IL SENTIERO MINIERE NEL BLU: TREKKING IN SARDEGNA RIENTRANDO PER UNA BREVE VACANZA DALLA SVEZIA

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di Roberto Finoli

Mi sembra di toccare il cielo con un dito! E non solo ma quando allungo il braccio provo la stessa sensazione e cioé di toccare anche il mare. Mi trovo proprio a metá fra cielo e mare in quella parte di Sardegna spesso definita dai media come la piú povera d´Italia. Ho lasciato la Svezia da qualche giorno con paesaggi innevati e temperature sotto zero e mi sono catapultato in questa parte di Sardegna con temperature e clima primaverile ad un solo giorno dal nuovo anno 2013. Che meraviglioso contrasto! Insomma sto percorrendo insieme al mio amico Chicco il ”Sentiero miniere nel blu”, il tratto che porta da Cala Domestica a Masua nella costa sud occidentale della Sardegna, nel Sulcis-Iglesiente. Se abitassi qui mi sentirei ”ricco” e invece la grave situazione sociale ed economica di questa parte di terra sarda non da giusta dignitá alla gente che la abita. Anni di politiche economiche industriali sbagliate hanno portato ad una situazione sociale molto delicata, la disoccupazione é molto alta e le prospettive di ripresa sono incerte. Eppure come ho detto questa terra é ricca. Ricca di natura, di cultura, di genuinitá, di spazi, di atmosfere, di colori. Parcheggiamo l´auto a Cala Domestica, siamo ancora alle prime luci del giorno ed il mare é splendidamente calmo, una tavola. La spiaggia é meravigliosamente vuota, qualche resto fa capire che in estate gli ombrelloni la fanno da padrone. Ma ora tutto é calmo, silenzioso, siamo noi i soli esseri umani e questo ci regala una sensazione di privilegio, soltanto noi e questa natura idillica! Il percorso va da Cala Domestica a Masua (o viceversa), é un sentiero che percorre la linea di costa a diverse altezze con viste mozzafiato. In realtá il sentiero chiamato ”sentiero miniere nel blu” si staglia anche in parte internamente ma noi decidiamo di percorrere la linea di costa, segnalata dal CAI con segni di vernice bianca e rossa. Il tratto é piú lungo ma secondo me decisamente piú emozionante. Sono circa dodici chilometri di saliscendi immersi a volte nella macchia mediterranea con affacci spettacolari a strapiombo sul mare. Spettacoli emozionanti con le onde che si infrangono sulla costa frastagliata e la vista sulle diverse cale e calette che si possono ammirare durante il percorso. Fra queste la cala di Porto Sciusciau, una suggestiva cala la quale punta é scavata dal mare a formarne una bella galleria naturale. Il sentiero scende anche a livello del mare, e qui é da ricordare la fantastica cala di Canal Grande. Una baia molto caratteristica contornata dagli strati calcarei fortemente inclinati, testimonianza di movimenti tettonici notevoli in etá geologiche remote. C´é da ricordare che nella zona si sono rinvenuti i fossili piú antichi d´Italia, su tutti i trilobiti cambriani datati di oltre 500 milioni di anni. Ma la cala é piú conosciuta per la galleria naturale che in maniera spettacolare attraversa la roccia fino a sboccare dall´altro lato sul mare. Un vero spettacolo della natura. Continuando il percorso verso sud iniziamo una ripida salita che pian piano ci porta ad oltre 300 metri sul livello del mare. Man mano si fa sempre piú evidente la presenza sulla costa dell´imponente isolotto del Pan di Zucchero. Il sole lo illumina come meglio non si puó ed ergendosi dal mare sembra essere fiero di essere ammirato da tutti i viandanti della costa. Ache questo enorme scoglio é naturalmente perforato da una parte all´altra, il che lo rende ancora piú suggestivo.  Continuiamo il nostro percorso consci che sulla falesia sotto di noi si affaccia oserei dire il piú ”esotico” porto minerario al mondo, Porto Flavia. Ormai dismesso da molte decine di anni, Porto Flavia é visibile dal mare e qui agli inizi del secolo scorso approdavano grandi navi da carico per stivare i prodotti minerari scavati all´interno delle viscere della terra. La facciata di Porto Flavia é a dir poco spettacolare, affacciandosi dalla falesia a diverse decine di metri di altezza sul mare! Fare un giro in barca qui e godere di questa veduta é un obbligo! Ora inizia la discesa che anche attraverso un divertente passaggio su una scala di ferro ed una ”mini” via ferrata ci conduce pian piano ai piedi della falesia e ormai siamo in vista della piccola baia di Masua.  Sono passate quasi cinque ore, siamo sazi di grandi emozioni e soddisfatti per aver scelto il posto giusto per un trekking in una delle zone piú ”ricche” d´Italia!

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Un commento

  1. Come si torna da cala masua a cala domestica dopo il trekking?

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