“QUANDO TUTTO SEMBRA FINIRE”: LA PUBBLICAZIONE DI MARCELLO SORO, SCRITTORE INTELLETTUALE E POETA

di PATRIZIA BOI

Partiamo dal titolo di quest’opera «Quando tutto sembra finire», non solo attrae l’immaginazione del lettore che si chiede «Che cosa sarà successo mai perché tutto sembri finire? Sarà una travagliata storia d’amore? Sarà una vita pericolosa spezzata dal destino? Sarà la storia di un distacco? Oppure un giallo psicologico che ci tiene incollati dall’inizio alla fine?». Sia quel che sia, ma queste poche frasi lasciano intendere anche che, a fronte di un accaduto che sembrava la fine di qualcosa di importante, ci sia un nuovo inizio ancora più interessante. A chi di noi non è mai capitato che ‘la fine’ di un amore travolgente e indimenticabile non ci abbia aperto nuovi orizzonti che ci hanno condotto verso un amore ancora più grande? O che ci hanno portato finalmente all’amore incondizionato verso tutti gli Esseri viventi, o addirittura verso un Dio nel quale non avevamo mai creduto prima? E se questa fine di qualcosa a cui eravamo solo inconsapevolmente attaccati ci avesse portato all’inizio di una relazione profonda con noi stessi? Oppure oltre noi stessi? E ci avesse spalancato la verità di un’esistenza lontana da una riflessione interiore e da una consapevole collocazione sociale, inutile e infruttuosa? Potremmo parlare davvero di fine?

Questo non esclude che in questa ‘fine’ ci possa essere anche un doloroso lutto, una ferita inguaribile o un accadimento che ci ha spezzato l’esistenza in maniera inconsolabile.

Ma se andiamo ancora oltre con la nostra fantasia, non possiamo pensare che questo ‘tutto che sembra finire’ sia anche una profezia che riguarda il momento storico che stiamo vivendo? Oppure se, parlando di eventi che hanno rivoluzionato un’epoca, ci possa essere in realtà descritta anche la grande trasformazione del nostro mondo contemporaneo?

Lo scrittore, l’intellettuale, il poeta, che non può urlare al mondo la sua sofferenza nei confronti di quello che Pasolini definiva «l’uomo “omologato”, l’uomo della società dei consumi», traspone questo stato di insoddisfazione nei suoi personaggi. Ed ecco che nasce il romanzo, dove le proprie parti interiori cercano di affrontare i conflitti individuali e sociali attraverso la diversità che si estrinseca in comportamenti e azioni. Lo so che siete curiosi di sapere cosa succede al protagonista Luca, quali eventi ne hanno scosso l’esistenza al punto di mettersi alla ricerca di qualcosa che non avrebbe mai immaginato, quali incontri abbia fatto, quali scelte abbiano modificato la sua quotidianità, quali riflessioni abbiano attraversato la sua coscienza, ecc. ecc. ecc. Mi piacerebbe svelarvelo, ma vi toglierei il gusto di scoprirlo, pagina dopo pagina, capitolo, dopo capitolo, respiro dopo respiro. Gli accadimenti sono molteplici, le trasformazioni riguardano più personaggi, i temi trattati oscillano tra l’amore, la morte, il tradimento, l’amico ritrovato, il viaggio, il delitto, il carcere, la malattia… Il romanzo ha una struttura complessa ma molto ben articolata, si snoda con un ordine meticoloso volto a costruire lentamente le psicologie dei personaggi di Luca, Stefano, Lucia, Riccardo, Jalaja, Ishan.

Ma non bisogna cogliere in questa storia solo gli eventi reali che sono descritti. Marcello Soro, come sappiamo, è nato a Montefeltro, ma le sue origini sono sarde, suo padre era nato ad Orgosolo e nei suoi libri c’è un pizzico di quei murales che caratterizzano la sua provenienza, dello spirito critico e spesso rivoluzionario dei messaggi di queste piccole opere d’arte che colorano il paese attraendo turisti da ogni luogo.

Sappiamo che l’autore ha speso nella Capitale la maggior parte del suo tempo, osservando le vie, le abitudini, i fasti e i comportamenti nefasti dei suoi concittadini, respirando gli avvenimenti politici che hanno acceso la sua curiosità fin dagli anni della contestazione studentesca. E nelle sue pagine si delineano sempre tematiche politiche e sociali, la sua cultura umanistico-filosofica si affaccia nei suoi scritti, li accompagna prendendolo per mano e ne tratteggia le riflessioni, i dubbi, le domande.

