La riunione della Consulta dell'Emigrazione a Cagliari

di Antonello De Candia *

 

La Consulta dell’Emigrazione, riunitasi a Cagliari, allargata alla partecipazione dei Presidenti di Federazione, ha approvato all’unanimità, dopo un ampio dibattito e dopo opportune modifiche sulla ripartizione dei fondi, sia il Piano triennale 2008-2010 sia il Programma annuale per il 2008. I lavori della Consulta sono stati aperti dall’Assessore Romina Congera, che era affiancata da tutto lo staff: il Capo di Gabinetto Alberto Sechi, il direttore del Servizio Emigrazione-Immigrazione Salvatorica Addis, la responsabile del settore Emigrazione Anna Cau, e il dottor Antonello Murgia, e il segretario della Consulta Francesco Pitzanti. "Nel Programma annuale – ha esordito l’Assessore – sono indicate le linee guida. Purtroppo le risorse sono le stesse del 2007 – ha sottolineato subito l’Assessore – per cui bisogna impegnarsi per spenderle al meglio, puntando ad una progettualità di qualità, anche con interventi congiunti di più Federazioni e più Circoli, pur mantenendo i Circoli la propria autonomia gestionale". La parola è quindi passata ai consultori. Fausto Soru (in rappresentanza della Federazione Francese) ha esternato subito la sua lamentela: "In Francia – ha detto – i Comuni i programmi ce li richiedono a dicembre e viene male programmare a luglio. Siamo sbandati perché a tutt’oggi non abbiamo ricevuto i soldi e non possiamo noi presidenti ricorrere alle banche, come i privati". Bruno Fois (della Federazione Olandese) ha detto di condividere il pensiero dell’Assessore per quanto riguarda la qualità dei progetti, e in quanto ai ritardi nell’approvazione del bilancio della Regione ha sottolineato il problema politico. Giancarlo Farris, del Perù, ha lamentato di essere stato tagliato fuori dalla sovvenzioni, pur avendo spedito a suo tempo la domanda per ricevere i contributi per il Circolo, domanda che, però, per un disguido "non è mai arrivata in Assessorato", come ha confermato la direttrice dei servizi Salvatorica Addis. Ha chiesto la disponibilità a trovare una soluzione. Anche Gianni Manca, Presidente della Federazione tedesca, che conta 15 Circoli, si è lamentato per gli stessi motivi: "Ad oggi – ha detto – non abbiamo ricevuto un soldo. È difficile programmare senza contributi. Non vogliamo colpevolizzare nessuno, ma questo sistema evidentemente non funziona. Tonino Mulas, Presidente della Federazione dei Circoli sardi in Italia, ha lamentato il fatto che si arriva sempre in ritardo all’esame del Piano e che si deve decidere in tempi stretti senza poter esaminare attentamente il documento. Bisogna decidere che l’Ufficio di Presidenza si riunisca non poche ore prima della Consulta – ha detto Mulas – ma 15 giorni prima e che faccia avere ai Consultori il documento, per discuterlo con cognizione di causa, altrimenti si tratta di avallare qualcosa di già deciso". Mulas ha quindi espresso soddisfazione per i risultati della Conferenza Internazionale Sardi nel Mondo: "Questo mondo dell’emigrazione – ha detto – è vivo e può programmare il futuro, ma occorre rinnovare le strutture che sono vecchie ed eliminare la situazione di rottura tra Mondo dell’Emigrazione e struttura burocratica della Regione alla quale manca la capacità di adeguamento. Va superata questa conflittualità permanente, perché i Circoli fanno attività diverse e importanti, perchè sono stati trasformati da Circoli dopolavoro in Centri culturali, ma abbiamo compiti sempre più grandi con strutture sempre più deboli. La Federazione non può vivere con questi pochi fondi, la cooperazione tra Circoli va bene – ha aggiunto Mulas – ma ci vuole fiducia reciproca. Spetta alla Consulta fare proposte per i piani – ha detto ancora il Presidente della FASI – altrimenti subirà burocraticamente: quindi più autonomia alle Federazioni e anche più responsabilità; ragioniamo come devono essere spesi i soldi, ma la Consulta deve essere messa in grado di programmare. Altrimenti il piano è uguale a quello dell’anno prima e quindi ci troviamo a discutere solo di cifre!". Domenico Scala, vice Presidente della Consulta, ha elencato nel dettaglio tutte le somme, così come sono ripartite tra le varie federazioni e i singoli Circoli, nella riunione dell’Ufficio di Presidenza, sottolineando come i Circoli lo scorso anno abbiano fatto una cura dimagrante per cui ha proposto di tagliare 150 mila euro dai progetti regionali per darli ai Circoli esteri. "L’Assessore – ha detto Scala – questa proposta l’ha accettata". Scala ha poi polemizzato con Mulas sull’argomento facendo rilevare che i circoli esteri erano stati penalizzati nella ripartizione e che solo la FASI aveva avuto più vantaggi. L’Assessore ha tagliato corto: "non accetto contrapposizioni tra Italia ed Estero". Ha spiegato