A 135 ANNI DALLA NASCITA (PLOAGHE, 31 DICEMBRE 1875), RICORDO DI EFISIO MAMELI, CHIMICO E FONDATORE DEL PSD'AZ

Efisio Mameli

Efisio Mameli


di Paolo Pulina

 

Efisio Mameli nacque  a Ploaghe (in provincia di Sassari) il 31 dicembre 1875; si laureò a Cagliari in Chimica nel 1897; fu  il secondo laureato in Chimica di quell’Università (il primo era stato Efisio Serra nell’anno accademico  1891-1892); collaborò con Giuseppe Oddo, titolare  della Cattedra di Chimica Generale, per un lavoro nel quale per la prima volta si affacciò l’ ipotesi di legame ad idrogeno.

Fu dapprima assistente di fisica e di chimica nella scuola di viticoltura e di enologia e la sua carriera universitaria si sviluppò a Pavia e a Sassari. Nel 1909 era professore di Chimica nell’Ateneo pavese e abbiamo notizia della sua iscrizione alla loggia massonica “Cardano”. Come risulta dalle citazioni dello studioso pavese Augusto Vivanti (1893-1981) che riporto  qui sotto, fu attivo interventista (anche la sorella Eva Mameli – futura madre di Italo Calvino –,  che lo aveva raggiunto a Pavia dopo il diploma e dopo la morte del padre,  fu impegnata durante la guerra come crocerossina presso il Collegio Ghislieri e meritò riconoscimenti per la cura dei soldati feriti) e poi partì volontario per la guerra, col grado di sottotenente del primo reggimento Genio Zappatori di Pavia e presso la 33.a Compagnia Zappatori; per sua domanda passò poi alla 13.a Compagnia Zappatori. 

Per la precisione, Augusto Vivanti  cita sei volte Efisio Mameli in Pavia in grigio-verde: avvenimenti e cronache della città negli anni del primo conflitto mondiale (Pavia, Boerchio, 1968; pp. XI, 402, ill.).

A p. 10, per l’anno 1915:  “L’Università si è aperta i primi di Novembre. Il giorno 11 è già convocato un affollato comizio presieduto da Gino Grossi; parleranno: Giovanni Bologni, Giovanni Saragat e i professori Aldo Perroncito e Efisio Mameli, concluderà Luigi Piatti. Sarà un richiamo ad incitare gli studenti alla preparazione militare per formare un corpo autonomo goliardico”.

A p. 12: “Il 26 aprile 1915 nell’Aula VI, incapace e contenere la folla, dopo la parola degli studenti Tenca, Don Edoardo Lanzetti, Mario Morasso, Cornelio Fietta; di Ettore Tibaldi; dei professori Eugenio Morelli e Efisio Mameli, si costituisce il Battaglione Universitario Pavese. La bandiera che  salutò lo slancio dei primi volontari è entrata a far parte del Museo della Storia dell’Università”.

A p. 17: “Il Comitato Provinciale di Preparazione si costituì nel febbraio del 1915 come espressione di una assemblea di cittadini con una commissione esecutiva così composta: On. Prof. Roberto Rampoldi presidente; vice presidente l’Avv. Giacomo Franchi; Dr. Luigi Bozzi, Dr. Pietro Dagna, Prof. Aurelia Gozo; Prof. Efisio Mameli; Dr. Cesare Sormani; Rag. Giuseppe Verri, consiglieri; Avv. Paolo Astolfi segretario generale; Ing. Giuseppe Mariani cassiere; Dr. Annibale Correggiari e Ing. Ottorino Modesti segretari”.

A p. 29: “Giugno 1915. Il Comune aveva provveduto a formare le cinque commissioni previste dalle deliberazioni del Consiglio. Per il ‘Lavoro’ la Commissione riunì i seguenti cittadini. Presidente l’Assessore Avv. Agostino Berzio; Avv. Paolo Astolfi, Antonio Cabrini, Giuseppe Cambiè, Angelo Cattaneo, notaio Ferdinando Bozzi, signore Irene Cozzi, Elvira Germani, Prof. Efisio Mameli, Luigi Moro, Leopoldo Rizzi, Enrico Saglio, Eugenio Schiappelli, Avv. Italo Sinforiani, Paolo Vecchio; segretario Emilio Pizzocaro”.

