IL DIRETTIVO NAZIONALE DELLA F.A.S.I. A PIACENZA PRESIEDUTO DA BASTIANINO MOSSA: GLI EMIGRATI SARDI UNITI, DETERMINATI E SOLIDALI

Bastianino Mossa, Presidente FASI, al leggio

di LUCIANO PIRAS

La solidarietà, prima di tutto. «Abbiamo raccolto i fondi necessari, perciò a brevissimo nel Montiferru partirà un progetto per la piantumazione di un uliveto sperimentale di un ettaro e mezzo, laddove è passato il grande rogo del 2021, 740 piante di ulivo verranno messe a dimora tramite l’Associazione Montiferru, naturalmente in collaborazione con il Comune di Cuglieri e delle altre istituzioni locali».
Bastianino Mossa, presidente della Fasi, dà l’annuncio alla platea degli emigrati sardi riuniti nella sala convegni del Park hotel di Piacenza per il Consiglio nazionale della Federazione delle associazioni sarde in Italia. Un vero e proprio vertice a dodici mesi esatti dal settimo congresso di Milano: è in quell’occasione che Mossa è stato eletto all’unanimità alla guida della Fasi. «Ora è il momento di fare un check up sullo stato di salute del mondo Fasi, dei circoli con il ruolo fondamentale dei coordinatori di circoscrizione e dei coordinamenti donne e giovani» sottolinea il veterinario di Bultei. In dodici mesi, infatti, la vita ha ripreso vigore, finita la pandemia i circoli si sono rimboccati le maniche alla grande. E la S di solidarietà è soltanto una delle lettere dell’alfabeto Fasi.
L’esperienza di Bitti ha spinto i sardi di oltre Tirreno a correre in aiuto delle Marche: «Grazie al circolo di Pesaro abbiamo contribuito a far ripartire il forno di Cantiano, distrutto dall’alluvione; i fondi sono arrivati anche dalla Sardegna, soprattutto dalla stessa comunità di Bitti, che non ha dimenticato l’aiuto ricevuto quando ne ha avuto bisogno» spiega Mossa, orgoglioso del lavoro fatto dai settanta circoli sparsi nella Penisola. Del resto, non è certo un caso se la Fasi è stata insignita del Premio Zenìas a Ittiri.
«La cultura è uno dei nostri pilastri – evidenzia il presidente Mossa –. Quest’anno è l’anno di Grazia Deledda, l’anno delle celebrazioni per il 150° della nascita, non possiamo non avere la sua immagine nei nostri telefonini – sorride –, sono tantissime, innumerevoli, le iniziative che abbiamo organizzato in suo nome».


Dalla C di cultura alla T di trasporti il passo è breve. «La continuità territoriale resta il nostro cavallo di battaglia, su questo tema saremo sempre presenti» è il giuramento solenne di Bastianino Mossa. «È la madre di tutte le battaglie non solo per gli emigrati, ma per tutti i sardi e anche per tutti gli isolani d’Italia, siciliani in modo particolare» aggiunge mentre fa scorrere le slide che riportano le pagine della Nuova Sardegna.
«I risultati dell’accordo con il Gruppo Sae, editore della Nuova Sardegna, è sotto gli occhi di tutti. “Arcipelago Sardegna”, il giornale nel giornale, è già diventato un riferimento sicuro per il mondo dell’emigrazione» sottolinea a proposito di comunicazione. Comunicazione che passa anche attraverso il sito web della Fasi e “Tottus in pari”, la voce delle “due Sardegne”.
«Fondamentali restano il ruolo e il valore economico della Fasi con i suoi servizi per i soci: EuroTarget e Cibus/SardaTellus, promotori sia per il turismo sia per l’agroalimentare sardi» spiega ancora Mossa in piedi dietro il leggìo della sala conferenze, prima di passare a elencare i protocolli d’intesa siglati con diverse realtà e le collaborazioni con vari consorzi.
«Dobbiamo lavorare sempre di più, noi ce la stiamo mettendo tutta – dice in conclusione il presidente della Federazione dei circoli sardi –. Dobbiamo pensare in grande, a un’unica emigrazione, italiana ed estera, unita e determinata, pronta a collaborare attivamente con le istituzioni sarde e con il Governo centrale per rispondere alle istanze da troppo tempo irrisolte, sempre per il bene di un’unica Sardegna – è l’auspicio di Bastianino Mossa –, sia quella residente sia quella emigrata».

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