CON IL CONTRIBUTO DELL’ASSOCIAZIONE “GRAZIA DELEDDA” E IL CORO “SU CUNCORDU ‘E SETTE DOLORES”, GIUBILEO DELLA CHIESA DI SANTA CATERINA D’ALESSANDRIA IN PISA

Giovanni Deias e Don Francesco con Su Cuncordu (immagini di Diego Sechi)
di GIOVANNI DEIAS

L’Associazione Culturale Sarda Grazia Deledda partecipa alle celebrazioni del Giubileo della Chiesa di Santa Caterina per gli 800 anni dalla sua fondazione.

“Nel 1211 era attestata una piccola chiesa dedicata ai santi egiziani Caterina e Antonio con annesso ospedale gestiti dalla nobildonna sassarese Maria del fu Guantini Arru vedova di Pietro di Marogna, spiega don Francesco Bachi, parroco di Santa Caterina e rettore del Seminario Arcivescovile”.

In quel periodo San Domenico invitò a Pisa Uguccione Sardo con un gruppo di frati domenicani per evangelizzare la città. La nobildonna Maria, prima di morire, donò il complesso ai frati domenicani e nel 1220 fondati chiesa e monastero.

Per festeggiare il Giubileo, l’Associazione ha invitato il coro Su Cuncordu ‘e Sette Dolores di Santulussurgiu che sabato 14 si è esibito in un concerto di canti sacri e profani e domenica 15 ha accompagnato la messa delle ore 12. Prima del concerto, il presidente Giovanni Deias ha ricordato I legami storici tra San Lussorio e Pisa e don Francesco ha sottolineato che I canti sardi sono stati scelti proprio per ricordare le origini sarde della chiesa. Il presidente de Su Cuncordu Gianni Casula ha introdotto il canto a “cuncordu” e presentato I vari canti esibiti che hanno catturato l’attenzione del pubblico che ha a lungo applaudito durante il concerto.

Su Cuncordu ‘e Sette Dolores si è costituito nel 1999 e l’attuale formazione (dal 2005) è composta da cantori appartenenti a tre delle quattro Confraternite presenti a Santulussurgiu: Costantino Spanu, bassu, è confratello del Carmine; Paolo Pili, contraltu, fa parte della Arciconfraternita di Santa Croce; Giovanni Casula, contra e Girolamo Schirra, ‘oghe, sono confratelli dell’Addolorata o dei Sette Dolori, da cui prende il loro nome. Si vuole segnalare il loro primo lavoro discografico “Voci della Tradizione” che sono una raccolta di canti della tradizione orale lussurgese, con l’inserimento di alcuni canti da loro rielaborati e armonizzati, tra cui A Diosa che è stato inserito nel CD allegato al libro di Marco Lutzu “No Potho Reposare”.

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