In delirio per i Tazenda alla festa del trentennale del "Su Nuraghe" di Alessandria

di Massimiliano Perlato

 

Un grande impegno per il circolo "Su Nuraghe" di Alessandria. Un dispendio di energie e risorse senza precedenti per il sodalizio guidato da Efisio Ghiani che nell’ultimo week end di settembre si è trasformato nella capitale della musica sarda. Il tutto, e non solo, da cornice ai festeggiamenti del trentennale dell’associazione. La nostra presenza, nella prima delle due giornate ha avuto l’epilogo con il travolgente concerto dei Tazenda innanzi a migliaia di sardi emigrati in visibilio giunti da diverse zone del nord Italia. Per la band lanciata dallo scomparso Andrea Parodi insieme a Gigi Camedda e Gino Marielli nel 1988, ogni concerto è un avvenimento: la loro musica percuote i cuori. Il loro sound non passa davvero inosservato e la gente sarda identifica i "gusti" arcaici della propria terra: le launedds, i tenores campionati, l’uso delle fisarmoniche diatoniche. E non ultime le loro voci. Il passaggio del testimone da Andrea Parodi a Beppe Dettori è stato sostanziale. L’entrata ufficiale nel 2007 di Dettori come cantante leader all’interno del gruppo, ha raffigurato un passaggio carismatico ed emotivo di grande portata. Con lui, ma anche grazie alle prestigiose collaborazioni (da Eros Ramazzotti a Francesco Renga al più recente Gianluca Grignani), è tornato il grande successo già cavalcato dai Tazenda prima maniera, stile sanremese di "Spunta la luna dal monte" e "Pitzinnos in sa gherra": con gli album più recenti "Vida" e "Madre Terra", la band isolana ha raggiunto valutazioni e riconoscimenti di grande pregio. E così è stato anche nella serata organizzata dal "Su Nuraghe", quando la moltitudine di persone si è alzata in piedi per cantare e ballare i successi della tradizione etno folk della band: come "Domo Mia" ma anche "inni isolani" della memoria come "No potho reposare" e Nanneddu meu". L’immolazione mastodontica del circolo di Efisio Ghiani, originario di Bauladu (OR), che per solennizzare al meglio il trentennale dalla fondazione del "Su Nuraghe" è riuscito a rinverdire fasti e programmi nella partecipazione attiva alle iniziative culturali e ricreative dell’associazione. Il giovane Massimo Cossu si è preso l’onere di condurre i due momenti culturali che hanno contraddistinto la due giorni di Alessandria. La prima, è stata la rassegna di vini con una conferenza sulla viticoltura in Sardegna con la compartecipazione di esponenti della Federazione delle Associazioni dei Sardi in Italia quali Tonino Mulas presidente, e Virgilio Mazzei, esperto sommelier, a specialisti del settore come il giornalista enogastronomico Gilberto Arru, che ha convogliato il viaggio nella storia dei vini in Sardegna. A fatto seguito alla conferenza, l’esposizione e la degustazione dei prodotti del Gal Montiferru. Il secondo momento culturale si è avuto nella giornata conclusiva quando nello specifico, gli emigrati sardi sono diventati i protagonisti principali, orchestrati da Simone Pisano, vice Presidente FASI, in cui si è parlato ampiamente delle realtà migratorie dagli anni cinquanta ad oggi. Straordinario l’epilogo quando tre "prime donne" della musica sarda  come Maria Luisa Congiu, Maria Giovanna Cherchi e Carla Denule hanno caratterizzato con le loro straordinarie voci la nottata ad Alessandria. "Note di donne" è stata coadiuvata dal presentatore televisivo Giuliano Marongiu  e delle launeddas di Roberto Tangianu. Una pagina indelebile questa per la storia per il circolo "Su Nuraghe"  che come proferisce il presidente Ghiani, eletto nel febbraio scorso, cerca di rinnovarsi e di avvicinarsi sempre di più ai propri iscritti e al territorio. Il nostro obiettivo, rammenta Ghiani che dimora nella vicina Tortona ed è maresciallo dei Carabinieri, è quello di creare sinergia positiva tra la cultura sarda e la città di Alessandria.

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