CON “SUR LA MER” DEL COMPOSITORE NUORESE STEFANO TORE, UN LAVORO MUSICALE ISPIRATO AL MARE D’OGLIASTRA CHE TOCCA LE CORDE DELL’ANIMA

a destra Stefano Tore
di ROBERTO ANEDDA

In tenera età l’amore per la musica classica, con l’esigenza del suo animo di comporre brani musicali, ancora prima di studiare pianoforte. Stefano Tore, compositore nuorese di trentacinque anni, è un talentodella musica con una visione a trecentosessanta gradi sui vari generi, un percorso professionale e un vissuto molto originale. Marcello Fois lo ha inserito nel libro degli artisti “Tutti i Nuoresi”, il dossier per la candidatura di Nuoro Capitale della Cultura 2020, menzionandolo tra i grandi artisti e letterati della città del presente e del passato. «Tra il 1989 e il ’90 mio padre acquistò un pc Macintosh per lavoro – racconta Tore – allora molto costoso, a Nuoro uno dei primi a fare progetti in 3d. Il computer non conteneva molti giochi, soprattutto programmi tecnici, tra i quali quello di notazione musicale. Il mio gioco era quello di mettere le note nello spartito, e ascoltare le melodie che realizzavo». 

In seguito all’oratorio ha imparato a suonare il pianoforte, studio che abbandona nell’età adolescenziale per suonare Rock in vari gruppi. Poi la partenza per Firenze nel 2002, dopo la conclusione delle scuole superiori, per iscriversi in Composizione. «Era il corso di studio tradizionale dell’epoca – spiega Tore – della durata di dieci anni. Un periodo di grande fermento artistico, ho composto tanto in quell’arco di tempo. Mi sono avvicinato alla musica elettronica e sperimentale. Contemporaneamente a Nuoro, quando rientravo, ho prodotto registrando una buona fetta della scena underground: dai gruppi Metal al Punk Rock». 

Nel 2009 un’occasione che il compositore nuorese non si lascia sfuggire, un lavoro commissionato a Londra. Racconta Tore: «Ho composto le musiche per balletto “Kaligazeri”, commissionate dalla regista Sara Gianfrate, un’amica conosciuta a Firenze. Esibizione avvenuta presso la Royal Central School of Speech and Drama, risultando un vero successo».

Un’esperienza entusiasmante che fa maturare nel compositore la scelta di trasferirsi nei primi mesi del 2010 nella metropoli Inglese, dove riesce a superare la selezione alla SAE Institute e nel 2012 consegue la laurea in Ingegneria del suono con il massimo dei voti. «Nell’anno che stavo concludendo gli studi – dice Tore – ho iniziato a lavorare per una società inglese come compositore e ingegnere del suono fino al 2015. Ho realizzato Jingle (motivo musicale che accompagna spot pubblicitario – ndr -) per varie pubblicità più o meno famose».

Il ritorno a Nuoro nel 2015, anno in cui l’artista nuorese ha composto per l’orchestra del Maggio Fiorentino. Nel 2016 importante affermazione nel festival “Creuza de ma” come compositore. Dopo queste esperienze, ha iniziato a concretizzare l’opera musicale intitolata “Sur la mer”. «Il progetto della quale avevo già creato delle bozze nel 2008 – afferma Tore – nelle quali erano presenti diverse idee. Questo lavoro esiste in tre forme diverse, il disco è una selezione». Continua Tore: «E’ una raccolta di quattro quintetti per cinque strumenti. Tutti e quattro i quintetti composti da un preludio e tre movimenti descrittivi, a loro volta i quintetti sono descrittivi. Un viaggio ideale: il primo quintetto si chiama il mare visto dalla terra ferma, il secondo la terra ferma vista dal mare, il terzo il mare aperto e il quarto il mare profondo». 

Il disco si differenzia dal concerto da musica da camera, per la sintesi e per il taglio più “pop”, ma non viene intaccato il viaggio musicale nel quale l’artista vuole trasportare l’ascoltatore che inizia in una sorta di “prealba” fino al tramonto. «Mi ha ispirato la lontananza dal mare – confessa Tore – essendo originario da parte materna dell’Ogliastra: mio nonno di Lotzorai. Ho passato metà della mia vita nel paese della costa orientale, ogni estate e molti fine settimana baciato e ammaliato dal mare ogliastrino. Già a Firenze la nostalgia di quei colori era enorme, ancora maggiore lo è stata a Londra». 

Nell’opera “Sur la mer” l’artista ha pensato ai colori del mare, che variano dall’alba al tramonto e dalla costa al largo. Rappresentano i colori del “mare interiore” e della vita, dove una grande influenza ha avuto il brano del 1983 “Struggle for pleasure di Wim Mertens.  Tore ne rimase “stregato” quando sentì la pubblicità della Merit Cup, con la colonna sonora del famoso compositore belga nella metà degli anni ’90. “Sur la mer” è una raccolta prodotta da Stefano Guzzetti per la Stella Recordings, i musicisti che eseguono le musiche sono: Paola Meloni al pianoforte, Giulia Dessì alla viola, Gianluca Pischedda al violoncello, Simone Floris al clarinetto, e Daniele Deias al sassofono contralto. Nel disco, in un brano Tommaso Delogu sostituisce alla Viola Giulia Dessì. <<Ho fatto eseguire “Sur la mer” la prima volta nell’estate del 2016 al Teatro Eliseo – afferma Tore – la mia idea è di portarlo in giro nel Mondo. Definisco i brani “acquarelli musicali”, riferendomi al mare, anche il modo di scrivere la musica nell’opera ha delle similitudini con questa tecnica pittorica: molto densa, quasi sfuocata.>>

Il disco “Sur la mer”, è uscito a fine 2018, disponibile su tutte le piattaforme musicali più importanti, è possibile anche l’acquisto del supporto fisico, a breve verrà realizzato un videoclip. Molto attivo artisticamente il compositore nuorese da poco ha scritto le musiche per un radio-sceneggiato Rai, intitolato: “Giaime Pintor una giovinezza pallida e furente”. Tra i vari lavori da sottolineare le musiche composte per Giovannu Columbu. E’ nata dalla vena artistica di Tore, la colonna sonora di “Surbiles”, prodotto dall’istituto luce. <<Stavo sonorizzando dal vivo, per il Museo MAN di Nuoro nel 2016, film muti – spiega Tore – come “Nosferatu”, “Il gabinetto del dottor Caligari” e insieme a Valerio Marras “La corazzata Potemkin”. Columbu presente, rimase affascinato dalle musiche, e mi chiese di lavorare con lui.>>

Nel 2018 nella figura di sound designer ha lavorato nel cortometraggio Warlords di Francesco Pirisi, vincitore del premio “Centottanta” e “Sardegna Teatro”. Membro stabile della compagnia teatrale “L’Orientale Sarda”, la quale vanta esibizioni in importanti teatri a Londra, Amsterdam e Milano. L’amore per la musica l’ha spinto a studiare attualmente clavicembalo al Conservatorio di Cagliari, dove attualmente vive e lavora come compositore.

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