‘BOGHES BULTEINAS’  DI REMUNDU BECHERE, VERSI COLLETTIVI DI IDENTITÀ  

Grazie “all’intermediazione” di Paolo Pulina, già vicepresidente e responsabile delle Attività culturali, Informazione e Comunicazione della Fasi, ho ricevuto una rara copia di “Boghes Bulteinas”, poesie dell’aedo goceanino Remundu Bechere (Bultei 31.08.1912 – 7.12.1993); la pubblicazione, di fattura artigianale e certo in tiratura assai limitata, era stata custodita tra le preziosità linguistiche e poetiche dell’attuale presidente della Fasi (Federazione delle Associazioni Sarde in Italia) Bastianino Mossa, originario di Bultei.

Il volume, di oltre cento pagine, era stato realizzato nel mese di dicembre 1986 da “S’Ideaeletronica”, a cura di Chiccu Ortu e “in virtude ca Remundu Bechere  est istadu premiadu pro tres bortas in sas onoranzias a s’iscritore Bobore Cambosu (Orotelli 5.01.1895 – Nuoro 21.11.1962) ”.

Il riferimento è ai concorsi di poesia, promossi a Orotelli agli inizi degli anni Ottanta, per onorare la memoria artistica-letteraria ed umana dell’autore di Lo Zufolo, La Festa, Bologna 1933; Sette Racconti sul “Politecnico”, Einaudi, Milano-Torino 1946; Miele Amaro, Vallecchi, Firenze 1954; Una stagione a Orolai, Istituto di propaganda libraria, Milano 1957. Tante le collaborazioni di Cambosu a quotidiani e riviste, con articoli e racconti. Oltre al cit. Politecnico di  Elio Vittorini collaborò a L’Unione Sarda, La Nuova Sardegna, Ichnusa, S’Ischiglia, La Tribuna, Il Tempo, L’Avvenire d’Italia, Il Giornale d’Italia, Quadrivio, Omnibus, Le Vie d’Italia, Il Ponte, Il Mondo, Nord e Sud, La Chimera, L’Illustrazione Italiana.

E proprio nel 1980, guidato dal poeta locale Chiccu Ortu e nel diciottesimo anno dalla scomparsa dello scrittore, si costituisce ad Orotelli un comitato spontaneo (sostenuto vivamente dall’intellettuale nuorese Mario Massaiu) che diede vita al premio poetico. In quella prima edizione vennero esaminati 521 opere di 280 concorrenti. Un successo di liriche e di poeti; solo per citarne alcuni tra i premiati, ricordiamo Franceschino Satta, Giovanni Piga, Tonino Mario Rubattu, Pasquale Ciboddo, Franco Fresi, Publio Dui, Lorenzo Loi, Salvatore Corriga, Bainzu Truddaju, Antonio Maria Pinna, l’anziano poeta estemporaneo Pedru Muresu di Ossi e naturalmente Remundu Bechere, che conseguì il quinto premio assoluto con la composizione “Sa vida nostra”.

Boghes Bulteinas” è, dunque, il meritato riconoscimento che onora e legittima la poetica di Remundu Bechere, assai attivo e presente nei concorsi letterari riservati ai versi rimati. Anche nelle composizioni della raccolta, come le tante altre scritte da tziu Remundu, il lirismo è interpretato  con naturalezza e sorprendente passione creativa, come chi la poesia la vive con l’istintività meditativa e pronta fantasia da estemporaneo. Un poetare che lo vide protagonista nel 1956 alla prima edizione del Premio Città di Ozieri, con il conseguimento di una menzione d’onore; ai frequenti riconoscimenti in limba, per opere di grande valore e dalle varie tematiche, affiancò anche la scrittura lirica in lingua italiana per evidenziare e proporre i segni della sua paziente esperienza contadina nel ciclico duro lavoro dei campi.

La silloge si caratterizza per il vivace realismo e dettato lineare che, come detto, richiama ad una poetica istintiva, naturale ed onesta nel descrivere le condizioni esistenziali e sociali. È certamente testimone lirico, tra i più significativi nel panorama goceanino del secolo scorso, del vissuto comunitario locale; artefice di una poesia pensata limpida nella forma tradizionale, nella scelta linguistica e nello scandaglio profondo nei toni intimi dei sentimenti.

L’aedo goceanino, sulla scia della “scuola” dei poeti-cantadores, ha l’essenzialità e capacità di far veicolare, con limpido linguaggio,  i messaggi di valenza umana e sociale; coltiva ed offre versi di visione magica, che scaldano il cuore e sublimano l’animo di fresca ed originale vitalità immaginifica. Ma è poeta del dialogo, racconta la realtà e penetra meditativamente il mondo poetico con l’energia della vita e del tempo, con la visionarietà dettata dal suo ricco mondo interiore di umanità e di fede.

Si fa apprezzare per la complessa e compiuta lirica di narrazione storica dedicata “A Bultei”, composizione di ben 51 otadas. Poesia storica di equilibrio tra emozione-legame e memoria-scrittura, di sensibilità per i luoghi ma ancor più verso la gente, protagonista di quel lungo percorso di vita e vicende, in cui il poeta si riconosce con naturalezza e spontaneità ideale. Una poesia sempre viva, quella emersa da “Boghes Bulteinas”, e attuale nel profondo senso della rappresentazione significativa ed intensa del vivere collettivo; opera di chi, in modo partecipe e sensibile, ha saputo guardarsi intorno e coglierne l’esistenza e identità.

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