che non essendo stato trovato un accordo in Ufficio di Presidenza aveva deciso di lasciare alla Consulta l’incombenza di decidere come ripartirte i fondi. Lello Giua, vice Presidente Vicario della Consulta, ha detto di condividere il discorso politico di Mulas: "Ci troviamo sempre a parlare di soldi (pochi!) da spartire – ha detto -. C’è la necessità di innovazione delle strutture, ma anche nel modo di pensare e ragionare. Gli uffici fanno il piano, ci viene presentato e non possiamo alla fine che parlare di cifre. Se oggi non approviamo il piano, per assurdo, la Giunta regionale non approva e non arrivano i soldi". Anche Giua, così come i Presidenti di Circoli e Federazioni, ha lamentato che anche le Associazioni di tutela sono penalizzate dai contributi limitati. Bruno Fois, consultore dell’Olanda, dopo aver ricordato di essere emigrato in quel Paese da oltre 50 anni, come tanti altri sardi, ha detto che "i vecchi ormai stanno sparendo e i giovani aspettano un segnale dalla Sardegna per sentirsi rappresentativi con i Comuni e il Governo Olandesi. Se tagliamo i fondi ai Circoli, si rischia la chiusura: non togliamo queste strutture ai giovani, che le usano non per giocare a carte, ma per fare cultura e propaganda per la nostra Isola. La politica deve ragionare a lunga scadenza".
Anche Fausto Soru, presidente del Circolo di Sedan, è tornato sull’argomento giovani. "Nel mio circolo – ha fatto sapere – i giovani hanno la loro giornata, il venerdì, tutta a loro disposizione. Noi siamo preoccupati per la sopravvivenza dei circoli. Se alcuni non spendono i soldi vuol dire che non fanno attività, ma non potete penalizzare quelli che funzionano". Alberto Mario Delogu, consultore del Canada, ha sostenuto che "occorre fare passi avanti per migliorare la comunicazione con l’Assessorato, considerato che veniamo da quattro punti del mondo distanti, ma oggi ci sono gli strumenti per far viaggiare i documenti". Carlo Lai, della Filef, ha detto di non essere in grado di esprimere un parere sui Progetti regionali perché "per dare un parere sulle tabelle – ha sostenuto – devo conoscerle. Occorre riorganizzare i lavori della Consulta e dell’ufficio di presidenza: gestiamoci utilizzando di più l’informatica". Pietro Schirru, consultore dell’Au
stralia, ha voluto sottolineare che "quando si parla di contributi, bisogna dare il suo significato alla parola: i contributi – ha detto – sono contributi, non sono somme a copertura totale. Non ci sono altre regioni come
la Sardegna che fanno quel che fa la nostra regione per l’Emigrazione". Il prof. Gabriele Cappai, esperto, intervenendo nel dibattito, ha sostenuto che "la Consulta non può essere un organo distributivo alla ricerca di equilibri finanziari. La Consulta – ha detto – deve dare indirizzi, idee; altrimenti che consulta è? I circoli hanno più idee di noi. Io vivo da 25 anni in Germania – ha detto ancora Cappai – e devo registrare problemi gravi come il fatto che i giovani sardi non arrivano all’Università, sia in Germania che in Svizzera". Ian Lai, della Filef, ha sostenuto che per il funzionamento dei Circoli le cifre devono essere certe e fisse, e che invece per il resto delle attività i contributi devono essere dati a chi fa progetti validi. Francesco Laconi, presidente della Federazione Francese, ha illustrato l’attività svolta in Francia e, non ultimo, il progetto di riportare in Sardegna le spoglie del più grande compositore sardo, Lao Silesu, che si trovano nel cimitero di Panten, a Parigi. Anche Lucia Cumpostu, della Spagna ha parlato dei progetti regionali a Barcellona. "Il nostro circolo e quello di Madrid sono stimolati ad operare al di là dei sardi. La nostra associazione è autogestita – ha sottolineato -, potevamo avere finanziamenti anche dal governo catalano. I nostri circoli hanno idee, hanno volontà di fare, ma non hanno soldi!". Il presidente della FASI, Tonino Mulas, venuto a conoscenza che la Regione ha finanziato due progetti (Rete Sardi nel Mondo e Territori di Sardegna) rispettivamente per 5 milioni di euro e per 2 milioni di euro, ha presentato un o.d.g. chiedendo di poter partecipare all’elaborazione dei progetti per implementazione delle risorse. L’assessore Congera ha chiuso i lavori della Consulta comunicando che si sta predisponendo la nuova legge sull’Emigrazione, alla luce delle risultanze emerse nella Conferenza Internazionale (ed ha colto l’occasione per ringraziare pubblicamente la Faes, per la collaborazione alla conferenza stessa); quindi ha affermato che si sta istituendo il Portale "Migrantes", un sito dove sarà possibile ricostruire la storia dell’emigrazione sarda, ed ha invitato tutti a cooperare e fornire eventuali documenti e testimonianze.

 

* Messaggero Sardo

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