascista mobilitava la sua organizzazione armata per la conquista del potere. Con la violenza delle squadre, dominava gran parte dell’Italia settentrionale e centrale e sfidava apertamente lo Stato. Fu così che l’attimo fuggente catturato con la marcia su Roma divenne l’inizio di una nuova era.
Per i suoi studi, Emilio Gentile, è stato insignito anche di diversi premi, fra cui il Premio Hans Sigrist, attribuitogli dall’università di Berna nel 2003 per i suoi studi sulle religioni della politica.

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