LA SAGGEZZA DI TANIELLE: DANIELE COSSELLU, UNA VITA PER IL CANTO CON I TENORES “REMUNNU ‘E LOCU”

a destra Daniele Cossellu

Una vita per il canto quella del maestro Tanielle (Daniele) Cossellu, oche e mesu oche della fondazione di canto a tenore “Remunnu ‘e locu”, fenomeno mondiale che prende il nome da Raimondo Delogu, famoso poeta bittese di fine 800.

Vive con la moglie a Bitti dove è nato nel 1932, padre di 3 figli e nonno di 4 nipoti, da circa un anno ha lasciato la formazione artistica dopo aver calcato i palcoscenici di mezzo mondo.

Sempre desideroso di conoscenza e memoria inossidabile, nel raccontarsi a Franco Stefano Ruiu nella sua intervista fatta di recente ai microfoni di Radio Barbagia, ha sprigionato tutta la sua antica saggezza de omine. Dopo le elementari ha frequentato la bottega del padre calzolaio che amava suonare l’organetto e mentre apprendeva il mestiere paterno innalzava il suo canto a tenore che incominciava ad imparare ad orecchio ascoltando le persone anziane.  

Mastru Tanielle ha fatto il calzolaio per 53 anni, realizzava scarpe, briglie, gambali e ancora oggi conserva tutta l’attrezzatura del mestiere che gli ha permesso di mandare avanti la famiglia.

“Da bambino cantavo pro su nenneddu – ha raccontato -.  Fra Natale e Capodanno, il messia veniva accolto nelle famiglie, si pregava e i cantores cantavano: “Custu pizzinnedu non porta manteddu e nemancu corittu/in die de vrittu non nara tittia/ dormi fizu ‘e coro e reposa a ninnia” e per divertirmi cantavo i versi a tenore dei nostri poeti.

Negli anni 40, Bitti non offriva altri diversivi – ha proseguito -, si cantava nelle bettole e per strada. Per due volte ho rimediato due contravvenzioni da parte dei carabinieri per disturbo della quiete pubblica, per un totale di 5000 lire che mia mamma è riuscita a farsi rateizzare dal pretore a 500 lire al mese.

A 21 anni ho ricevuto la chiamata di leva. Negli anni 60, con l’avvento della modernità, a Bitti erano in voga i balli e i canti moderni, noi amici ci riunivamo nei garage per cantare a tenore e dopo aver partecipato alle feste del Redentore, alle cavalcate di Cagliari e Sassari abbiamo cominciato a girare per il mondo.

Nel 1974 a Bitti è stata fondata la Pro Loco – ha proseguito Tanielle-, a me è stato chiesto di assumere la responsabilità folcloristica sul ballo  e sul canto e così si è formato il tenore della Pro Loco: Tancredi Tucconi (contra) Battore Bandinu (bassu),  Piero Sanna (oche) e il sottoscritto (oche e mesu Oche). Nel 1975 sono stato eletto presidente con votazione. Come da statuto. due anni dopo, pur rimanendo socio, mi sono dimesso dalla carica”.

I Tenores Remunnu ‘e locu costituiscono un’orchestra identitaria di suoni e voci ancestrali che hanno origine dal nostro mondo agropastorale e da versi di animali in un interscambio di suoni, di lamenti, di fenomeni atmosferici quali vento e acqua, caricandosi di significati diversi intervengono nel paesaggio consentendo un rapporto di simbiosi fra uomo e natura.  

Fiero della sua sardità e della sua appartenenza, orgoglioso ha sempre cantato per il mondo i versi di Remundu Piras (Villanova Monteleone 1905/1978): “O sardu, si ses sardu e si ses bonu/Semper sa limba tua appas presente”, per salvaguardare e diffondere la storia. la cultura e la tradizione millenaria del popolo sardo.

“Onorare sa paraula data – ha sottolineato ancora nella sua intervista -, che da noi si sigilla con una stretta di mano e non necessita di un codice scritto, è il valore identitario dei sardi. Nei nostri paesi sono venute meno molte cose, ma a Bitti, oltre sa paraula, è rimasta l’ospitalità che altrove è venuta meno.

L’occasione giusta – ha sottolineato -, mi venne offerta quando Peter Gabriel, cantante, compositore e produttore discografico, fondatore nel 1980 della Worl of Music Arts and dance, nel 1996 ha prodotto con la Real World l’album “S’amore ‘e mama”. Nel 2009 il canto a tenore venne riconosciuto dall’Unesco patrimonio immateriale dell’Umanità”.

Accanto a Mario Pira, Pier Luigi Giorno e Dino Ruiu, a sostituire sa oche e mesu oche del maestro, oggi è Andrea Sella giovane bittese di 30 anni.

“Io avevo espresso solo il desiderio che fosse la persona giusta — ha detto Tanielle Cossellu -. Il suo orecchio deve acquisire piano piano l’armonia che sta formando quel tenore, su portamentu se lo deve regolare da solo con il suo orecchio. Questa virtù ce l’ha e penso che Andrea Sella sia la persona giusta”.

Fra i tanti i riconoscimenti ricevuti dai Tenores di Bitti, quello di Cavalieri al merito della Repubblica Italiana da parte del Capo dello Stato e il Premio Sardegna quale ambasciatore della musica, conferito dal Presidente dall’ISRE di Nuoro Stefano Lavra in occasione de Sa die de sa Sardigna.  

In collaborazione con Kelleddu Burrai ha pubblicato Poetas, una raccolta di versi bittesi dal 1800 al 2010 che andava raccogliendo fin da ragazzo, mentre con Natalino Piras ha curato il testo Amico Cimino, raccolta dei versi dell’omonimo poeta (1867-1934) che ha ispirato molti canti dei tenores Remunnu ‘e Locu, di cui possiede anche i manoscritti.

https://www.ortobene.net/

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Un commento

  1. Sempre le scelte giuste.Complimenti.

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