LE STELLE DELLA MORRA AL CIRCOLO "QUATTRO MORI" DI LIVORNO: SFIDA IN PUNTA DI DITA


di Antonio Deias

Per chi si appresta ad assistere ad una partita di Morra per la prima volta difficilmente gli riuscirà di comprendere quali siano le basi su cui si fonda questo antichissimo gioco.

Gi sarà più facile pensare che i contendenti chiamino dei numeri a caso mostrando di volta in volta un numero di dita differente sperando di essere i più fortunati nell’indovinare la somma. La Morra invece non è questo, bisogna provare almeno una volta a giocare per capire quali siano i ragionamenti che stanno dietro a quelle mani che si aprono e si chiudono ed a quei numeri gridati così a gran voce.

Potrebbe essere paragonata ad una partita a scacchi giocata però a coppie. Ogni mossa non è mai fine a se stessa, non bisogna mai togliere la concentrazione dal terreno di gioco e studiare l’ avversario in maniera da anticipare le sue mosse e guadagnare il maggior vantaggio da ogni sua piccola distrazione.

La morra è la stessa cosa, l’ unica differenza è che, mentre negli scacchi si ha tutto il tempo per riflettere prima di muovere, nella morra i ragionamenti devono essere fatti in tempi brevissimi visto che la cadenza del gioco è quasi sempre di una chiamata al secondo. Quindi niente di più affascinante che studiare l’ avversario per pochi istanti per capirlo prima che lui capisca te, metterlo in sacco prima che lui metta in sacco te; una sfida che si basa sulle astuzie, su tranelli, su mosse e contromosse in cui ad avere la meglio è chi riesce a mantenere la concentrazione senza cadere sotto la pressione di chi gli sta di fronte.

 

Giocare bene a Morra è una cosa molto difficile, richiede colpo d’occhio, prontezza di riflessi, calcolo delle probabilità, una certa acutezza psicologica ed innanzitutto la correttezza dei giocatori. Aprire bene le dita, chiamare i numeri in maniera chiara e comprensibile sono degli aspetti per nulla trascurabili di questo nobile gioco. La bravura di un giocatore, quindi, si misura anche dalla sua onestà ed è proprio questa qualità quella maggiormente apprezzata tra gli appassionati.

Nella frenesia dei giorni nostri avvicinare dei giovani a questo gioco è una maniera molto efficace per inspirarli a dei sani principi e per fargli conoscere quali siano le tradizioni della loro terra affinché non si corra il rischio che le proprie radici vengano dimenticate.

 

Su questa premessa è stato organizzato dall’ Associazione Culturale Sarda “ Quattro Mori “Il secondo torneo di Morra Sarda,  svolto a Livorno domenica 3 ottobre 2010, confermando il successo della passata edizione in termini di pubblico e di partecipanti.

Per quasi due ore i presenti si sono dati battaglia per portarsi a casa il titolo di miglior coppia della giornata, motivo di vanto ed orgoglio per ogni appassionato giocatore di morra.

Ad avere la meglio la copia formata da Sebastiano Sanna e Ciriaco Flore. Altrettanto emozionante è stata la semifinale dove i vincitori dell’ esibizione per un bel po’ hanno tenuto con il fiato sospeso gli spettatori costringendo più volte  gli avversari ad          un’ insperabile rimonta.

Il recupero di antichi giochi popolari – folkloristici tipici della nostra storia è stato lo scopo di questo incontro. Il torneo è quindi stato  interpretato dai partecipanti  come una manifestazione culturale animata da grande spirito amichevole.

La numerosissima partecipazione è di buon auspicio ed incoraggiante per  gli organizzatori.

 Il prossimo appuntamento annuale  del torneo vedrà impegnata l’ Associazione Sarda “ Quattro Mori “ di Livorno nel coinvolgere una sempre più costante e  numerosa  partecipazione  al torneo.

Un ringraziamento ai partecipanti e…………….a si biri cun salude

 

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