LA "SARAS" A CACCIA DI PETROLIO NEL MARE DELLA SARDEGNA. LE RICHIESTE DELLA SOCIETA' PETROLIFERA DEI MORATTI PER I GOLFI DI CAGLIARI E ORISTANO


ricerca redazionale

Al di là del disastro ambientale le immagini della Louisiana hanno prodotto un senso di impotenza. Il petrolio è ancora il motore energetico principale, ma i prezzi che a volte si è costretti a pagare sono altissimi. Ed è questo il primo pensiero alla notizia che anche per il mare al largo del golfo di Cagliari e per quello di Oristano esistono progetti che potrebbero portare alle classiche trivellazioni. Anche in Italia vi sono questo tipo di pozzi (nel 2009 la Basilicata ha prodotto tre milioni di tonnellate di greggio) ed è ancora viva la storia di Enrico Mattei. Ma «oggi il mondo è cambiato – precisa Vincenzo Tiana, responsabile regionale di Legambiente – non è più possibile fare questo tipo di ragionamenti, soprattutto dopo quello che è capitato nel golfo del Messico». Presso il dipartimento per l’energia del ministero dello Sviluppo economico sono state presentate due istanze di richiesta di «permesso di ricerca in mare». Per Cagliari l’indagine riguarda un’area di 693 chilometri quadrati che interessa il Golfo degli Angeli. Per Oristano sono 633. La domanda, in entrambi i casi, è stata presentata dalla Saras. In tutta Italia ci sono 83 ipotesi di ricerca in terraferma e 68 in mare, comprese le due per la Sardegna. Dopo la battaglia contro le pale eoliche, ora inizia il problema dei possibili pozzi di petrolio. In questo tipo di indagini vi sono almeno tre fasi. La prima riguarda le indagini geofisiche: studi che utilizzano parametri elettrici e magnetici in grado di dire se nel terreno vi sono delle anomalie. Questi sono stati eseguiti sin dagli anni Novanta del secolo scorso con la collaborazione dell’università di Cagliari. Il secondo livello, quella della ricerca per verificare se le anomalie significhino anche la presenza di giacimenti di idrocarburi, comporta degli esami «invasivi»: delle mini trivellazioni in grado di fornire dei campioni. Qualora questa fase (che è quella proposta dalla Saras) abbia esito positivo, si passa alla terza, la richiesta di «concessione di coltivazione»: le trivellazioni vere e proprie. Alla Regione l’assessore all’Industria Sandro Angioni (competente per questo tipo di interventi) precisa che «il potere specifico è ministeriale. Da noi non se ne è discusso, anche perchè non siamo stati coinvolti in nessun modo… Ma posso subito dire che siamo contrari a questi interventi. Già ci siamo espressi negativamente sull’eolico, a maggior ragione lo faremo per ipotesi di questo tipo». I petrolieri hanno presentato richieste in diverse parti del territorio nazionale. Loro sostengono che oggi i sistemi sono tali che è possibile fare interventi senza pericoli. Ma i recenti avvenimenti della Louisiana «dimostrano il contrario – sottolinea Tiana – anche alla luce di quello che è capitato noi abbiamo deciso di fare in modo che quest’anno l’esplorazione della Goletta verde sia rivolta soprattutto all’ individuazione degli sversamenti di petrolio. Per questo chiediamo che nel Mediterraneo ci sia maggiore attenzione sulle petroliere e, a maggior ragione, per le ipotesi di pozzi petroliferi. Domanderemo una moratoria su tutte le ipotesi funzionali alla ricerca del petrolio». Netto no anche da parte del Wwf: «È quasi superfluo dire che siamo contrari – spiega Luca Pinna, coordinatore regionale del movimento ambientalista – in più in questo momento la sensibilità internazionale è stata acuita dal disastro del golfo del Messico. Fatti che aumentano la richiesta di un’inversione di tendenza: quella di orientare l’approvvigionamento energetico verso forme più pulite, come il fotovoltaico e l’eolico. Ci sembrano approcci più appropriati per l’ambiente in tutte le parti del mondo, ma in particolare in Sardegna dove la natura è la nostra ricchezza maggiore». Da qui un altro «assolutamente no ai sondaggi in Sardegna, ma neanche in tutte le altre parti del mondo». Le autorizzazioni richieste dalla Saras non sono state ancora concesse. Per il Wwf «è meglio cambiare subito rotta».

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