Lo scorso 14 settembre il lettore Giancarlo Muru ha scritto: «Salve a voi, cercavo l’ indirizzo di un circolo sardo e casualmente ho aperto questo sito. Leggendo il titolo, Tottus in pari, per un momento ho creduto di aver letto male: ma…. che il significato di tottus sia “tutti” è comprensibile, ma in pari, che vuol dire? Impari (io sono campidanese) per noi significa assieme, so che in sassarese viene usata la parola paris (vedi fortza paris) ma “in pari” mi suona strano. Se gentilmente volete indicarmi in quale parte della Sardegna la nostra lingua usa quel termine per dire tutti assieme ne sarò felice. Cordiali saluti». |
Gentile Muru, se lei consulta il DULS (Sassari, Edes, 2a edizione, 2006) che è il Dizionario Universale della Lingua di Sardegna (Logudorese – Nuorese – Campidanese – Gallurese) di Antoninu Rubattu alla voce insieme trova trascritte queste registrazioni d’uso:
«insieme avv. [together, ensemble, junto, zusammen] umpare (lat. PAR), impare, appare, apparis, fatt’a pare, paris, cun (lat. CUM), paris cun, a cabappare, cumone, una cun (ant.) (Logudorese), a pare, appare, in pare, apparis, paris, a unu chin, chin (Nuorese), appari, impari, a fattu de pari, paris, fattepari, cun (Campidanese), impari, umpari, accabbappari, ammisciappari, pari-pari, cun, tutt’a una (Sassarese), insemmi (Lm), inzemmi (varietà Gallurese di La Maddalena), insembi, paru, apparu, cun (Gallurese) // bettare appare, pònnere a cumone (L), appicciulà “mettere i., unire”; Una manu laa l’alta e insembi laani la cara (prov.-G) “Una mano lava l’altra e i. lavano la faccia” ».
Sicuramente coesistono (si potrebbe dire: stanno insieme: in pare; impari) le due forme grafiche.
Per quanto riguarda il campidanese,
1)nella “Gramatiga sarda po is campidanesus: duas obras in d’unu libru: compendio di grammatica campidanese per italofoni” (Quartu Sant’Elena, Edizioni C.R., 2001) di Antonio Lepori, a pagina 50, lei trova che, per indicare insieme, assieme si scrive in pari
http://www.comitau.org/Mangaras/gramatiga/gramatiga_sarda.pdf
Grammatica sardo-campidanese
Costruzioni speciali con l’avverbio pari
totu in pari tutto assieme
ponni in pari mettere insieme; fig.: seminare discordia
ponni a pari paragonare, confrontare
ghetai a pari scompigliare, metter sossopra; confondere, mischiare
bogai de pari (un’ossu, unu pei, ecc.) slogare (un osso, un piede, ecc.)
bessiri de pari divorziare
truncai de pari rompere improvvisamente ogni rapporto con qualcuno
s’atripai a pari picchiarsi reciprocamente
transiri de pari separarsi (di due innamorati)
faci a pari l’uno di fronte all’altro
2)Radio Press, emittente radiofonica per Cagliari e Campidano, ha intitolato, nei suoi annunci scritti, i programmi in lingua sarda: in onda la prima puntata di “In pari cun…”
Da oggi e per quattro mesi la lingua sarda torna protagonista nel palinsesto di Radio Press. Si ricomincia alle 10,05 con “In pari cun…”.
Infine, l’antropologa Clara Gallini, nel suo volume “Il consumo del sacro” (Bari, Laterza, 1971), a pag. 217, scrive: «In tutti i dialetti sardi la locuzione in pari significa “assieme”: ad esempio, in una riunione di amici non è infrequente sentire esclamare con soddisfazione: “Ah, seu tottus inpari!” (= “Ah, siamo tutti insieme, ci siamo tutti!”) ».
Questi esempi dimostrano che non mancano dizionari del campidanese che registrano in pari (e non impari) e che anche nella grafia giornalistica, nell’area campidanese, si ricorre alla forma in pari.
Penso che nel contesto che ci interessa, appunto della comunicazione giornalistica, la frase di Clara Gallini (che non è una linguista, come non lo è chi scrive questa risposta) «In tutti i dialetti sardi la locuzione in pari significa “assieme”» possa mettere tutti d’accordo!
interessante meda s’artículu: ma comente est chi una revista ( o blog chi siat ) che a custa no iscriat in limba sarda? a menzus bider.
bene ma chi a fatto questa ricerca fu Simone? :-))) bellooooooooooo
baciniiiiiiiiiiiiiii
essiste alcuna storia (vera o fabula) di come é nata la frase “Tottus in pari” Grazie!
Mi limito a un’osservazione. Sul livello fonetico posso dire questo, sulla base di ricerche pluriennali in ambito campidanese con registrazioni a tantissimi informatori: la sequenza sonante nasale (che può essere /n/ o /m/) si realizza avanti bilabiale sorda /p/ con un’accentuata articolazione alveolare /n/ e non come una bilabiale /m/. Questo questo il dato fonetico che in una semplificazione grafica si rappresenterebbe come /inpàri/.
Scrivere poi i due segmenti separati o uniti: /in pari/ o /inpàri/ nel discorso delle convenzioni ortografiche. Si prenda l’italiano /a fianco/, sempre più riscontrabile nello scritto come /affianco/ (per me scelta assolutamente pessima). Ma si entra nel discorso delle convenzioni ortografiche che cambiano, anche in virtù di un ‘errore’. L’errore è forse il motore di evoluzione linguistica principale.