“SANDRU”, DISEGNARE PER PASSIONE: SANDRO DESSI’ E I SARDI ILLUSTRI A FUMETTI, IN SARDO, ITALIANO E INGLESE

ph: Sandro “Sandru” Dessì
di LUCIANA PUTZOLU

I suoi miti sono soprattutto Antonio Gramsci ed Emilio Lussu, cittadino illustre di Armungia nonchè compaesano di Sandro. Tantissime le opere realizzate dal 2007, anno del debutto nel mondo delle “nuvole parlanti”. Sandru è instancabile, nel 2018 ha fatto 50 presentazioni dei suoi libri nei paesi della Sardegna, da Santa Teresa a Cagliari, ma anche oltremare, soprattutto a Roma e Milano. Nel 2018 ha anche conseguito il prestigioso premio Ennio Zedda, assegnato al miglior fumettista sardo, nell’ambito della Mostra del libro di Macomer. Protagonista anche di numerosi laboratori fumettistici con i ragazzi, l’ultimo a Norbello, al MIDI (Museo dell’Immagine e del Design) che tra l’altro ha contribuito a fondare alcuni anni fa.

È cultore della lingua sarda: l’ultima fatica, Il dono di Natale, è la versione illustrata, trilingue, della novella di Grazia Deledda (in italiano, sardo e inglese), presentata a Nuoro il 22 dicembre scorso. Di recente ha iniziato una collaborazione con L’Arborense nella rubrica dedicata al Vangelo a fumetti. Vulcanico, quando lo incontri ha il potere di travolgerti e di immergerti nel suo mondo…

Sandro, passione e quasi professione la tua, che cos’è per te il fumetto? Il fumetto è una straordinaria passione che mi permette di esprimere al meglio le mie idee trasmettendole ai miei lettori e condividendole con loro. Mi piace confrontarmi continuamente con loro. Non distinguo mai tra il mio lavoro di docente e quello di fumettista perché c’è un continuo travaso tra i due mondi, dal momento che utilizzo, anche in aula, il fumetto o le illustrazioni come eccezionale strumento didattico.

Emilio Lussu e Antonio Gramsci raccontati a fumetti: che cosa, in particolare, vorresti trasmettere ai tuoi alunni e alle nuove generazioni? Sicuramente il grande valore etico e morale – estremamente attuale – di questi straordinari uomini, capaci di opporsi a una dittatura violenta e disumana come quella fascista pagando un prezzo altissimo dal punto di vista personale, con la galera e addirittura e con la morte (Antonio Gramsci). Di conseguenza mi sono “lanciato” in quest’avventura editoriale perché ritengo che i fumetti sui grandi personaggi possano avvicinare i lettori alla conoscenza diretta delle loro opere e quindi della loro vita. La mia più grande soddisfazione è sapere che i miei lettori, soprattutto quelli più giovani, sono passati dai miei fumetti alla lettura dei capolavori lussiani e gramsciani. Come diceva il grande Hugo Pratt, il più grande fumettista mondiale del Novecento, parafrasando una triste massima fascista: “Libro e fumetto: studente perfetto!”.

Perché nei tuoi libri usi il bilinguismo o addirittura il trilinguismo (italiano, sardo, inglese)? Ho fatto mia la massima di Bachisio Bandinu “Cittadini del mondo ma abitanti di un luogo”. Questo luogo è la nostra amata Sardegna e la sua bellissima lingua che, purtroppo, non gode di buona salute dal momento che la si usa sempre meno, soprattutto tra i più giovani. Bisogna invertire questo trendpericolosissimo perché perdere la nostra lingua comporterebbe, a mio avviso, un pericoloso salto nel buio. Pubblicare libri che attraversano il mare utilizzando anche la lingua sarda contribuisce a difenderla e a valorizzarla. Questo discorso, ovviamente, non ha alcuna valenza sciovinista poiché ritengo sia nostro dovere salvaguardare la nostra cultura e il suo strumento veicolare, la nostra limba appunto!

I tuoi progetti per il futuro? Sicuramente portare avanti le antologie gramsciane e lussiane delle quali sono il curatore dal momento che coinvolgo in un lavoro di gruppo tantissimi artisti, non solo sardi, accogliendo suggerimenti e proposte. Credo molto, infatti, in questa stimolante strategia foriera di una vera crescita umana e professionale. Naturalmente continuerò a lavorare per L’Arborense,  attività davvero stimolante soprattutto dal punto di vista spirituale.

per gentile concessione de https://www.arborense.it/

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