"Sa Die" a Milano. Convegno sul G8 mancato. Uno sguardo all'Europa.

di Massimiliano Perlato

 

Si è svolta, presso la Sala dei Congressi della Provincia di Milano, l’edizione 2009 de "Sa Die de sa Sardigna" organizzata dai venti circoli degli emigrati sardi della Lombardia. Il preambolo mattutino nella città meneghina ha visto le visite guidate in alcuni luoghi storici e la SS Messa presso la Basilica di Sant’Ambrogio celebrata da Padre Teresino Serra, Superiore Generale dei Missionari Comboniani con accompagnamento dei canti della tradizione sarda con il coro "Sa Oghe de su coro". Piatto forte il convegno che all’origine doveva accendere i riflettori sull’imminente G8 alla Maddalena. Dopo gli eventi recenti che hanno portato al suo spostamento in Abruzzo, il dibattito si è incentrato su diverse tematiche che hanno coinvolto comunque la Sardegna e l’Europa. Dopo i saluti iniziali di Pierangela Abis, presidente del circolo di Milano, di Antonello Argiolas, coordinatore dei circoli sardi della Lombardia, e di Tonino Mulas, presidente FASI, è stato il momento delle relazioni degli ospiti. Il dottor Ottavio Sanna, presidente ACLI Sardegna, ha presentato il resoconto su "La carta di Zuri contro la povertà", in cui si riaffermano in Sardegna i diritti delle persone e dei popoli attraverso i valori dell’umanesimo solidaristico a combattere l’ingiustizia della povertà. La drammatica condizione di bisogno di tante popolazioni del nostro mondo è la negazione dei diritti della dignità della persona. L’onorevole Mario Mauro, rieletto a Bruxelles nel 2004, e attualmente Vice Presidente del Parlamento Europeo, ha incentrato il suo discorso sull’Europa e l’Africa fra aiuti umanitari e sostegno per l’accrescimento. L’obiettivo dell’Unione è quello di fornire alle popolazioni e ai paesi svantaggiati i mezzi per potersi sviluppare. In altre parole, l’Unione si prefigge di affrontare le cause stesse della povertà e della vulnerabilità, favorendo in particolare l’accesso al cibo e all’acqua potabile, alla salute, alla terra, all’istruzione e al lavoro. Quest’azione passa attraverso il debellamento delle malattie e la massima accessibilità dei farmaci e presuppone l’attuazione di politiche che permettano di contribuire a consolidare la democrazia, lo Stato di diritto, la buona gestione degli affari pubblici e il rispetto dei diritti umani. Dal momento che non esiste sviluppo senza democrazia, come dimostra la storia contemporanea, inclusa ovviamente quella europea, il rispetto dei diritti umani resta una condizione imprescindibile per l’Unione, che svolge un ruolo trainante in quest’ambito soprattutto grazie all’Iniziativa europea per la democrazia e i diritti dell’uomo.  Ovunque l’Europa si adopera per far progredire i diritti fondamentali, ovvero i diritti civili, politici, economici, sociali e culturali, senza dimenticare i diritti delle donne e dei bambini nonché quelli delle minoranze e dei profughi. L’onorevole Antonio Panzeri, Parlamentare Europeo, subito dopo, ha sviluppato  una serie di riflessioni  relative al quadro comunitario in cui la crisi e la mancanza di  lavoro stanno creando disoccupazione e nuove povertà.  La crisi dell’occupazione è drammatica. Le condizioni  dell’economia sono eccezionalmente cattive. Siamo di fronte a una decadenza che avrà conseguenze estremamente negative anche sul fronte delle finanze pubbliche ed effetti negativi sulla crescita potenziale dell’economia in Europa. L’economia europea potrebbe dare segnali di ripresa forse già nel 2010, ma per la disoccupazione in Europa rischia di essere troppo tardi: ecco perché servono misure speciali pensate con spirito creativo, per evitare che nell’Unione europea il numero di persone senza lavoro aumenti a dismisura. La relazione conclusiva è spettata al dottor Sebastiano Sannitu, neo Assessore al Turismo della Regione Sardegna. A lui è toccato argomentare sulle prospettive in Sardegna, al di là di un G8 che non si realizzerà più nell’Arcipelago della Maddalena. Un’occasione persa dopo due anni di lavori che hanno coinvolto un’intera regione. Ma la riconversione del territorio maddalenino è oramai in atto: un molo nuovo è stato costruito. Un banchinamento di circa 200 metri in cui si potranno ormeggiare gli yacht con una lunghezza fino a 50 metri. Lavori che daranno la possibilità anche di abbellire il waterfront del porto. La Maddalena sembra affermarsi come meta ambita. Il mercato diportistico è in ascesa e l’arcipelago con le sue bellezze è tra le mete più gettonate. Per l’isola, a prescindere della mancata vetrina con il summit mondiale dei Potenti, si apre una nuova prospettiva che darà la possibilità di creare un nuovo mercato turistico. L’arcipelago di La Maddalena può diventare un grande laboratorio nazionale per una riconversione sostenibile da una economia militare ad una civile: è un territorio di pregio dal punto di vista ambientale, dotato di caratteristiche rare e peculiari riconosciute tramite l’istituzione del Parco Nazionale dell’Arcipelago di La Maddalena e l’individuazione dello stesso territorio come Sito di Interesse Comunitario; il sistema economico locale vive un periodo di crisi e incertezza determinato dal progressivo alleggerimento della presenza militare italiana e, soprattutto, dalla chiusura della base militare statunitense, mentre i flussi turistici rimangono confinati nella stagione estiva; tanto le istituzioni quanto l’imprenditoria locale ravvisano nella valorizzazione turistica del territorio una delle possibilità concrete per la riconversione dell’economia dell’arcipelago. La giornata milanese dei sardi emigrati si è conclusa in serata con il concerto "Aquamare" di Franca Masu e il suo gruppo.

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