ANTI FATTU UNU TRIATTU! LA COMPAGNIA“SA MARIPOSA” DI OSCHIRI AL CIRCOLO “NURAGHE”DI LOSANNA


di Roberta Pilia

Dalle nostre parti, con questa frase si vogliono dire tante cose, feste, baccano, sceneggiate della gente, ma qui io, la voglio riprendere nella sua vera accezione: hanno fatto teatro, e che teatro! La compagnia Sa Mariposa di Oschiri ha deliziato sardi e non di Losanna con una fantastica pièce. In tutti i sensi fantastica… Della spiegazione sul perché de sa mariposa, farfalla, mi resta l’idea di un’apertura non solo d’ali nei confronti di tutto… Quando in fase organizzativa si decise per una manifestazione teatrale in sardo, logudorese chi più è, confesso di non esser stata troppo trasportata dall’idea. Paradossalmente non mi sembrava il modo/mezzo culturale ideale per favorire una trasmissione della Lingua e cultura sarda come ci si era prefissi con questa manifestazione patrocinata dalla Regione Autonoma della Sardegna. Mi sembrava che questa lingua avrebbe creato barriere invece che ponti. Era fare i conti senza le persone e i personaggi di questa compagnia, e senza la passione di Gigi, e Babette, che hanno fatto sí che tutto potesse succedere nel migliore dei modi. Poiché solo gli stupidi non cambiano parere, mi son sentita un po’ più intelligente, dopo… dopo aver cambiato parere, dopo un lungo fine settimana, passato troppo in fretta, fatto di scambi e aperture di ogni sorta, culinari, storici, poetici, di affetto e risate, tante risate! …dopo aver visto la sala riempirsi piano piano… riempirsi! …dopo aver visto nel camerino gli attori emozionarsi, “le farfalle in pancia” (espressione francese che indica una fortissima emozione)… ancora delle farfalle che svolazzano… Con uno storico “Beni enius a tottus”la Presidentessa JosianeMasala saluta il pubblico, foltissimo, i rappresentanti del Circolo ginevrino guidati da Lorenzina Zuddas, e il gruppo dei marchigiani, il cui Presidente, il sig. Cossa alla mia domanda “non ha paura di esser tagliato fuori a causa della lingua?” mi spiega quanto sia bello poter vedere manifestazioni di altre culture… Via il sipario e via libera alle risate, al buon umore… Nei miei occhi la visione di una bambina, tra il pubblico, che so non sarda, il viso trasformato dalla gioia… Non ridevo, non sentivo ridere così da tempo, tanto che gli stessi attori non son scampati a risate incontenibili.  Perfetto miscuglio tra café-théâtre, vaudeville e théâtre de boulevard, senza tralasciare riferimenti colti, tutti hanno capito tutto. Fatti, personaggi, elementi fantastici, riferimenti culturali sono stati riconosciuti e adottati dal pubblico immediatamente …e sul finire, ultimo scambio, fatto di colori, sapori, profumi ancora freschi ancora caldi di una regione autentica in un caloroso “appustisi”, dopo, offerto da una compagnia veramente di compagnia.

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