SOSPENSIONE EROGAZIONE DEI CONTRIBUTI DALLA REGIONE SARDEGNA: I CIRCOLI DEGLI EMIGRATI SARDI DELLA CAPITALE DICONO DI NO!

la presentazione della mostra "Fratelli d'Italia" della FASI nelle sale di Montecitorio a Roma nel 2011


di Antonio Maria Masia (Presidente “Il Gremio” di Roma)
di Paolo Loria (Presidente “ACRASE” di Roma)
di Piero Nera (Presidente “Quattro Mori” di Ostia)

Le istituzioni sarde da una parte ci scrivono: (e tale concetto è stato da noi evidenziato alla cortese attenzione dell’Assessore Antonello Liori e della Dott.ssa Francesca  Piras, in occasione della riunione della Circoscrizione Fasi Centro Italia  a Siena domenica 3 giugno) 

Il mondo dell’emigrazione deve costituire un’opportunità, e i Circoli devono diventare delle vere e proprie basi operative che – sfruttando il grande privilegio della conoscenza di realtà territoriali diverse – da un lato mettano al servizio dei Sardi l’esperienza del territorio  e del tessuto sociale in cui operano e dall’altro promuovano la peculiarità del territorio d’origine. In un tale scenario è intendimento dell’Amministrazione regionale potenziare l’attività dei Circoli…

D’altra, veniamo a conoscenza attraverso la “Deliberazione della Giunta regionale n. 16/34 del 18-4-2012  – programma annuale 2012 degli interventi in favore dell’emigrazione. Patto di stabilità interno e sospensione erogazione contributi”  e la successiva precisazione del 7/6 a rettifica che,  in applicazione della delibera regionale sul patto di stabilità, sono state bloccate, senza ulteriori indicazioni di sorta, le erogazioni abituali, previste entro il 1° semestre di ogni anno per il completamento dei contributi deliberati per l’anno precedente e per  l’anticipazione (ridotta fra l’altro  dal 90% al 70%) sull’attività ordinaria dell’anno in corso.

Tale blocco  interviene in concreto su spese già effettuate per il funzionamento e l’attività 2011 e su quella parte di spese, per attività e funzionamento, già effettuate a fronte le attività poste in essere in questa prima parte del 2012 come da programmi preventivati.  Il blocco non riguarderebbe, ma è veramente poca cosa,  i contratti con penale legalmente registrati.

La contraddizione che deriva dall’inaspettato e retroattivo provvedimento, pur maturato, ne siamo consapevoli,  nell’ambito di una generalizzata crisi economica e sociale di livello nazionale e regionale, è del tutto evidente rispetto a quanto ci si chiede di fare : ambasciatori, vetrine, basi operative per la diffusione della cultura e delle eccellenze della nostra Terra. E non c’è Circolo che, in tal senso, non abbia diffuso energie e risorse a piene mani.

La retroattività del provvedimento che incide, come detto sulle attività decorse lo rende particolarmente iniquo e demotivante. Molti Circoli, a questo punto, sono già esposti direttamente ed attraverso alcuni loro responsabili, che, confidando sulla abituale cadenza contributiva della Regione, peraltro disallineata rispetto alle esigenze operative,  hanno dato fondo alle possibilità di credito da parte delle Banche e fatto ricorso ad anticipazioni di carattere personale.

I tre Circoli di Roma, Il Gremio, l’Acrase ed i Quattro Mori/Ostia si trovano esattamente  in questa  difficile e preoccupante situazione. Esposti  finanziariamente per l’anno 2011 e per il 1° semestre 2012, e  moralmente  (anche questo conta)  verso artisti, conferenzieri e fornitori vari a valere su eventi in fase di programmazione ed organizzazione per la seconda parte del 2012.

Per il 2013 se le cose non dovessero cambiare  sapremmo in anticipo come regolarci.

Per questa fascia temporale (2011 e 2012)  la Regione deve rispettare i patti ( ci si consenta di utilizzare lo stesso verbo contenuto nella indicazione regionale di cui sopra).

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2 commenti

  1. Francesca Fais (Losanna)

    Adesso si lotta ancora di piu’, cercando di spiegare a molti che non ne hanno nessuna idea cosa sia un patto di stabilità, perché e chi prende una decisione come questa e che il nostro assessorato ha purtroppo anche altre urgente/ pendenza oltre la nostra…

  2. Circolo ACRASE (Roma)

    Il mondo dell’emigrazione deve costituire un’opportunità, e i Circoli devono diventare delle vere e proprie basi operative che – sfruttando il grande privilegio della conoscenza di realtà territoriali diverse – da un lato mettano al servizio dei Sardi l’esperienza del territorio e del tessuto sociale in cui operano e dall’altro promuovano la peculiarità del territorio d’origine”..

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