IL 2 NOVEMBRE A NEONELI LE ULTIME RIPRESE DEL PROGETTO CINEMATOGRAFICO E AMBIENTALE “THE MAN OF TREES”

The Man of Trees_La troupe e il cast nei boschi di Scano Montiferro (foto Tore Manca)

di GIOVANNI SALIS

the man of trees, Liberamente ispirato al racconto “L’uomo che piantava gli alberi” di Jean Giorno

Concluse le riprese realizzate nei giorni scorsi nei boschi e nelle foreste di Scano Montiferro, fra cui la suggestiva location del monumento naturale di “Sa Roda Manna” (la ruota grande), una stazione di foresta primaria quasi pura di agrifogli secolari alti e fitti, unica nel suo genere in tutto il panorama mediterraneo, situata in località “Amenta” all’interno dell’affascinante “Sentiero dei Banditi”, venerdì 2 novembre, “The man of trees” (L’uomo delle querce), farà tappa a Neoneli per le ultime riprese in ambientazioni esterne prima della chiusura definitiva.

Il suggestivo progetto cinematografico e ambientale, liberamente ispirato al racconto di Jean Giono “L’uomo che piantava gli alberi”, dopo aver toccato Tempio, Luras, Aggius, Torralba, Ossi, Ploaghe, Sassari, Giave e Scano Montiferro, chiude a Neoneli il suo percorso di sensibilizzazione sulle tematiche ambientali ed ecologiste intrapreso nell’isola un paio di anni fa, quando sono iniziate le riprese, per risvegliare l’amore per la natura maltrattata e abusata, attraverso l’uso della video-arte, della danza e del cinema sperimentale.

A fare da scenario naturale alle riprese neonelesi saranno i boschi situati intorno al comune tra le verdi colline del Barigadu.

Ideato e diretto dal regista Salvatore Manca con la produzione dell’associazione culturale Mater-ia e con la voce narrante di Alessandro Pala Griesche, “The man of trees” è patrocinato dai Comuni di Sassari, Ploaghe, Tempio, Luras, Ossi, Giave, Scano di Montiferro, Neoneli e dalla Provincia di Sassari e gode del sostegno della Fondazione Banco di Sardegna.

Al progetto hanno aderito Wwf Italia, Molineddu, Moviment’Arti, Lips Cult Lega Italiana Poetry Slam e Amerindia.

Del cast fanno parte Bruno Petretto, Giovanni Salis, Matilda Deidda e la coreografa e produttrice Daniela Tamponi, da tempo collaboratrice del regista.

La colonna sonora è a cura della violoncellista Daniela Savoldi, della cantante Dalila Kayros, della pianista  Irma Toudjian, del musicista elettronico Arnaldo Pontis e del Coro Gabriel di Tempio.

Per contatti e informazioni: mater-ia@tiscali.it.

Sinossi:

Jean ha un legame cosmico e viscerale con la natura, il richiamo ad essa come fonte della vita.

Il suo è un gesto d’amore verso la natura sfruttata, violentata e inaridita dall’uomo “civilizzato”; è a lei che il protagonista dedica un intera esistenza con umiltà e trasporto.

Consumismo, comodità e materialismo spengono l’amore per la vita sostituendolo come merce di scambio.

La nostra condizione umana è senza speranza, siamo diventati incapaci di comunicare in modo diretto, di manifestare liberamente le nostre emozioni, non abbiamo altro da fare che attendere la morte nella brama del benessere. Jean no: Jean, guidato dalla sua musa ispiratrice, senza egoismo e aspettative, pianta semi di Quercia, ghiande, alberi… dove prima non c’era nulla, solo per amore.

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