LA SCINTILLA E' SCOCCATA A QUATTRO ANNI CON LA SCATOLA DI COLORI RAFFIGURANTE GIOTTO … LA PITTRICE DONATELLA SECHI SI RACCONTA

Donatella Sechi


di Alberto Banchero

Quando crescendo si inizia a guardare le cose che ci circondano, la curiosità incomincia a fare breccia nella nostra esistenza. Uno dei primi gesti che fanno i bambini è di allungare le mani verso gli oggetti o le cose con l’intento di poterle toccare. Nel tentativo di agguantare “il desiderio” la fantasia derivante dal possesso apre un mondo d’immaginazione e incomincia un viaggio nel quale tutto diventa possibile. C’è invece chi fin dalla tenera età con semplici gesti e con una matita riesce ad avere quasi per magia tutto quello che desidera. Concepire –  apparentemente –  con  semplici gesti un’immagine o un oggetto è un meraviglioso dono. Magari la nostra angolazione visiva non è esattamente come chi la esegue  e quello che ne scaturisce  dà  l’idea di una libertà che va oltre gli oggetti. Donatella  Sechi possiede questo dono.

Quando ti sei accorta del tuo meraviglioso “dono”?  “Intorno ai quattro anni – credo fosse il primo regalo di cui ho memoria – ricevetti  una scatola di  colori dove c’era raffigurato Giotto con in mano una tavolozza e una tela. Diciamo che i colori non durarono tanto e con essi qualsiasi cosa da disegnare e colorare mi capitava tra le mani.”

Quindi alla domanda “cosa farai da grande” non avevi come tutti i bambini due tre risposte alternative… “No. Naturalmente rispondevo subito: desideravo andare in una scuola dove avrei imparato  a disegnare. Poi  la vita ti riserva una via e  anziché quella desiderata se  ne imbocca  una alternativa.”

Avevi la certezza che questa sarebbe stata la tua strada? Naturalmente volevo frequentare il liceo artistico, ma per motivi familiari ho dovuto rinunciare e lavorare appena ottenuta la licenzia media. Ho incontrato il mio grande amore e  messo su famiglia: tre  figli. Durante gli anni anche un po’ difficili non ho mai smesso di disegnare e di sognare e mi verrebbe voglia di urlarlo:  mi sono iscritta al liceo artistico frequentando  corsi serali e dopo cinque anni, nonostante l’impegno del lavoro e della famiglia  mi sono diplomata e ne sono davvero orgogliosa. Frequentando la scuola  ho avuto modo di incanalare il mio istinto creativo  e di indirizzare la manualità verso una più efficace e chiara lucidità di esecuzione, non tralasciando mai  la mia naturale  predisposizione all’arte contemporanea.”

Come possiamo catalogare il tuo dipingere, quale corrente predomina nel tuo stile, precisando che tendi a riportare in colore e linee anche la nostra terra con le sue tradizioni. Le influenze artistiche sono chiare: cubismo naif e pop art e in generale tutta l’arte contemporanea.  ho partecipato in passato a varie mostre collettive in tutta la Sardegna ricevendo un feedbach positivo. Il motivo ricorrente delle opere è la caratterizzazione eccessiva e quasi fumettistica delle figure umane. La sessualità è sempre presente: donne con seni prosperosi, occhi grandi dallo sguardo quasi ipnotico e labbra rosse, talmente grandi da sporgere addirittura dalla forma del viso. Si ritrovano situazioni semplici, spesso rilassate, riflessive, propense al proiettare la sessualità e l’amore al di fuori di ogni individuo trattato. L’uomo è solo un contorno messo per far risaltare il potere della femminilità, vera chiave di lettura dell’intera mia opera”

A quando una tua mostra personale? “Speravo in questa domanda, sto cercando gli spazi giusti e compatibili con le mie opere: il resto è pronto.  lo sogno da quella tavolozza con Giotto.”

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4 commenti

  1. Racconta la vita con la magia dei colori. Umile, semplice e brava.
    Grande Donatella!

  2. Mi permetto di manifestare una personale interpretazione dei disegni della brava autrice.
    Ricorrono in maniera macroscopica i seguenti elementi:
    – Labbra grossa – rosse (richiama sesso – reclama attenzione attraverso l’inibizione del parlato)
    – Lunghi tratti rettilinei – (riservati al viso – simbolicamte legati all’apparire con l’idea del lungo divenire)
    – Forme appuntite che non riguardino le parti legate all’intimità o al sesso (capelli, accessori – strumenti per infilarsi nel prossimo attraverso l’incosapevolezza)
    – Rotondità esagerate per le parti più vicine al sesso – (plagio del nemico e difesa subdola)
    – Sguardi snaturati – (invito a non razionalizzare l’apparenza e chiusura comunicativa)
    – lineee angolate – (temporaneità del giudizio – tristezza dominate)
    – Contesto assente o trascurabile – (attenzione alla figura femminile sottoforma di protesta per ciò che interessa all’esterno).
    —————————————————–
    Originali i disegni, mi complimento con l’autrice.
    Luigi squeo.

  3. Alberto Banchero

    ti ringrazio dello spazio concesso , è veramente un piacere per me. Sè riterrai opportuno per eventuali altre ” collaborazioni ” sono a tua completa disposizone ciao a presto

  4. Donatella Sechi

    Caro Luigi la ringrazio di cuore per l’intervento. Sono lusingata e felice del suo commento. Se lo desidera può vedere le mie opere su fb alla pagina di Dodyart.
    Saluti Donatella

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