A p. 61: “Agosto 1915. Con Carlo Ridella, pure Sottotenente del Genio era partito anche  il prof. Efisio Mameli dell’Istituto di Chimica dell’Università. Alla stazione erano a salutarli l’On. Roberto Rampoldi, l’Avv. Giacomo Franchi, l’Ing. Leopoldo Belloni, l’Ing. Mario Cozzi, il Rag. Pietro Gori e numerosi amici”.

A p. 150: “Luglio 1916. Un lutto particolarmente colpisce “La Provincia Pavese”: il sottotenente Peppino Granellini redattore ed impareggiabile compagno di lavoro, dopo sette mesi di prima linea – era volontario di guerra – venuto in licenza, si ammala e muore nell’ospedale di riserva di Arena Po. Dal fronte scrivono condoglianze Carlo Ridella, il prof. Efisio Mameli che riunì i volontari nel Battaglione Cairoli e amici del giornale”.

Gli annali della prima guerra mondiale riferiscono che Efisio Mameli a Cervignano del Friuli, il 21 settembre 1915, aveva fondato il laboratorio chimico della III Armata che diresse per tutto il periodo della guerra. Sulla difesa collettiva contro i gas asfissianti compilò un importante studio che presentò alla direzione della Sanità. Nominato nel luglio 1916 membro della commissione dei chimici presso il comando supremo, tenne conferenze sulla difesa collettiva ed effettuò inchieste e studi assai rilevanti. Con funzioni tecniche prese parte nell’ottobre  1916 all’offensiva sul Pasubio (lancio di gas asfissianti), venendo poi promosso capitano per merito di guerra, e all’offensiva sul Carso: nell’agosto 1917 ricevette la Croce al merito di guerra. Successivamente a Trieste raccolse ed ordinò materiale chimico austriaco, finché nel 1919 andò in congedo col grado di tenente colonnello della riserva. Il prof. Mameli era insignito della medaglia al merito di guerra, della medaglia dei volontari, della medaglia d’argento al merito della Croce Rossa Italiana e della Croce d’Italia.

Nell’immediato dopoguerra Efisio Mameli ricoprì la cattedra di Chimica farmaceutica a Cagliari.

In questa città fu uno dei fondatori del Partito Sardo d’Azione. (Nota. L’ impegno di Mameli a  favore della Sardegna si era manifestato anche prima della guerra. Il prof. Tito Orrù dell’Università di Cagliari  ha ricordato, nella sua rivista “Bollettino bibliografico e Rassegna archivistica di studi storici della Sardegna”  – n. 24, Quaderno 1998 – in particolare  i  personaggi  sardi trapiantati a Pavia – docenti e studenti dell’ Università, funzionari  dello Stato e di altri Enti pubblici – che parteciparono   – in 19,  risultando  perciò  la delegazione più numerosa –,  tra il 10 e il 15 maggio 1914,  al l° Congresso Regionale Sardo, tenuto in Roma in Castel Sant’ Angelo, per iniziativa dell’Associazione tra i sardi di Roma. Ecco due nomi di due sardi particolarmente illustri operanti a Pavia, che nel 1914  presero parte al congresso di Roma: uno era Efisio Mameli; l’altro era Francesco Falchi – nato a Chiaramonti, in provincia di Sassari, nel 1848, morto a Sassari nel 1946 –, professore di oculistica dal 1888 al 1923 nell’Ateneo pavese, dove è commemorato   con  una  lapide con ritratto).

Vediamo il seguito della carriera universitaria di Efisio Mameli.

1923: fu nominato professore di chimica generale nella Università libera di Perugia;

1924: fu chiamato a far parte del consiglio provinciale di sanità del Regno per il triennio 1924-26 per la provincia di Perugia;

1925: fu nominato professore di chimica farmaceutica nella regia Università di Parma;

1927: conseguì la stabilità nella cattedra di chimica farmaceutica nella regia Università di Parma;

1932: fu chiamato a ricoprire  la cattedra di chimica farmaceutica e tossicologica a Padova, dove rimase fino al concludersi della sua carriera di docente universitario (fu anche prorettore) e dove morì il 10 giugno 1957.

La vasta produzione scientifica aveva procurato al prof. Mameli meritata fama  nel campo degli studi di chimica farmaceutica e numerosi Istituti scientifici lo avevano voluto annoverare tra i propri membri.

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