NEL GIORNO DEL CENTENARIO DELLA NASCITA COMMEMORAZIONE DEL SARDO ENRICO BERLINGUER, CON RICORDI DEI SENATORI GIUSEPPE FIORI E LUIGI MERIGGI

di PAOLO PULINA

Esattamente cento anni fa nasceva Enrico Berlinguer (Sassari, 25 maggio 1922 – Padova, 11 giugno 1984), uno dei più influenti protagonisti della storia politica della Repubblica italiana.

Nella città natale numerose sono le iniziative volte a commemorare il personaggio che ha legato il suo nome alla caparbia sottolineatura dell’importanza della “questione morale” e al dovere di applicare questo concetto nell’agire politico sia da parte del singolo individuo sia da parte dell’organismo collettivo chiamato “partito”.

Certo, anche fuori della Sardegna sono notorie le origini sarde di quello che è stato il carismatico capo del PCI. Ma non tutti sanno che egli era nato e cresciuto in una famiglia di tradizione repubblicana e poi di orientamento dichiaratamente antifascista.

Come ha scritto Giuseppe Fiori, nella biografia intitolata “Vita di Enrico Berlinguer” (1989), «l’avvocato Mario Berlinguer, padre di Enrico (e di Giovanni)  è candidato,  alle elezioni politiche del 1924, dietro Francesco Cocco-Ortu, con minime possibilità di riuscita. L’attende (attende gli oppositori) una campagna elettorale difficile e rischiosa: impunite le violenze dei fascisti […].  Ma il giovane Berlinguer, battagliero fin da quando, ragazzo, si scontrava alla sciabola e faceva a pugni, non si tira indietro. A Ploaghe l’accoltellano; a Ittiri l’assediano armati».

È indubbio, comunque, che episodi come questo aiutano a capire come mai il giovane Enrico, segretario del movimento giovanile comunista a Sassari, nel gennaio 1944 (non ancora ventiduenne) venne incarcerato per aver organizzato una manifestazione di vigorosa protesta contro le condizioni di fame (da intendersi in senso letterale) in cui versavano le masse popolari della sua città. 

Nella biografia di Berlinguer,  così come in quella ormai classica  dedicata a Gramsci,  Giuseppe Fiori esprime certamente  la sua simpatia umana e ideologico-politica nei confronti del corregionale biografato ma la sua ricerca di studioso sardo fa sì che in essa (in esse) non venga trascurato il “filo rosso” della  storia regionale della Sardegna, che, anche grazie a figure come quelle di Berlinguer (e, prima, di Gramsci), ha potuto precisarsi a livello nazionale al di là delle visioni semplificatrici e edulcorate di derivazione turistica. 

Dei sardi lo diceva già Dante: «E a dir di Sardigna le lingue lor non si sentono stanche». Anche Berlinguer non sfuggiva a questo tratto del DNA isolano. Lo prova, se ce ne fosse bisogno, un aneddoto raccontatomi dal compianto senatore oltrepadano Luigi Meriggi.

A Meriggi capitò di accompagnare Enrico Berlinguer, già segretario generale, per conto della Federazione pavese del PCI, in una visita privata alla Certosa di Pavia e poi a pranzo in un ristorante di Montalto Pavese, in Oltrepò. Meriggi – mi riferì – cercava in ogni modo di trovare argomenti per intrattenere l’illustre ospite, ma ogni suo tentativo andava a vuoto e Berlinguer si confermava, ai suoi occhi, il classico esemplare di “sardo-muto”, fino a che non gli chiese della Sardegna. A quel punto Berlinguer, con un luminoso sorriso, si aprì al dialogo e addirittura alla confidenza.

Berlinguer è morto l’11 giugno 1984; Giuseppe Fiori, il 17 aprile 2003; Luigi Meriggi, il 9 giugno 2003. Mi piace ricordarli tutt’e tre insieme e immaginare che parlino tra loro certo di politica ma anche, qualche volta, di Sardegna.

Nota finale.  Diamo in anteprima la notizia che nei prossimi giorni sarà in libreria un libro dedicato a Berlinguer da Salvatore Patatu (poeta e scrittore in sardo, ben noto ai frequentatori di questo sito) che fu “guardia del corpo” di Berlinguer in due estati sarde.

 

 

 

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2 commenti

  1. Bravissimo come sempre Paolo! Grazie.
    Hai tratteggiato della persona e del politico cio’ che lo ha reso unico , diverso e irrepetibile nello scarno panorama dei personaggi della nostra politica, specie nella sfera dei partiti.
    Enrico Berlinguer era un Gigante al confronto! Leale, onesto, sapiente di lungimirante visione politica; e soprattutto grande uomo di nobili ideali.
    Che casa editrice ha pubblicato il libro qui citato?

  2. Adriana Valenti Sabouret

    Complimenti, Paolo Pulina, sempre attento a non dimenticare i personaggi che hanno contributo a dar lustro alla Sardegna.

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