Perché l’hai fatto?; Una vita in fuga; L’Utopia di Angelo Satta-Un uomo libero; Ribelle-Dalla parte giusta; Quando tutto sembra finire. Questi sono i suoi titoli che parlano chiaramente una lingua, si presentano al pubblico con una connotazione prediletta, non semplici storie, non racconti d’amore, non solo poesie – ricordiamo che ha pubblicato anche due sillogi dai titoli Quando è il cuore che parla e Chiaroscuri dell’anima.

Marcello utilizza il pretesto del romanzo per scandagliare la realtà presente, prendere atto delle sue assurdità, vuoi nella conduzione individuale delle scelte o delle non-scelte, vuoi in quelle politiche, economiche e sociali. Sembra sposare alcuni momenti del pensiero Pasoliniano, comprenderne a fondo le riflessioni, chiedersi il senso di un’esistenza che sembra talmente scontata che non c’è spazio nemmeno per la libertà. È un pensiero che mette in bocca al co-protagonista Stefano: «…ho elaborato un concetto molto preciso sulla libertà degli uomini. Essi non sono liberi per natura, concepiscono l’attitudine all’appartenenza a qualcuno o a qualcosa fin dal momento in cui si sentono inseriti in un contesto sociale e questo avviene già nella propria famiglia, poi nella scuola, nella chiesa […] devi far parte di un sistema che ti fa sentire protetto, migliore degli altri che stanno fuori […] La libertà non esiste […] perché è lo stesso uomo che la rifiuta[…]».

In queste parole c’è tutto L’uomo a una dimensione di Marcuse, tutta l’incapacità dell’uomo moderno di prendersi la responsabilità della propria esistenza, l’inconsapevolezza di essere inserito in un sistema che conduce al carcere di se stesso.

Ma se volesse fare un’azione rivoluzionaria di risveglio, quest’uomo cosa potrebbe fare? A parte i movimenti telecomandati dell’uomo borghese che vende, compra, organizza, viaggia, non gli resta che la ‘malattia fisica e metafisica’ che lo porterà molto lentamente a non avere nessuna possibilità di movimento: il corpo immobilizzato, le braccia, le gambe, la bocca, gli occhi che guardano nella stessa direzione e la parola impedita. Se non è una critica al mondo contemporaneo, che cosa è? Ma attenzione c’è sempre la speranza che qualche giovane si risvegli, che studi, che comprenda, che rifletta, che scopra un modo per guarire l’uomo che da tempo si è accomodato in «Una confortevole, levigata, ragionevole, democratica non libertà», direbbe Marcuse e anche Pasolini.

Di questo libro il regista Teatrale Marco Belocchi ha fatto un trailer, come se fosse un film, una pellicola non ancora girata, ma che dovrebbe presto vedere la luce. Perché il libro è davvero intrigante, pieno di colpi di scena: dalle pennellate di Belocchi, dalle spettacolari immagini di Maria Letizia Avato, dalle delicate musiche originali di Fabio Bianchini, dalle poetiche riprese di Melchiorre Carrara e dalla voce professionale dell’Attore, sempre Belocchi, emergono parole e presenze accattivanti che lasciano presagire una storia densa di avvenimenti, di riflessioni, di suspance.

Non dimentichiamoci che Marcello Soro è anche un grande organizzatore e ha dato vita al Club Del Lunedì un luogo dedicato alle “Dissertazioni letterarie e non solo”: poesia, letteratura, musica, pittura, scultura, foto artistiche… che coinvolge la creatività di molti artisti.

Egli cura altresì la collana Poesia della Bertoni Editore.

https://marcellosoro.wordpress.com/

https://www.bertonieditore.com/shop/it/libri/246-quando-tutto-sembra-finire.html

Quando tutto sembra finire, romanzo di Marcello Soro; Editore: Bertoni; Data di Pubblicazione: aprile 2019

EAN: 9788831973915; ISBN: 8831973916; Pagine: 240; Formato: brossura; Prezzo € 16.00

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7 commenti

  1. Altra pubblicazione, sempre Grande Marcello

  2. Grazie per la pubblicazione su TOTTUS IN PARI e grazie Patrizia per aver scritto questo straordinario articolo che mi onora.

  3. Adriana Tola

    La storia di un’amicizia profonda, sublime e delicata, come soltanto Marcello, vero conoscitore dell’animo umano poteva scrivere.

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